PROLOGO
7 mesi.
7 mesi in TUA attesa.
7 mesi di cui 4 in balia del dolore ma grazie a Jacob, il mio migliore
amico, sono riuscita a rimettere a posto i pezzi del mio
cuore andato in frantumi dopo il tuo abbandono.
E dopo tutto questo tempo ti ripresenti qui ? Ma con che coraggio ?
Sì, è vero, sono MOLTO arrabbiata con te ma
è anche per questo che non ho smesso di amarti !
CAPITOLO 1: Sensazione
Era da un po' di tempo che mi sentivo osservata, come se qualcuno mi
stesse spiando. Cosa impossibile visto che Victoria era morta. Non ve
lo avevo detto ? Victoria è morta cercando di catturarmi, 2
mesi fa. I lupi sono riusciti a prenderla sul loro confine, l'hanno
fatta a pezzi e hanno bruciato i resti.
Come faccio a saperlo ? Semplice: poco tempo fa ero cercata dal
“fidanzato” di Victoria, James, peccato che CHI mi
ha spiegato queste cose adesso non è con me.
Comunque quella strana sensazione di essere osservata non se ne andava.
Era da 2 settimane che andava avanti così. Cercai
spiegazioni da Jacob, magari mi stava tenendo d'occhio e invece lui mi
aveva riposto:
“Io, da quando abbiamo ucciso la succhiasangue, non ronzo
più vicino a casa tua!” ecco lo sapevo.
Quella mattina mi svegliai come al solito, mi feci una doccia e mi
preparai per andare a scuola più felice del solito
perché era venerdì. La giornata passò
tranquilla, non mi intristivo più neanche andando a biologia
sedendomi a fianco quel posto vuoto, occupato dalla persona che amavo e
che amo ancora.
Tutto cominciò quando tornai a casa, tutto era tranquillo
quando qualcuno bussò alla porta e andai ad aprire: non
c'era nessuno.
Dopo 10 minuti, sentii qualcuno bussare ma, appena aperta la porta, non
c'era anima viva.
E così per tutto il pomeriggio. Charlie tornò a
casa verso le 8, cenammo in silenzio e gli dissi che andai a dormire.
Quella notte feci un sogno strano: era pomeriggio inoltrato e qualcuno
bussò alla porta di casa mia, andai ad aprire e mi ritrovai
davanti colui che mi aveva fatto soffrire tanto: Edward Cullen.
Immediatamente, presa da un impeto di rabbia, gli chiusi la porta in
faccia mentre lui mi supplicava:
“No per favore, sono tornato solo per teeeee..” e
la voce si dissolse.
Mi svegliai di soprassalto, sorpresa dal sogno appena concluso. Era da
un po' che non sognavo Edward e questo mi spaventò; mi alzai
dal letto, mi cambiai e andai in cucina per fare colazione pensando a
quel sogno e a quello che avevo da fare in giornata. C'era qualcosa che
mi sfuggiva su quel sogno: possibile che, oltre che essere spaventata,
ero anche dubbiosa ? Non ero certa che fosse solo un semplice sogno.
Infatti i miei dubbi erano fondati: verso le 11, qualcuno
bussò alla porta, andai ad aprire e rimasi impalata davanti
alla porta.
Non ci posso credere. Quel sogno era una premonizione e davanti a me
c'era la conferma.
Edward Cullen era davanti a me con una espressione tra il dolore e la
felicità.
Senza pensarci due volte, gli saltai addosso e venni circondata dalle
sue braccia forti e fredde che mi facevano sentire al sicuro, protetta.
Cercai di dire qualcosa ma mi accorsi che mi ero messa a piangere.
“Edward...io....io sono...contenta....che tu..sia
tornato....” dissi tra i singhiozzi.
“Perdonami se puoi” continuava a dirmi.
Mi portò in casa senza staccarsi da me e si sedette sul
divano, continuando ad accarezzarmi la schiena, le braccia, le guance
in attesa che smettessi di piangere.
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