Apàtheia

di Lady Amber
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Messaggio dell’autrice: Ed eccomi di nuovo qui, con un’altra delle mie fic senza capo ne coda XD Questa “scenetta quotidiana” mi è venuta in mente l’altro giorno mentre ripassavo allegramente (seee, quando mai ò_o) letteratura greca… buona lettura! ^_^




“Jim, non indovineresti mai che cosa ho appena scoperto!”

Il capitano si voltò verso McCoy e sorrise alla vista dell’espressione eccitata dipinta sul volto dell'amico.

“Spara, Bones.”

“Lo sapevi che sulla Terra era diffusa già dall’antica Grecia una filosofia praticamente identica a quella di Surak?”

Kirk lo guardò, sinceramente colpito. “Dall’antica Grecia hai detto? Due millenni e passa prima del primo contatto con Vulcano?”

“Immagino si stia riferendo alla filosofia stoica, dottore” intervenne Spock sollevando lo sguardo dalla sua postazione scientifica. “Se non vado errato questa particolare categoria di filosofi predicava la completa apatia e il totale controllo del corpo mediante l’uso sistematico della razionalità.”

“Esatto, Spock. È davvero incredibile, Jim, senti un po’ qua alcuni dei loro principi più importanti… ” Armeggiò un attimo con il suo pad e, schiaritosi la gola, assunse una postura solenne. “’Il sapiente” recitò in tono grave “è immune dalle passioni perché egli non può cadervi.’ ‘I virtuosi sono immuni dalle finzioni, ché essi hanno bandito ogni ipocrisia sia dalla voce che dal volto.’ ‘Inoltre il sapiente non si affiderà mai a vane opinioni, cioè non acconsentirà mai al falso’ E poi ancora… ‘Il sapiente non sarà intristito dal dolore, perché il dolore è una contrazione irrazionale dell’animo’ (1)…”

Ogni persona che si trovava sulla plancia si voltò lentamente a guardare il vulcaniano con occhi sbarrati.

“Cavoli, Spock, sei tu sputato!” esclamò Kirk fissandolo a bocca aperta.

“Curiosa espressione, capitano. Ad ogni modo sì, ammetto che questa dottrina è davvero molto simile alla  ferrea disciplina della razionalità vulcaniana. Purtroppo non ho avuto modo di leggere granché sull’argomento ma credo di poter affermare con sufficiente sicurezza che la loro logica fosse particolarmente sviluppata ed encomiabile.”

McCoy gli lanciò uno sguardo indecifrabile. “Ne sei proprio sicuro?”

“Certo, dottore.”

“Quindi credi davvero che questo particolare pensiero fosse tanto evoluto da poter essere paragonato addirittura a quella tua tanto amata logica vulcaniana?”

“È quello che ho appena fatto, mi pare.”

McCoy sogghignò. “Allora immagino che questi stoici avessero ragione nell’affermare che ‘il termine apathés, che designa appunto l’assenza di passioni, può anche essere riferito all’uomo stolto, nel senso che egli è duro e non si lascia ammorbidire' (1)?”

Spock si irrigidì. “Erano pur sempre… umani, dottore” disse esitando impercettibilmente. “Dopotutto errare è un tratto distintivo della vostra natura.”

“Mh-mh. Però ci hai messo davvero poco a cambiare idea su quella loro logica ‘particolarmente sviluppata ed encomiabile’, come l’hai definita tu stesso poco fa.”

Spock si raddrizzò e portò le mani dietro la schiena, accigliato, nella tipica postura che era solito assumere quando si trovava in qualche genere di difficoltà.

“Interessante” commentò McCoy sollevando divertito un sopracciglio.




(1)    Frasi tratte dalle “Vite dei filosofi” di Diogene Laerzio (116-121)


Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno commentato le mie precedenti ff… GRAZIE! DAVVERO! Mi fa proprio piacere vedere che le mie storie vi piacciono!

Ah, e ovviamente ringrazio in anticipo quelle povere anime pie che dopo aver letto questo ennesimo svarione avranno anche la pazienza di commentarlo… XD

Alla prossima, ragazze! *3*




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