Il mare della Normandia

di kikkisan
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E’ una calda mattina d’estate.
Salgo sulla nostra collina preferita, dove da piccoli amavamo giocare a rincorrerci.
Ricordo le nostre gare a chi arrivava primo.
Lo so, non ti lasciavo vincere mai.
Ricordo i nostri bagni fatti in pieno maggio, quando l’acqua è ancora cosi fredda da scoraggiare anche il più indomito dei soldati.
Ricordo i raffreddori presi e le corse a gambe levate per evitare le sculacciate.
Ricordo la nostra adolescenza su questa spiaggia che ci ha visto protagonisti d’infinite sfide con la spada.
Ricordo le nostre cavalcate lungo questa costa mentre il mare continuava lentamente il suo viaggio.
Ricordi.
Troppi.
Fanno quasi male al cuore.
Intravedo due bambini giocare sulla sabbia.
Una testolina bionda e una mora.
Rivedo noi due.
Quando abbiamo scritto per la prima volta i nostri nomi sulla riva, mentre le onde continuavano a cancellarli.
Tu il mio.
Io il tuo.
“Oscar e Andrè”
Ho sempre adorato questo posto.
E anche tu.
Mi siedo, la terra è già asciutta, anche se il sole si è svegliato da poco.
Mi siedo davanti al mare della Normandia sotto questo grande albero, l’aria qui è più fresca, la brezza marina allieta la mia pelle accaldata.
Tra le mie mani una promessa.
Tra le mie mani un impegno.
Tra le mie mani quel diario che mi hai regalato tanto tempo fa, perché tanto tempo fa mi hai fatto promettere di scrivere una storia.
Una storia che svela sogni segreti.
Una storia che scopre pensieri nascosti.
Una storia che rievoca memorie perdute.
Una storia che il tempo ha custodito indelebile nella mia mente.
Una storia, la nostra.
Ora più che mai, dopo tutti questi anni, sento il bisogno di farlo.
Ora più che mai devo poterlo fare.
E poi, te l’ho promesso.
Non voglio piangere.
Non devo piangere.
La mia mano trema.
Sul foglio bianco inizio a scrivere:
“Arras 27 giugno 1809…(1)





(1) Lo so che Arras non è sul mare ma lasciatemela passare.




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