Stasera la pioggia che batte ininterrottamente contro il
vetro della finestra si confonde con le mie lacrime…i miei occhi sono due
ruscelli…il mio cuore è continuamente trapassato da frecce di ghiaccio..e tutto
questo solo perché…solo perché sto pensando a te. Te ne sei andato via senza
dare spiegazioni, senza un saluto..l’ultimo…sì, l’ultimo…era da tanto tempo che
non piangevo più per te…forse sto invecchiando..ma no, i ricordi non muoiono
mai. Sono quattordici anni che ti aspetto, Ephram..quattordici anni…Dio, quanto
sono stati lunghi senza di te…
Ci sono le tue scarpe
ancora qua, ma tu te ne sei già andato.
C’è ancora la tua
parte di soldi in banca, ma tu non ci sei più.
C’è ancora il tuo
patentino rosa tutto stropicciato..
E nel tuo cassetto un
libro letto e una Winston blu..che ho fumato.
Ho scoperto il tuo vizio, Ephram Brown: il fumo. È incredibile:
per tutti quegli anni hai fumato di nascosto senza che né io né papà
sospettassimo qualcosa. Sei sempre stato bravo a nascondere i tuoi segreti.
Papà…non sai quanto mi manca papà…papà è morto, Ephram. È morto
sette anni fa..e tu non sei tornato neanche per dare l’ultimo saluto a lui. Forse
non ne sapevi nulla..ma se invece tu sapevi? Se lo sapevi, perché non sei
tornato? Perché non mi sei stato vicino in quel dolore così forte? Dovrei
odiarti per questo..ma io non sono mai riuscita ad odiarti, e non comincerò
adesso.
Questo comodino è un po’ sporco..gli darò una bella
spolverata..ma cosa sto dicendo? Parlo come se tu dovessi tornare da un momento
all’altro. Dopo quattordici anni ho ancora la forza di sperare l’impossibile..ma
tu lo sai, sono sempre stata una testarda..anche se forse ormai non lo ricordi
più…
Ci sono le tue calze
rotte la notte in cui ti sei ubriacato.
C’è ancora lì, sul
pianoforte, una sciarpa blu.
Ci sono le tue carte,
il tuo profumo è ancora in questa casa,
e proprio lì dove ti
ho immaginato..c’eri tu…
Mi chiedo come sarai adesso…dovresti avere trentun’anni non
ancora compiuti, una moglie da amare e dei figli da crescere..e sicuramente una
carriera da pianista non poco invidiabile.
Il pianoforte..la tua passione che ti ha rapito nel vero
senso della parola. Dovrei odiare anche lui per questo..e invece ho imparato a
suonare qualche nota, niente di speciale, ti avverto, ma ho pensato che così ti
avrei sentito più vicino a me.
Io sono sempre la solita ragazzina capricciosa che ti
rompeva per ogni minimalismo. Sono rimasta la stessa, è stata una mia scelta.
Volevo che tu mi riconoscessi subito quando saresti tornato. In fondo Ephram,
io non crescerò mai. Rimarrò ancora me stessa, e lo farò per te. Mi dicesti che
non sarebbe stato un addio..ed io voglio crederci! Forse sono un’illusa..ma tu
hai sempre mantenuto le tue promesse…sono certa che, cascasse il mondo,
manterrai anche questa…ti aspetterò ancora Ephram. Te lo prometto.
Ora vivo da sola in
questa casa buia e desolata…
Il tempo che ho dato
all’amore lo tengo sono per me.
Ogni volta in cui ti
penso mangio chili di marmellata…
…quella che mi
nascondevi tu…
…l’ho trovata…!