V
LA
LUNGA NOTTE
Kagome correva ormai senza più energie,
incurante delle ferite che i cespugli troppo fitti e le radici le procuravano,
senza capire dove stesse andando, la vista completamente annebbiata dalle
lacrime, quella scena impressa a fuoco nella sua mente. Scosse la testa cercando
di allontanare quell'immagine dai suoi pensieri e non si accorse di una radice
che intralciava la sua folle corsa e vi cadde sopra slogandosi una caviglia.
Kagome continuava a piangere incurante del
sangue che usciva dalla ferita, molto meno profonda di quella che aveva nel
cuore. Ma perché si stava comportando in questo modo? Cosa voleva da Inuyasha?
In fondo sapeva che Inuyasha era ancora profondamente innamorato di Kikyo e che
se qualche volta lui era gentile con lei, ciò accadeva perché gli ricordava
Kikyo… perché lei era la sua reincarnazione, solo una reincarnazione….
I singhiozzi la scuotevano così forte che si
accorse della presenza di qualcuno dietro di lei. Se ne rese conto solo quando
vide un'ombra alle sue spalle.
Si voltò di scatto e i suoi occhi si
allargarono per la sorpresa.
"Se… Sesshomaru!"
Il demone non potè fare a meno di
indietreggiare spaventato. Non perché si fosse stupito di trovarsi davanti
un'altra ragazza, Jaken gli aveva raccontato cosa avesse scoperto spiando il suo
fratellastro, ma…. quella ragazza, quella semplicissima umana non si era
minimamente spaventata nel vederselo comparire davanti, ma era semplicemente…
sorpresa! Era questo il sentimento che il glaciale principe dei demoni riusciva
ad infondere in quella ragazza? O forse… forse il dolore di aver visto la
persona che amava fra le braccia di un'altra, era più forte della paura che lui
le incuteva? Ma come era possibile tutto ciò? Significava forse che l'amore era
davvero più forte di qualunque altro sentimento?
Gli occhi di quella ragazza, di quella
misera umana esprimevano tanto dolore, tanta tristezza che Sesshomaru ne ebbe
quasi compassione. Ma come poteva lui, il glaciale principe dei demoni, provare
un sentimento tanto stupido, tanto… umano?
Kagome lo guardò, ma stranamente non provò
né paura, né alcun sentimento di questo genere, sentiva solo… il nulla…
rassegnazione, disinteresse per lui e per tutto quello che quel demone
rappresentava.
"E' inutile che perdi tempo con me...
Inuyasha è troppo impegnato con Kikyo per scomodarsi a venirmi a salvare."
Il demone, senza riuscire a capire perché lo
facesse, si inginocchiò di fronte a lei e, cosa che non aveva mai fatto in vita
sua, sorrise. Non un sorriso diabolico, di sfida o di odio, ma quasi di…
affetto.
"Io invece credo che ti voglia bene… anche
se non come vorresti tu… in fondo è sempre venuto a salvarti!" le disse
dolcemente. Ma perché lo stava facendo? Perché era così dannatamente gentile con
lei?
"Forse soltanto perché io gli servo a
trovare tutti i frammenti della sfera. O forse solo perchè gli ricordo la sua
amata sacerdotessa!"
"A me basta anche soltanto questo."
Kagome lo guardò. I suoi occhi sembravano
quasi volerle infondere coraggio, chiedere di non lasciarsi andare… Ma era
davvero il glaciale principe dei demoni il ragazzo che si trovava davanti a lei,
oppure una sua imitazione? Non seppe mai spiegarsi il perché, ma a quella vista
la ragazza sorrise.
Sesshomaru si perse nei suoi occhi nocciola,
tanto colmi di dolore da non lasciar spazio alla paura e rispose al sorriso.
Lentamente, mentre ancora sorrideva alla ragazza di fronte a lui, alzò il
braccio verso l'alto e la colpì alla nuca. Kagome non emise un gemito, ma cadde
fra le braccia del demone svenuta.
"Jaken, ho un messaggio per il mio caro
fratellino…."
Inuyasha si appollaiò sul ramo più alto
dell'albero su cui era stato sigillato cinquant'anni prima per riflettere.
In una sola giornata gli erano capitati
tanti di quegli avvenimenti che la sua testa non riusciva ancora a collegarli
razionalmente. Tutto era incominciato da una semplice riunione… una riunione su
come trovare il frammento… però lui aveva voluto rovinare tutto, aveva
stuzzicato Kagome, le aveva detto cose orribili e lei naturalmente era corsa via
piangendo… non l'avrebbe più rivista se non fossero arrivati Milena e Alessio e
le due ragazze non fossero finite l'una nel corpo dell'altro, cosa a cui non
riusciva ancora a crederci… Poi gli avvenimenti avevano assunto un ritmo
incalzante: l'incontro con Milena, la notizia che Kikyo era nei paraggi, lo
scoprire che era lei a possedere il frammento, il suo bacio.. e poi? Perché no
ricordava nulla? Eppure QUALCOSA era accaduto, Milena aveva ragione… SENTIVA che
Milena aveva ragione….sentiva ancora l'eccitazione del suo corpo, il calore di
quello di Kikyo sul suo… ma perché non ricordava nulla? Era finito ANCORA UNA
VOLTA in uno stato di trance e se non fosse stato per l'intervento di Milena…
Ma perché lo aveva fatto? Credeva di essere
finalmente riuscito a dimenticare Kikyo e di essere in cuor suo innamorato di
Kagome, anche se non avrebbe mai avuto il coraggio di ammetterlo… E invece? Cosa
aveva fatto? Milena aveva ragione nel dire che fosse un'idiota e che non sapeva
assumersi le sue responsabilità… come comprendere chi amasse veramente… Amava
Kagome perché gli ricordava Kikyo o perché era lei, per la sua anima? Non sapeva
spiegarselo e questo lo rattristava ancora di più.
Ormai il tenue bagliore del tramonto stava
lasciando lentamente spazio alla notte e il mezzo demone, cullato da una leggera
brezza, lentamente si abbandonò alle calde braccia di Morfeo.
"Non l'avete ancora trovata?" chiese la
vecchia Kaede vedendo i ragazzi tornare senza Kagome.
Alessio scosse la testa "L'abbiamo cercata
dappertutto, ma non siamo riusciti a trovarla, mi spiace!"
La sacerdotessa sembrava nervosa. "L'avete
cercata bene?" chiese.
"Kaede sama c'è qualcosa che la preoccupa?"
chiese Sango.
"Deduco che, presi come eravate da quello
che avete visto, non vi siete minimamente preoccupati della sfera." Chiese come
risposta.
Milena sgranò gli occhi.
"La sfera? Vuol forse dire che Kikyo aveva
la sfera? Credevo che l'incontro fosse stato casuale!"
Kaede annuì "Appena mia sorella si è
avvicinata, Kagome ha sentito subito il frammento ed è per questo che ha chiesto
agli altri di seguirla e vi siete incontrati. Solo dopo ha capito che era Kikyo
a possederlo."
"Ma perché si è fatta viva solo ora? Sono
mesi che non la incontravamo!" obiettò Miroku.
La miko scosse la testa, ma Milena non era
disposta a lasciare cadere la questione.
"Che stupidi! La sfera era a pochi passi da
noi e non ce ne siamo neanche accorti! Ho deciso, vado a cercarla!" esclamò
pronta a partire alla ricerca del frammento e della sua amica.
"Fermati Milena!" la bloccò Alessio prima
che prendesse il volo. "Non puoi andare da sola è troppo pericoloso, senza
contare che per tutti sei Kagome 'l'amica' di Inuyasha! Verrò io con te!"
"Vuoi scherzare? Tu non potresti difenderla
comunque! Andrò io insieme a lei!" si propose Miroku.
Sango non sembrava molto convinta.
"Se permetti l'accompagno io… non mi fido di
un bonzo pervertito come te, tra l'altro, come ha giustamente fatto notare
Alessio, lei ora è Kagome…"
"Beh e con questo che vuoi dire? Che Kagome
sama non è al sicuro con me? Ma per chi mi prendi?"
"Per quello che sei: un bonzo pervertito!"
"Io non sono un maniaco!"
"Ma davvero? E allora chi è quello che palpa
sempre me o Kagome ed è alla continua ricerca di 'una donna che possa dargli un
figlio prima che il kazana lo inghiotta'?"
"Con che coraggio dici questo? Ci conosciamo
da così tanto tempo!"
"Appunto per questo posso permettermi di
dirlo!"
Milena sospirò, mentre un grosso gocciolone
si formava sulla sua testa e decise di seguire il suo piano iniziale. Alessio la
vide allontanarsi e velocemente la raggiunse.
Camminarono un po' in silenzio, lasciandosi
cullare dal dolce vento primaverile e ascoltando il leggero fruscio delle
foglie.
"Non avrei dovuto farlo, vero?" chiese ad un
tratto Milena.
Alessio non riuscì a capire di cosa
parlasse, ma Milena fu più chiara.
"Immischiarmi fra Inuyasha e Kikyo… è solo
che… quando ho visto quei due ho pensato a Kagome in lacrime e non sono riuscita
a trattenermi… se fossi stata nella sua stessa situazione, anch'io avrei reagito
come lei!"
Alessio scoppiò a ridere "Ti assicuro che
non ti troverai MAI nella sua situazione! Dopo che ho visto la tua reazione, se
mai mi sarebbe passata qualche idea di tradirti, ti assicuro che l'hai troncata
sul nascere! Comunque devo ammettere che non mi sarei mai aspettato tanto
coraggio e sangue freddo da parte tua!"
Milena arrossì, ma rise anche lei "Almeno un
risultato positivo l'ho raggiunto! Comunque non avrei mai creduto che avrei
potuto fare una cosa del genere."
"E noi eravamo talmente catturati dalla tua
sfuriata che non abbiamo pensato a Kagome…!"
"… e né al frammento! Se solo lo avessi
saputo… eppure non credo che lo abbia ancora Kikyo! Quando mi ha visto è
scappata via piangendo e non credo che si sia interessata al frammento… era
presa da tutt'altra cosa!"
"Ma secondo te perché Kikyo è tornata
proprio ora? E poi hai visto come era ridotto Inuyasha? Quando l'hai sorpreso
sembrava essere appena uscito da uno stato di trance!"
"Non lo so… Se avesse voluto la sfera
avrebbe dovuto andare da Kagome e non da lui anche se, in effetti, il desiderio
più grande di Kikyo era avere Inuyasha per sé per l'eternità!"
"Ma proprio per questo avrebbe dovuto
prendersela con Kagome che, non solo aveva la sfera, ma era anche la sua rivale!
Quando ti ha vista invece è scappata via, invece di attaccarti! E non credo che
sapesse che tu non eri Kagome! Sembrava invece che…"
"… che le dispiacesse che Kagome l'avesse
vista così con Inuyasha, che ne provasse vergogna… Kikyo è una ragazza strana
che non riesco a capire. O forse è stata la paura che ha letto negli occhi di
Inuyasha alla mia vista che l'ha demotivata? Non so, come se lei avesse creduto
che lui, vedendo Kagome, si fosse vergognato di averla in un certo senso
tradita."
"Beh, certo a vederti così incazzata anche
lei deve aver provato paura!"
"Ehi tu!" lo minacciò Milena alzando un
pugno.
Alessio si difese prontamente. "Dai stavo
solo scherzando!" rise.
Milena abbassò il braccio e scoppiò a ridere
anche lei, ma l'espressione allegra del suo volto, si trasformò all'improvviso
in una smorfia. Alessio la fissò spaventato.
"Che c'è?"
Milena sembrava non averlo sentito.
"Milena cosa…?"
"Sttt! C'è qualcuno qui!" lo zittì.
Alessio si guardò intorno, ma non vide
nessuno
Milena invece sembrava aver capito la
direzione da cui proveniva qualunque cosa li seguisse. Si voltò improvvisamente
e con un calcio, colpì il cespuglio. Un'ombra, velocissima, uscì dal mucchio e
si parò di fronte ai ragazzi..
Milena fissò la figura davanti a sé,
cercando di capire chi fosse, ma era troppo buio per riuscirci, dato che era
nascosta dietro il tronco di albero che nascondeva la luce della luna.
"Complimenti ragazzina! Non avrei mai
creduto che mi avresti visto! Sei migliorata molto dall'ultima volta che sci
siamo visti!"
"Migliorata? Ma allora tu saresti…?"
L'ombra si avvicinò e lasciò che un raggio
di luna lo colpisse: era un essere ricoperto da una pelliccia bianca, gli occhi
incavati.
Milena istintivamente indietreggiò e Alessio
si mise davanti a lei per difenderla.
"Oh vedo che ci sei anche tu! Una coppia a
cui ho giurato vendetta, tremenda vendetta! Non avrei mai creduto che avrei
potuto compirla così presto!" digrignò fra i denti e si fiondò su Milena,
ignorando completamente Alessio, ma la ragazza lo evitò con un balzo.
"Milena!!" Esclamò Alessio.
"Va via!" gli ordinò la ragazza.
"Ma Milena…..?"
"VA VIA! Non voglio che questo mostro ti
faccia ancora del male! VA VIA!"
"SCORDATELO!!!" tuonò lui e per tutta
risposta si avventò su Naraku che con un semplice movimento laterale lo evitò.
"Sei tropo lento ragazzino!" e con una sfera
di energia lo scagliò lontano, facendogli perdere i sensi.
"Alessio!" urlò Milena correndogli incontro,
ma una nuova sfera la investì in pieno, facendola volare vicino ad Alessio.
Lentamente la ragazza si rialzò e si trovò faccia a faccia con il demone.
"Niente male per una semplice umana! Ma
questa volta non riuscirai a sfuggirmi come un anno fa!" disse. La sua voce era
bassa, tanto da non sembrare di questo mondo.
Naraku formò fra le sue mani una nuova sfera
di energia, molto più potente delle due precedenti. Milena fissò la sfera
impotente: questa volta nessuno avrebbe potuto fare appello al cuore del demone
per aiutarla. Era sola. Chiuse gli occhi, non avendo il coraggio di guardare la
fine.
"Addio Alessio!" fu tutto quello che riuscì
a pensare in quel momento.
Quel colpo non la raggiunse mai.
Milena sentì un urlo che le agghiacciò le
vene e istintivamente aprì gli occhi.
La scena che le si presentò davanti non
l'avrebbe mai più dimenticata, fosse vissuta dieci, cento, mille anni ancora.
Alessio era davanti a lei, il volto sporco
di sangue misto a terra, gli occhi vitrei che la fissavano, ancora colmi
dell'amore che provava per quella ragazza….
… e mentre il corpo del suo amato Alessio
gli cadeva fra le braccia, la risata glaciale di Naraku echeggiava perfida nella
radura….
Come un lampo una scena analoga ripercorse
la sua mente… quella volta però, esattamente un anno prima, era stata lei ad
essere colpita dal colpo di Naraku per proteggere Kagome… e lei era
sopravvissuta… ma quella volta era stato diverso, molto diverso….
Erano nel suo mondo, un mondo in cui simili
magie non esistevano, in cui Naraku aveva un quarto dei suoi reali poteri,
perché non era nella sua dimensione, perché si trovava in un corpo che non era
il suo, ma in quello del suo amato Alessio, perché lui aveva usato tutta la sua
energia per salvarla… per salvare lei….. E ora, per salvarla di nuovo ora….!
"ALESSIOOOOOOOOOOOO!!!" urlò stringendolo
forte al seno, mentre il suo volto veniva inondato di lacrime. "Ti prego…
Alessio… apri gli occhi… ti prego… Alessio... non puoi lasciarmi sola!"
Ma il ragazzo non si mosse.
"Alessio! Alessio!" lo chiamò ancora una,
due, tre, quattro volte e avrebbe continuato a chiamarlo finché il suo corpo gli
avrebbe dato la forza di farlo.
"E' tutto inutile."
La fredda voce del demone giungeva alle sue
orecchie, lontana e irraggiungibile. "Ma non temere… lo raggiungerai molto
presto!"
Il demone la guardò ancora una volta, freddo
come il ghiaccio e si accinse a preparare un nuovo colpo mortale.
Milena strinse il corpo di Alessio con forza
ancora maggiore, mentre i singhiozzi la scuotevano così tanto da non lasciarla
respirare. Cosa le importava di morire se non aveva più Alessio accanto a sé?
Ormai la sua vita non aveva più alcun senso! Almeno così l'avrebbe raggiunto
subito e sarebbe rimasta per sempre con lui….
"Muori!" urlò la voce del demone mentre una
nuova sfera di energia veniva lanciata nella sua direzione.
Fu un rumore a svegliarlo, più precisamente
un fruscio.
Inuyasha tese le sue potentissime orecchie
canine. Non poteva essersi sbagliato, ne era certo, certissimo. Cercò di fiutare
l'aria: odore di demone. Inuyasha sembrò infastidito e con un balzo si fiondò su
un cespuglio sotto di lui. Rispuntò fuori pochi attimi dopo, tra le mani un
rospaccio verde e viscido.
"Vedo che mi hai trovato. Bravo Inuyasha."
Cercò di farsi coraggio, ma si vedeva ad occhio nudo che tremava come una
foglia. Inutile, Inuyasha gli incuteva troppa paura… come tutto del resto... per
fortuna il suo padrone Sesshomaru era più forte di quell'hanyou da strapazzo….
"Ehi rospaccio, si può sapere che diavolo
vuoi? Ho già troppi problemi per la testa e non ho assolutamente voglia di
perdere tempo con te e con quel bastardo di mio fratello!"
"E invece dovresti perderlo…" Jaken sembrava
essersi fatto più coraggio.
"Che… che vuoi?"
"Credo che il mio padrone abbia preso uno
dei tuoi problemi!"
La stretta di Inuyasha intorno al collo
dello youkai si fece ancora più forte, tanto che il rospo rischiò di restarci
secco.
"COSA? DIMMI IMMEDIATAMENTE DOVE AVETE
PORTATO KAGOME, ALTRIMENTI IO…!"
"Allora è vero che lei è il tuo problema!
Sai credevo che te la facessi con quel gran pezzo di sacerdotessa!" ma uno
sguardo di Inuyasha gli fece comprendere che, per il suo bene, sarebbe stato
meglio continuare il racconto. "comunque, se ci tieni proprio a saperlo, la tua
amica è in compagnia del mio padrone…. Sta tranquillo, lui non l'ha toccata con
un dito, però…"
"… però?!"
"Però il mio padrone ha un favore da
chiederti…."
"Un favore?! Sesshomaru che chiede un favore
a me?!"
"Il mio padrone vuole solo che tu protegga
l'altra ragazza da chi vuole farle del male."
Inuyasha non capiva: parlava di Milena? Si,
non c'erano dubbi, ma… perché suo fratello voleva che lui facesse una cosa del
genere?
"Cosa vuole Sesshomaru da Milena? Parla!"
esclamò rendendo ancora più stretta la sua morsa.
Il mezzo demone non ebbe bisogno di una
risposta dal rospo, perché in quell'istante sentì un forte odore di sangue e non
ci volle molto per capire che era di Milena e Alessio.
"Maledizione!" esclamò scagliando ilo youkai
lontano e corse ad aiutare i due giovani.
NdNaco: Prima che qualcuno mi fucili,
credo che sia giusto spiegare qualche piccolo particolare. Come vi ho più volte
detto, questa fanfic fu da me scritta tempo fa, quando seguivo solo l'anime e
leggevo tantissime ff su Inuyasha. Adesso, se leggessi storie su Kagome e
Sesshomaru, mi verrebbe solo da ridere, visto che per Sesshomaru avrei tutt'altri
progetti. Ma all'epoca non ne sapevo niente, quindi, quando in più di una ff
lessi di questo possibile interessamento di Sesshomaru, l'idea mi piacque e la
inserì. Naturalmente, la storia ha uno sviluppo che necessita di questa
situazione. E' per questo motivo, nonostante mi sia accorta di quanto Sesshomaru
risulti schifosamente OOC, ho deciso di non modificare niente. Oltretutto, si
tratta pur sempre di un AU, quindi chiedo venia! ^^
Spero soltanto che vogliate perdonare
questa situazione e continuare nella lettura di questa storia
Ringrazio tutti coloro che leggono e
commentano questa storia. Immaginavo che la scena fra Inuyasha e Kikyo non
sarebbe stata molto gradita, ma non temete. ne succederanno tante, non è certo
finita qui! ^_^
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