Guilty

di MaryFangirl
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Non voleva pensare a niente.
Francamente, chi se ne fotteva dei casi.
Si stupì anche di pensare in maniera tanto priva di diplomazia, razionalità.
Il paradiso dei sensi. Nel buio vedeva solo lui.
Ondeggiavano, ballavano.
Light lo teneva sopra di sé, la mano viaggiava sulla schiena.
Le sue gambe abbandonate sul materasso. Teneva il suo viso fra le mani.
Non gli permetteva di sottrarsi.
Il bacio, con la lingua che rincorreva la sua, la attorcigliava, gli esplorava la bocca.
Ryuzaki non era più padrone di se stesso, in balia della lussuria.
Non era lui. O forse la sua vera anima stava seriamente uscendo fuori.
Nessuno l'avrebbe riconosciuto.
Persino Light faticava, e scopriva che gli piaceva, godeva nel vederlo così, pazzo di desiderio, perso nelle membra del sesso.
I capelli di Ryuzaki bagnati, una chioma corvina, permanente e nitida come una macchia d'inchiostro.
Rischiava di soffocare. Di essere risucchiato da lui.
Ryuzaki, lui godeva.
Godeva nell'accarezzare la pelle di Light, liscia e così levigata, e morbida.
Godeva nel baciarlo, il suo viso, bellissimo, le sue labbra, carnose, le sue orecchie, delicate. Tutto, di Light, lo chiamava. Lo attraeva come una calamita.
Per cui lo baciava fino a sfinirlo, e si concedeva totalmente a lui.
E quando era Light, ad accarezzarlo, a baciarlo, a tenergli fermi i polsi perchè rischiava di morire di piacere, ad ansimare a causa sua...il suo cuore esplodeva, poi si ricomponeva, il suo corpo era un unico tremolio di emozioni inspiegabili.
Il sudore.
Light lo sfiorava, la sua pelle era salata e con un aroma zuccherato insito in lui.
E poi cadevano sul cuscino, ignari del tonfo, Ryuzaki rimaneva sopra, padrone di baciarlo e stuzzicarlo.
Light godeva.
Gli occhi chiusi. Brevi sospiri.
Nessun urlo. I rumori avrebbero spezzato la magia, infastidito l'alone sensuale che li circondava, interrotto un'armonia tanto perfetta.
Light, nemmeno lui pensava a nulla.
Il pensiero era amaro, odioso da accettare, acido per essere ingoiato.
Voleva solo lui.
Niente è immortale. Nemmeno un desiderio così privo di difetti, così ricco di sensazioni.
Unico.
Le labbra più calme. Stanche. Appagate.
La sua fronte imperlata. Light la baciò.
I pensieri ancora vuoti, si stavano accendendo.
Era sbagliato? Sicuramente.
Ryuzaki sorrise. Francamente, non gliene importava per nulla.
“Light...siamo enormi peccatori”
“Lo so. Ma l'amore lo è di più”
Ryuzaki si lasciò scappare una lacrima.


[...] Se dunque lo sguardo [...] inspirò all'anima fervore e zelo, qual meraviglia?
il quale amore, se, in quanto dio, ha degli dèi la divina potenza, come un essere inferiore potrebbe respingerlo, o resistergli?

(Gorgia, Encomio di Elena)






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