Salve a tutti!
Sono tornata, con una fic normale, finalmente, dopo anni interminabili!
E’ un pairing difficile, lo ammetto, è la seconda
volta che lo utilizzo, però mi attrae in modo veramente
incontrollabile in questo momento della mia vita, sarei
perciò curiosa di sapere cosa ne pensate!
Per me è davvero importante!
Buona lettura,
Gin
Bella o terribile?
“Buongiorno! Ron, Harry, Ginny…”
“Ciao, Hermione.”, risposero in coro.
La riccia si sedette alla tavolata dei Grifondoro, posò i
libri per terra con grazia e afferrò il pane col burro che
adorava.
Se lo gustò, prima di sentire una strana sensazione di
disagio.
Alzò lo sguardo su tutta la Sala Grande. Sentiva addosso gli
occhi di qualcuno, ma nessuno la stava guardando. Batté le
palpebre e riprese a mangiare la colazione.
Un ragazzo moro nella tavolata dei Serpeverde se ne accorse.
Corrugò la fronte e si rivolse al suo migliore amico che,
seduto a fianco a lui, stava cercando qualcuno con lo sguardo.
“Draco, che stai facendo?”
Il biondo non gli rispose.
“Draco?”, lo incalzò Blaise Zabini.
Il Principe delle Serpi lo guardò.
“Colazione. Quello che dovresti fare anche tu.”
Zabini sospirò, tuffandosi di nuovo nel suo toast con la
marmellata.
“Allora, prima ora?”, chiese Harry sulla strada per
la Sala Comune.
“Pozioni, Divinazione e infine Antiche Rune.
C’è il calendario appeso in Sala Comune, comunque,
dovreste saperlo.”
Harry e Ron la guardarono.
Hermione fece altrettanto.
“Beh? Dovreste saperlo.”, chiosò, con la
solita aria da so-tutto-io.
I ragazzi sbuffarono e la seguirono per i corridoi, la mente
già proiettata alle cupe lezioni di Piton.
Erano nei sotterranei e lì faceva freddo. Harry
massaggiò un braccio alla migliore amica, che batteva i
denti.
“Sto bene, Harry, grazie.”, gli disse sorridendo e
prendendogli la mano.
“Stavi tremando.”, le rispose alzando le spalle.
“Buongiorno”, esordì Piton entrando in
classe con la solita espressione da carcerato - aprite il libro al
capitolo 7. Alla fine della lezione farò qualche domanda per
verificare se avete capito, cosa che dubito. Procedete.”
Ron, nel banco accanto a quello di Hermione, le tirò una
gomitata.
“Lo odio, Hermione, lo odio.”
“Anch’io, Ronald, ma non possiamo farci
granché. Chiudi la bocca e leggi.”
Qualcuno, a quelle parole, ghignò.
Hermione lo percepì. Si voltò appena e vide una
chioma bionda non lontana da lei.
Scosse il capo e riprese a leggere. Odioso!
Di ritorno dai sotterranei, il castello pareva sempre più
bello - e più caldo. Sorrise della luce che entrava dalle
finestre e decise di andare in giardino a studiare nell’ora
buca, i suoi migliori amici con lei.
“Aaaaah, ragazzi, oggi è proprio una bella
giornata, non vi pare?”
Harry e Ron non erano esattamente dello stesso parere, ma non volevano
sminuire l’entusiasmo dell’amica, perciò
le diedero man forte.
“Certo che sì, Hermione. Proprio
fantastica!”, disse Ron, poco convincente.
Hermione si stiracchiò.
“Anche se mi avessi detto la verità, non mi sarei
abbattuta, Ron. La mia giornata è perfetta, io sto bene.
È tutto ok.”
Ron la guardò un momento prima di prendere i libri e alzarsi.
“Andrò a studiare in Sala Comune.
C’è un’aria più cupa e
un’atmosfera serena come questa, non mi fa studiare. Ci
vediamo.”
“Vado con lui, Hermione. A dopo.”, disse Harry,
dopo averle posato un bacio sulla guancia.
La riccia annuì e si sdraiò sul prato verde e
profumato.
Sì, quella era decisamente una bella, solare e…
“Granger?”
… e terribile, giornata.
Hermione sussultò. Di fronte a lei, Draco Malfoy.
“Esatto. Cosa vuoi?”, lo aggredì,
apparentemente senza motivo.
Malfoy sogghignò.
“Con un po’ più di gentilezza,
Mezzosangue. Dopotutto mi devi un saluto.”
“Non ti devo niente, Malfoy.”
“Secondo me sì, Granger. Ti va di rifarti
stanotte? Stanza delle Necessità. Stessa ora di
ieri.”
Hermione stette in silenzio.
“Cosa vuoi da me Malfoy?”
“Quello che vuoi tu da me, Granger. Non credere di essere
diversa.”
“Io non sono come te.”
“Come vuoi, non mi importa tanto. Ti ricordo solo le urla
spaziali e la fuga della scorsa notte.”
Hermione guardò in basso.
Malfoy si avvicinò e con una mano le sfiorò il
mento.
“Puoi provare a convincerti quanto ti pare, ma alla fine,
dopotutto, noi due non siamo poi così diversi.”
Le diede un bacio sulle labbra. Una bacio possessivo, per niente dolce.
Ma Hermione non lo respinse.
“A stanotte.”, le sussurrò, prima di
andarsene e lasciarla lì, da sola.
A osservare il lago.
*Autrice:
Cosa ne pensate? Ci sono tante cose da svelare, ma presto
sarà fatto.
Commentino per agevolarmi nella riuscita? ^^ Ne sarei contenta!
Se intanto volete leggete l’altro mio unico lavoro Dramione,
potete farlo andando nel mio profilo e leggendo ‘Un Colpo
All’Anima’.
Grazie dell’attenzione! Al prossimo capitolo, dove ci saranno
le risposte alle vostre recensioni^^
Gin
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