Free to be you and me

di Castiel
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, sono della Sensei Arakawa ed io mi limito a scriverci sopra. Nessuno di questi capitoli sarà scritto a scopo di lucro.


Et voilà, eccomi arrivata con un'immensa schifezza :D Questo momento di vita è ambientato dopo un tempo indefinito a seguito del primo anime, quindi non è spoiler per nessuno ^^ Il RoyAi qui è molto soft (come praticamente sempre da me XD) ed ho voluto analizzare un po' il rapporto tra Roy e i suoi subordinati, che non è semplicemente di lavoro ma qualcosa che io ritengo molto più profondo :)


1.     Military personnel

 

 

 

Non gli era mai piaciuto guardare le persone dall'alto in basso.
Era appagante in fatto di orgoglio, certo, ma era una superiorità talmente effimera da provocargli un netto rifiuto psicologico.
In effetti, uno potrebbe chiedersi perché Roy Mustang aspirasse a diventare Fuhrer nutrendo un tale sentimento: è noto che quella è la carica massima dell'esercito, e da lì la visuale è solamente una. E' altrettanto noto però che quando vuoi ottenere veramente una cosa, chiudi un occhio su ciò che non ti piace durante il tuo cammino e questo era esattamente ciò che aveva fatto Roy Mustang durante tutti quegli anni.
Ora che era ad un passo dal sogno di una vita, non poteva fare a meno che dedicare tutta la sua attenzione alla folla sotto di sé, intenta ad ammirarlo come se fosse una specie di divinità.
"Sciocchi" – si ritrovò a pensare – "non ho ancora fatto nulla e siete già pronti a prostrarvi ai miei piedi".
Posò gli occhi sull'interlocutore accanto a sé, intento a decantare lodi che non sapeva nemmeno di avere e si chiese se era davvero riuscito a dissipare la corruzione che impregnava l'esercito, se da quel momento sarebbe cambiato qualcosa. Tutti i loro sforzi erano stati inutili?

Si voltò, in cerca di coloro che lo avevano sostenuto fino a quel giorno così importante.
I suoi uomini erano là, schierati in prima fila, e sorridevano come non mai.
Nonostante non fossero convenientemente a proprio agio – niente enciclopedie per l'instancabile Falman, niente sigarette per il nuovo dongiovanni Havoc, niente apparecchiature radio per il piccolo Fury e niente panini per l'insaziabile Breda – Roy poteva leggere nei loro occhi ardere l'orgoglio, come quando un padre vede finalmente i progressi del figlio che aveva tanto atteso.
Chi aveva cresciuto chi, in quegli anni?
E poi, più radiosa di tutti, c'era lei.
Lei sì che era a proprio agio, con la pistola pronta al fianco e i pantaloni della divisa ancora obbligatori nel ligio codice militare. Roy le sorrise apertamente, e notò con stupore che lei sorrise di rimando.

- Comandante Supremo Mustang, vuole dire qualcosa? -

L'uomo spezzò quel gioco di sguardi e si avvicinò lentamente al leggio posto al centro del palco. Poteva avvertire centinaia di respiri trattenuti nella platea e solo in quel momento capì quanto il destino di quel popolo fosse veramente nelle sue mani.
Inspirò profondamente e cominciò a parlare, non prima però di aver guardato ancora una volta la sua squadra personale che lo incoraggiava dal basso.
Erano stati loro, il suo coraggio.

 

 Già, perché per quanto in alto tu possa arrivare, hai sempre bisogno di qualcuno che ti sorregga da dietro. E di sicuro Havoc, Fury, Breda, Falman e Riza erano stati delle ottime fondamenta.



Note finali: Ok, ammetto che forse non ha molto senso...Bah, non ne sono pienamente soddisfatta. L'idea era ben salda in testa ma non sono sicura di averla resa bene :) Alla prossima!





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