La sventura degli eredi
Capitolo
1: L’inizio della vita
In un tempo lontano
di molti secoli. Quando una dinastia di sangue puro risplendeva come
non mai. Dove la vita di tre fratelli ha inizio…
C’erano
famiglie di sangue puro, cioè vampiri mai mischiati col
sangue umano, sparse in diverse parti del mondo. In tutto erano sei ma
le più importanti casate erano gli Hiou e i Kuran. Nella
prima era nata una bambina, Shizuka, che appena nata la fecero crescere
in una gabbia dorata. Mentre nei Kuran, c’era un bambino,
Rido, che ben presto fu affiancato da suo fratello minore Haruka e
infine dalla sua sorellina, Juuri. Perciò
quest’ultimi erano gli eredi di una delle prestigiose
famiglie rare di sangue puro rimaste. Tuttavia, solo due di loro
sarebbero diventati i sovrani assoluti dei vampiri. Tutto sarebbe
dipeso dalla scelta della piccola Juuri tra i suoi due fratelli maschi.
Chi avrebbe sposato tra i due?
La nostra
storia comincia nella dimora dei Kuran. Juuri Kuran aveva otto anni
umani allora. Era una bella bambina dai capelli lunghi mossi di colore
castano, due grandi occhi castano rossi e vestiva sempre di trine e
merletti che lei detestava. In quel momento stava studiando la buona
etichetta per essere una degna sovrana un giorno.
-Nobile Juuri
dovete muovere più delicatamente quella mano. Dovete
diventare leggera e aggraziata come una farfalla- gli spiegava il
precettore.
-Va bene
così, maestro?-
-Sì.
perfetto! Sono sicuro che sarete la sangue puro più bella di
tutte-
-Non
esagerate, maestro. Ci sono bambine molto più belle e
aggraziate di me- rispose facendogli un bellissimo sorriso.
-Questo non
è vero. Per me sei la bambina più graziosa- si
intromise una voce.
-Nobile
fratello Rido!- esclamò felice la piccola andando ad
abbracciare il suo adorato fratellone.
-Juuri. Ti
stai comportando bene con il maestro?-
Rido aveva
ormai dodici anni umani e aveva capelli mossi castani e due occhi di
colore diverso. Uno rosso e uno azzurro.
-Sì.
Oggi ho imparato a fare l’inchino e il saluto-
-Brava
piccola. Maestro!-
-Sì,
nobile Rido- disse inchinandosi il precettore.
-Ha visto per
caso il nostro nobile fratello Haruka?-
-No,
signorino. Non l’ho visto-
-Possibile
che debba sempre scappare dai suoi doveri? Sicuramente starà
facendo una cavalcata notturna nel bosco come al solito-
-E’
un modo suo di divertirsi. Non rimproverarlo ancora, fratello mio-
-Ma Juuri!
Deve capire l’importanza della nostra casata. Come noi due-
-L’importanza
della nostra casata?- chiese curiosa.
-Sì,
sorellina. Te lo spiegherà il precettore. Io ora vado a
cercare Haruka-
-Va bene,
nobile fratello- salutò la piccola vedendo Rido andare via
per poi continuare la lezione.
Era presto
per lei scoprire il suo triste destino. Un destino di inganni e
falsità. La sua tenera età non
l’avrebbe protetta ancora per molto. La sventura si sarebbe
abbattuta e la profezia compiuta.
“Quando
in una famiglia sangue puro nasceranno tre eredi, solo uno
sopravvivrà più a lungo degli altri due che
moriranno prematuramente per mano del fratello crudele. E il solitario
condurrà una vita dannata e sanguinaria”
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