Il Mio Primo Amore...
Il Mio Primo Amore...
Forse vi sorprenderete ma la parte
più eccitante della mia vita era stato l' asilo. Me lo ricordo
ancora molto bene quel periodo della mia vita. Avevo cinque anni circa
quando Lui arrivò lì. I miei zii gestivano l' asilo, e
facevano anche da insegnanti. Ero l' unica femmina di tutto quel
piccolo asilo conosciuto col nome di "Alambra", ed ero timida e schiva,
in certi sensi apparivo fredda davanti agli altri, e forse, per via
della mia testa dra le nuvole, anche un pò svampita. E il fatto
che tutto questo era solo per via della mia timidezza mi faceva sentire
imbarazza e misera in un modo inimaginabile. In più a me tutte
quelle finte automobiline di plastica non piacevano. La mia unica
compagna era quall' altalena accanto a quella più bassa. Passavo
ore intere su quell' altalena. L' amavo. C' erano le volte che mi
dondolavo piano pensando a chissà cosa, e c' erano le volte che
arrivavo a toccare con i piedi le foglie dall' albero davanti all'
altalena, presa dell' euforia e dall' adrenalina ridacchiando come una
pazza e mettendo gridolini di felicità. I capelli che arrivavano
fino alle spalle, compresa la frangetta sulla destra,
venivano mossi dal vento, gli occhi spalancati e il sorriso ampio
e un pò sdentato. Un' immaggine adorabile si potrebbe dire.
Quella mattina appena ero scesa in cortile, dopo essermi liberata dalla
mamma, come tutte le altre mattine del resto, mi diressi verso la mia
amata altalena.
A volte mi domando se,
Vivrei lo stesso senza te,
Se
ti saprei dimenticare.
Ma passa un attimo e tu sei,
Sei tutto quello che
vorrei
Incancellabile oramai!
Appena ebbi svoltato l' angolo che mi separava dall' altalena lo
vidi. Lui. Era seduto sulla mia altalena. Mi avvicinai seccata. Avrei
dovuto aspettare il mio turno. Uffa. Lo guardai un' attimo. Era
sicuramente nuovo. Era molto carino, sicuramente il più bello
dell' asilo. << Ciao!. Io mi chiamo Ernesto >> si
presentò il bambino sorridendo. << Ciao. Io sono Claudia
>> dissi con meno entusiasmo per via del mio imbarazzo. Poi ci
conoscendo come si conoscono due bambini. Come ti chiami?, quanti anni
hai?, quando sei nato?, ti piace qui?, che segno sei?. E, infine, la
fatidica domanda: Vuoi essere mio amico?. Mi chiesi ancora con quale
coraggio glielo chiesi, e con quale coraggio lui mi rispose: <<
Certo!. Mi piacerebbe tanto! >> esultò il bimbo
sorridendo. Passarano i giorni. Con lui era strano, con lui era tutto
diverso, tutto era meno imbarazzante... Ogni volta che lo guardavo mi
chiedevo perchè con lui ci fosse tutta questa complicità,
tutto questo divertimento, tutta questa amicizia.. eh si, forse
anche un pò d' Amore. Amore
puro, casto, semplice amore fra due bambini. Anche se, io ero timida,
Lui no. Aveva tanti altri amici... Ma, ero sicura, o, almeno speravo,
che nessuno gli fosse amico come gli ero amica io. E me lo spiegavo con
gelosia, ma gelosia di amicizia... non, d' Amore.
Sembrava un'altra storia che,
Il tempo porta via con se,
Tu non
lasciarmi mai!
Tu non lasciarmi!
Cavolo non mi passava nemmeno nell' anticamera della testa che l'
amassi!!!. Io lo chiamavo affetuosamente: "Ernesto spara lesto". Lui
quando era con me, qualche volta, mi prendeva il viso fra le mani e mi
diceva: << Sai Claudia, sei molto bella... >> sussurava.
Anche quando c'era mia madre davanti, o mia zia, o mio zio. Ero un
pò imbarazzata, ma anche molto lusingata. Io non dicevo niente,
a parte qualche volta un: << Grazie... >> smorzato, appena
detto, qualche volta balbettato. Poi qualche giorno dopo, Lui mi disse:
<< Claudia, domani passiamo tutta la giornata insieme a giocare,
ti va? >> chiese sorridendomi dolce. Io annui debolmente felice,
molto felice. Quel comportamento non riuscivo a spiegarmelo.
Perchè mi venivano le gambe molli, balbettavo, restavo
imbambolata a fissarlo o ero gelosa nei suoi confronti?. Accidenti, che
quello che provavo per Lui andasse oltre una semplice amicizia...?. E
così me ne resi conto. Mi resi conto che mi piaceva, ma essendo
all' oscuro che quello che provavo per Lui era molto di più di
un "mi piaci". Tornai a casa felice cme non mai, quasi ballando. Poi,
il giorno dopo, Lui non mi aveva degnato di un solo sguardo. Pensai che
se ne fosse dimenticato. Io l' avrei perdonato per una sciochezza del
genere. Passarono le ore, e alcuni bambini erano già andati a casa.
E più mi manchi, più tu stai
Al centro dei pensieri miei
Tu non
lasciarmi mai
Perché oramai sarai
Incancellabile...
Ma, poi, mentre giocava con i suoi amici su un' automobilina di
plastica che io odiavo tanto, mi feci coraggio, mi avvicinai, e gli
chiesi: << Ernesto, avevi detto che avremmo passato tutta la
giornata insieme a giocare. Te ne sei dimenticato? >> chiesi con
voce flebile. Lui mi guardò con aria strafottente e poi mi disse
freddo: << Ah già. Ti stavo prendendo in giro >>
disse per poi andarsene. Freddo, tagliente, malefico. E, in quel
momento, giuro di aver sentito il mio cuore andare in frantumi in mille
pezzetini. Non versai una lacrima. Non per Lui, pensai. Non per Lui,
ripetei sorridendo amareggiata. Mi dondolai sull' altalena
finchè non venne a prendermi la mamma. Non andai per le stanze
sorridendo come facevo di solito appena tornata a casa. Chissà
se i miei genitori se ne accorsero. Andai direttamente in salone e
accesi la televisione. Facendo finta di nulla. Fecendo finta che quei
frantumi di cuore non rimbalzalzero facendomi un male cane. Un male che
da emotivo diventava... Fisico. Facendo finta che lui non esistesse.
Con la tua voce, l'allegria
Che dentro me non va più via
Come un
tatuaggio sulla pelle.
Ti vedo dentro gli occhi suoi,
Ti cerco quando
non ci sei
Sulle mie labbra sento la voglia
Che ho di te
Passarono i mesi, da quel giorno non ci parlammo più.
Arrivò il momento di fare la recita, verso fine anno. Avevo
compiuto sei anni ormai. Io, come unica femmina dell' asilo, facevo
Biancaneve, mentre mia cugina faceva la strega cattiva, e Lui faceva il
principe azzurro. Lui che per me lo è stato davvero il principe
azzurro. Arrivò il momento del bacio... sulla guancia, si
intende!!!. Io tenevo gli occhi chiusi. Poi senti delle labbra. Ma non
sulla mia guancia come si era detto, no, sulle mie... Labbra.
Era il mio primo bacio. Ed era dolce, buono. Sapeva di rose, no!, di
margherite, gigli, primule... Insomma, di fiori. Sapeva di
castità, di purezza, di semplicità, di gentilezza, di
dolcezza e di Amore. Sapeva di Primavera... Non spalancai gli occhi,
volevo fare bene la recita, perciò dovevo aspettare che si
stacasse. E poi spalancare gli occhi mi avrebbe rovinato il bel momento
che stavo vivendo, anzi no... Sognando.
Così profondamente mio
Non ho mai avuto niente io
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi
E più ti guardo e più lo sai
Di te io m'innamorerei
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi,
Non farlo mai perché
Come
si era permesso?. Ok, la cosa non mi dispiace propio, però
davanti a tutti i genitori!. E dopo un momento, che mi
smbrò un' eternità si stacco dalle mie labbra, e un senso
di vuoto si fece strada dendtro di me. Mi mancavano quelle labbra... mi
mancava Lui e basta. Perchè mi aveva presa in giro?,
perchè era Lui il principe azzurro?, perchè mi aveva
baciato?. Il mio primo
bacio... l' ho dato a Lui. Sarei dovuta esplodere, avrei dovuto
urlargli contro che ero stanca di lui, dei suoi giochi, dei suoi
imbrogli. E invece continuai la recita, sgevagliandomi, salendo con lui
sulsuo "cavallo" fatto con un bastone ed una testa di un cavallo di
plastica bianco. Quale era il vero Lui?, quale era il suo vero sorriso.
Mi ricordo quello dolce e pieno di allegria, o quello freddo e
strafottente che avevo visto quando mi avevva congedato dicendo: << Ah già. Ti stavo prendendo in giro >>.
Im parole povere: Ah, già.: Non me lo ricordavo perchè
non era importante per me. Ti stavo prendendo in giro: Non mi importa
niente di te, po tresti pure fatti impiccare non m' importerebbe, ti
stavo prendendo in giro per tutto questo tempo. Eppure, allora,
perchè mi aveva baciato?. Era un bambino non uno stupido.
Avevamo fatto le prove, doveva baciarmi sulla guancia!!!.
Se guardo il cielo
Io sento che sarai
Incancellabile oramai oh no!
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi
Incancellabile tu sei
Nei miei respiri e i giorni miei
Tu non lasciarmi mai
E si
fa grande dentro me
Questo bisogno che ho di te
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi
Il tempo passò, e arrivò la fine dell' asilo e l' inizio
delle vacanze, che avrebbero portato all' inizio dell' elementari. L'
ultimo giorno passò tranquillamente, e come al solito io ero
sola sulla mia altalena. Poi venni chiamata: << Claudia,
c'è la mamma! >> urlò la zia. Io scesi dall'
altalena dandole un' ultimo sguardo. Non ti dimenticherò amica mia,
pensai triste. Mentre salivo le scale per andare via sentivo uno
sguardo su di me. Mi girai, e quello sguardo era il suo. Ci guardammo a
lungo. Fredda, distante, cattiva. Come lo è stato Lui quella
volta. Poi presi la mano della mamma e me ne andai. Ma prima che la
porta si chiudesse gli rivolsi un' ultimo sguardo. Addio Mio Primo,
Forse Un Pò Cattivo, Ma Anche Tanto Dolce, Amore.
Tu non lasciarmi
Tu non lasciarmi
Oh no
E più mi manchi e
più tu sei
Al centro dei pensieri miei
Tu non lasciarmi mai
Tu non
lasciarmi mai
Salì in macchina insieme alla mamma. << Come è
andata a scuola? >> mi chiese. << Bene >> risposi
automaticamente guardando fuori dal finestrino, assente, distaccata.
Aprì il finestrino e guardi per un' ultima volta l' asilo.
Avendo una piccola speranza dentro di me di rincontrarlo un giorno. E,
chissà... magari... dagli un' ultimo dolce bacio al sapore di
primavera...
Tu non lasciarmi
Da sola senza te
Ora e per sempre
Resterai dentro
I miei occhi
Incancellabile...
*Note
dell' autrice*
Vorrei assicurarvi che questa
è davvero la storia del mio primo amore, e anche se l' ho avuto
da bambina per me è stato molto importante. La canzone è "Incancellabile" di Laura Pausini. Spero vi sia piaciuta!!! ^_^.
Alla prossima!!! ^_^.
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