Dire, Fare, Baciare, Lettera e Testamento

di SweetKaaos
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Eccoci alla fine della storia ^^
Spero vivamente che l'idea e la sua realizzazione vi sia piaciuta. Ringrazio nuovamente Hikaru Ryu, visto che con lei è nato tutto, e mi ha fatto anche da beta! E ovviamente anche chi si è fermato a leggerla, commentarla o aggiungerla ai preferiti ^^

Non mi resta che augurarvi una buona lettura!







* * *


Quasi mi dispiace avere solo cinque dita. Ne manca una, ma – guardando attentamente negli occhi di Harry – sono sicuro che non sarà la fine dei nostri strani incontri.
“Chiudo gli occhi?”
Stranamente non parla, e questo m’impensierisce, soprattutto quando si avvicina e prende a spogliarmi. Poco dopo sono sdraiato a pancia in giù sul mio letto, in attesa che mi raggiunga. Quando si sdraia sopra di me, tremo come se fossi una vergine. Finalmente mi ritrovo la sua mano davanti agli occhi, li chiudo ed afferro il mignolo.
“Dimmi un numero da uno a dieci.”
“Tre.”
Il primo morso sul collo mi strappa un gridolino, seguito da altri quando i denti affondano sulla spalla e poi sulla scapola.
“Hai dieci penitenze: devi dirmi il numero di quante ne vuoi, ma non puoi sapere cosa saranno finché non le eseguirò.”
Annuisco e lo anticipo: “Cinque.”
Si muove sopra di me, strusciandosi, facendomi vibrare come una corda di violino. Mi eccita non sapere che cosa mi aspetta, ma ho fiducia in Harry. È assurdo, ma mi fido ciecamente di lui, tanto che non mi sono nemmeno dibattuto al primo morso. Stavolta la punizione consiste in baci; soffici e lievi s’infrangono sul padiglione auricolare, sul collo, la spalla, il mento ed al lato della bocca. Ne vorrei di più, ma prima ho scelto cinque.
Merlino! È una tortura infinita, e le penitenze positive si alternano senza logica a quelle negative. Quando finalmente sono fatte tutte e dieci, mi spingo di lato, cosicché Harry rotola sul letto ed io mi metto subito sopra di lui, bloccandolo.
“Fine dei giochi. Da uno a dieci è decisamente poco. Adesso, le regole, le decido io.”
Mi sorride nella penombra, e tutto ciò che riesco a pensare è «mio».
“Tutto quello che vuoi, Draco. Sono tuo.”
Già, mio.







* * *


Ultimo sforzo :P Un commentino?





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