Profumo di fiori.

di Giude
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Profumo di fiori

                                                      Profumo di fiori.






-che buon profumo emanano questi fiori!-

-li vuoi? Te li regalo-


infilandosi le mani nelle tasche dei jeans, Corinne cercò qualche moneta. Jeans sporchi, strappati. Ma a lei non importava. Aline non sembrava neanche essersi accorta con chi stesse parlando.

Con gli occhioni blu sgranati, accolse tra le piccole mani quel mazzetto di fiori gialli.

Guardò Corinne e le rivolse un sorriso. Il più bello. Poi si portò i fiori al nasino e annusò.


-ti ringrazio!-

insieme si avviarono verso il parco.





Aveva notato Aline da lontano, tra l'erba, mentre tentava di afferrare il suo foulard azzurro, scappatole forse dalle mani per la lieve brezza.

Le sembrava così diversa, da lei, così distante. Eppure, trovando la forza di sollevarsi da terra, le si era avvicinata, raccogliendole gentilmente il pezzo di stoffa tanto delicato al tocco.

grazie! Io mi chiamo Aline!”, le aveva confidato, non appena Corinne le aveva restituito il suo oggetto smarrito.

Sorrideva sinceramente, e Corinne non aveva resistito a rimanere con lei ancora qualche minuto, per poter ammirare quegli occhioni spalancati.

ti va una passeggiata, Aline?”

Senza risponderle, Aline le aveva offerto la sua manina chiara, e Corinne si era lasciata scogliere dentro il calore che emanava.



Era bella, Aline. Non attraente, bella.


Passeggiarono a lungo, e, benché quei pochi spicci erano tutto ciò con cui poteva mangiare, li usò volentieri per fare un dono a quella farfalla che volava spensierata accanto a lei.


Perché a che serve riempirsi lo stomaco, se tutto il resto rimane vuoto?


E anche senza cibo, Corinne si sentiva piena.


E si sentì mancare il fiato, quando quella creatura tanto elegante la avvolse in un abbraccio.

Perchè Corinne mai era stata avvicinata da qualcuno, e quel gesto tanto semplice colmò in un attimo tutta la sua vita vuota.


Non si sentiva a disagio per i suoi stracci sporchi, accanto a lei, così pulita e colorata.

Così pura.

Piccola e innocente.



tu sei grande, vero Corinne?”

sono grande mentalmente. Ma Aline, tu mi hai fatta tornare giovane e fresca in una mattina”


sorrideva, Aline, come non aveva mai visto fare a una ragazza in piena adolescenza.

I suoi movimenti erano liberi, respirava aria buona, di tranquillità. E stando accanto a lei, anche Corinne poteva respirare quell'aria buona, come forse mai aveva potuto fare.


Loro due, stessa età, esistenze diverse, parallele. Ma in quell'unica volta si erano mescolate, le loro vite, anche se per poco.


Ma a Corinne bastava così poco.


Aveva trovato la forza per correre, saltare, vivere per brevi attimi.


Insieme a lei.


Non l'avrebbe rivista mai più, lo sapeva.


Così, quando scese la sera, e venne il tempo di far ritorno nei proprio mondi, Corinne la baciò.

La baciò sulla mano, la baciò sulle guance e sulla fronte;


Anche Aline la baciò. La baciò sulle labbra fredde. Uno schiocco, un tocco leggero, ma che Corinne percepì con così tanta intensità da dover chiudere gli occhi, per catturare nella sua memoria quel secondo di così tanta importanza, più di tutta la sua vita.


Si divisero così.

Ognuna destinata alla propria vita di ogni giorno.


E quel profumo di fiori gialli rimase nell'aria, si impossessò dei loro nasi e della loro memoria.


Per ricordare di quella giornata.

Che sembrò durare una vita intera.





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