DOVERE: MADAME DE JARJAYES
Fin da quando era nata, le era stato
insegnato che una moglie deve portare pazienza e rispetto verso il
proprio consorte e da figlia obbediente e devota aveva obbedito.
Quasi subito Marguerite imparò ad essere moglie, piuttosto
che madre.
Aveva accettato senza protestare il marito che la famiglia le aveva
scelto, un pezzo grosso dell'esercito, che avrebbe portato lustro e
fama al proprio casato.
Non si era mai soffermata a riflettere su
come dovesse essere secondo lei il marito ideale, perché non ne
vedeva lo scopo: a che le serviva sognare il principe azzurro se quello
vero non esisteva?
Aveva conosciuto il generale François
Augustin Reynier de Jarjayes pochi mesi prima del matrimonio ed era
rimasta colpita dal suo aspetto autorevole, quando lo vide far visita
alla villa dove viveva insieme alla sua famiglia.
Suo padre glielo presentò, spiegandole di comportarsi in modo da
non portare vergogna al casato del generale ed al suo. Il giovane, dopo
averle rivolto una veloce occhiata aveva guardato il padrone di casa,
poi tornò nuovamente ad osservarla.
- Siete certo, signor conte, che vostra figlia sia in grado di generare
un maschio in grado di portare avanti il mio casato?- chiese
all'aristocratico.
-Non ho dubbi in proposito. Le donne della famiglia di mia moglie e
della mia sono da sempre note per la loro prolificità e credo
che la mia piccola Marguerite sia perfettamente in grado di
portare avanti questa tradizione, vero figlia mia?- fece l'uomo con un
tono che non prevedeva, né tanto meno richiedeva,
un'opinione da parte della ragazza.
Si era limitata ad annuire, perfettamente abituata ad accondiscendere
alle richieste del padre e, per riflesso, di sua madre. Il conte aveva
poi lasciato i due da soli. Per tutto il tempo che avevano trascorso
insieme non si erano rivolti la parola e lo stesso accadde negli
incontri successivi.
Poi si era sposata con quel militare che conosceva a malapena. Giunta
nella casa del marito, aveva iniziato ad assolvere al compito che le
era stato assegnato: generare figli per il casato de Jarjayes. Rimase
incinta quasi subito, dimostrando al suo autoritario consorte che non
era sterile. Mise al mondo una bambina, che rese il marito
moderatamente felice: non era un erede con la E maiuscola, ma la sua
nascita era una prova inconfutabile che suo padre non aveva mentito.
Naturalmente il generale non si accontentò che la prima
gravidanza fosse giunta brillantemente a termine. Infatti Madame
affrontò una serie infinita di gravidanze, tra cui numerosi
aborti che misero più di una volta in serio pericolo la sua
vita. Di quel periodo, non ricordava molto, tranne che aveva trascorso
buona parte del suo tempo a letto a causa delle febbri puerperali e che
suo marito le faceva visita più spesso del solito.
Dopo la nascita della quinta bambina,
il generale, insoddisfatto dei risultati si era rivolto al dottor
Lasonne.
Marguerite fu sottoposta a numerose visite e costretta a bere una serie
di strani intrugli che, secondo il medico dovevano favorire la nascita
di figli maschi.
Aveva obbedito, fedele a ciò che il consorte e la famiglia si aspettavano da lei.
Non aveva aperto bocca sulle decisioni del marito in merito
all'organizzazione della vita delle sue figlie, acconsentendo a tutto,
come una brava moglie.
Per diverso tempo non condivise più la stanza del consorte.
Il medico era stato categorico: il suo fisico era ancora troppo debole
per affrontare una nuova gravidanza. Durante quel periodo aveva
cercato di rafforzare, nei limiti del consentito, il rapporto con le
sue bambine.
Sentiva però che il suo compito non era stato portato
completamente a termine, perché non aveva esaudito ciò
che tutti si aspettavano da lei. Vedere inoltre suo marito entrare ed
uscire dalle stanze della servitù la indignava non poco. Pur
essendo remissiva ed obbediente per natura, non avrebbe mai tollerato
di vedere che il patrimonio del casato e la posizione delle sue figlie
passassero in secondo piano, davanti al figlio di una serva.
Decise quindi di fare un ultimo tentativo e, come era accaduto in
precedenza rimase incinta, malgrado non fosse più giovane.
Il generale era euforico ed era convinto che finalmente sarebbe nato un
maschio. Per una beffa del destino nacque una bambina ed in quel
momento sia lei che il consorte si sentirono sconfitti.
Marguerite sorrise guardando dalla finestra la piccola Oscar correre in giardino, sotto la rigida sorveglianza del marito.
Non le dispiaceva avere sua figlia in casa, ma riteneva l'idea del
marito una stramberia: che senso aveva crescerla come un maschio quando
tutti, tranne la diretta interessata, sapevano che era una femmina?
Per un momento fu tentata di chiamare la sua ultimogenita nelle proprie
stanze ma la vista del consorte e la sua espressione soddisfatta la
bloccarono. Non aveva mai visto François
Augustin Reynier de Jarjayes così fiero: mai si era mostrato
così orgoglioso della sua prole.Un calore sconosciuto si diffuse
nel suo cuore, senza che fosse in grado di capire cosa fosse.
Marguerite sentì di non aver fallito completamente e per un
breve istante guardò quella strana bambina con gli occhi del
consorte, vedendo l'erede che non era riuscita a dargli. Accontonando
così ogni perplessità e dubbio. si sentì felice e
realizzata. Fiera di aver assolto al suo compito.
Spero che vi sia piaciuta. La madre di oscar non è un
personaggio molto approfondito ed io mi sono basata sull'anime. Non
credo che sia troppo ooc, comunque fatemi sapere cosa ne pensate.