Salve a tutti! Per questa
song-fic ho preso ispirazione dalle note de "il mercante di stelle" di
Renato Zero..ascoltatela, a me piace un sacco! Ad ogni modo,
è pura invenzione...fatemi sapere cosa ne pensate! (nda: l'ho già pubblicata sul forum
reinxshade sotto il nick *chiquitita*)
“IL
MERCANTE DI STELLE”
La luna splendeva alta nel cielo, circondata dalla sua corte di stelle
poste sul manto blu; i suoi candidi raggi rischiaravano tenuamente il
paesaggio, rendendo l’atmosfera solenne. Sotto il suo regno,
due slanciate figure prendevano posto, attratti dal clima sognante reso
dall’astro, e, in accordo con la sacralità della
notte, osservavano in silenzio la scena. Lei si voltò
delicatamente verso il suo accompagnatore, gli occhi brillanti per le
emozioni suscitate dallo scenario.
- e’ stupendo- sussurrò lieve -grazie
per avermi portata in questo luogo-.
Lui non rispose, ammirò silenzioso lo sguardo raggiante di
lei senza proferir parola, finché la ragione non gli impose
di dire ciò che da tempo doveva confessare.
-non ti ho portata qui solo per mostrarti la luna. Voglio essere
sincero con te, una volta per tutte. -
Lei lo guardò confusa mentre una nube passava sulla luna,
nascondendola in parte. Lui alzò gli occhi al cielo, e,
sospirando, riprese:
-ecco. E’ proprio questo ciò che voglio dirti-
Fece una pausa - Io sono Eclipse-.
“Se vuoi credere in me,
devo dirti che io
Sono solo un mercante di stelle
Ho le oneste bugie
E la finta realtà
Di un ragazzo che mai sarà grande”
Lo scrutò per un attimo che parve
un’eternità, mentre lui attendeva una sua
reazione, un suo giudizio.
- Non so se ci crederai, ma l’ho sempre sospettato.-
disse infine lei con voce dolce.
-e’ una parte di me. Volevo che tu sapessi veramente chi
sono-.
“Sono fatto così
È più forte di me
Perché sono un mercante di stelle”
La nuvola lasciò finalmente libera la luna di splendere
nella sua interezza, immergendo nuovamente nella sua lieve luce i due
giovani. Lei pose il suo sguardo sul candido satellite.
- Sai, io amo la luna, qualsiasi aspetto decida di prendere.
Anche se qualcosa copre il suo abituale chiarore, so che da dietro,
nonostante sia nascosta, continua a brillare-.
Lui ascoltò in silenzio le sue parole, gli occhi fissi sul
viso diafano di lei, viso che in quell’istante si
abbassò, incatenandolo a sé.
-voglio chiederti solamente una cosa. Perché hai deciso di
dirmelo?Perché ora?-.
Lui ricambiò il suo sguardo, la risposta pronta ad uscire.
- Ero stanco di mentirti. Ero stanco di starti accanto sotto
mentite spoglie. Ero stanco di combattere da solo una battaglia che
è comune. Ero stanco di pensare che tu potessi credere che
non ti ero accanto nei momenti difficili. Ero stanco di non poter stare
con te interamente. Voglio combattere con te. Voglio vivere con te le
gioie e i dolori. Voglio realizzare i tuoi sogni. Per farlo ho bisogno
che tu mi conosca veramente per ciò che sono e che tu sappia
che non potrò cambiare: sarò sempre Eclipse,
anche se non ne assumerò più l’aspetto-.
“Certe astuzie oramai
Non aiutano più
E mi perdo così
Nel disagio che vivi anche tu”
Un morbido sorriso adornò il volto di lei. - Non desidero
che tu cambi. Desidero solo sapere che tu sei qui al mio fianco e che
lo sarai sempre come sempre lo sei stato. Puoi realizzare questo mio
sogno?-
Lui si sciolse, il cuore leggero come non lo era da tanto. -non potevi
chiedermi compito più gradevole da adempiere. Sono stato,
sono e sarò sempre con te: passato, presente e futuro-.
“Per
questo sono qui
In questo luna park con tutti i sogni tuoi
Che non ricordi più
Però ci sei anche tu
E adesso che lo sai
Rimani finché puoi
Perché io non sarò
Perché non sarò mai
Mercante di realtà”
Lei sorrise, il viso rosso dall’emozione per la promessa
fattale.
- Mi credi, vero?- le chiese avvicinandosi lentamente a lei.
Vedendola annuire, unì le mani alle sue e le
portò delicatamente alle labbra, dove le sfiorò
con un leggero bacio.
- Ne sono felice-
“Questa ingenua allegria
Ci fa bene però
Non è l’unica cosa importante”
-sai, - cominciò lei osservando le loro dita ancora
intrecciate -quando ti vidi per la prima volta coi panni di Eclipse,
non riuscii a capire da che parte stavi, se con noi o contro di noi-
Lui le rivolse un sorriso sghembo -eppure non ti sei mai fatta problemi
a riguardo. Se non ricordo male, sei sempre andata avanti per la tua
strada, nonostante le proteste di tua sorella.-
-già- sussurrò lei facendosi trasportare verso il
petto di lui; poggiò il capo sulla sua spalla - Pensai che
se fossi stato un nemico, ti avrei combattuto, se fossi stato un
alleato … Be’, sarebbe stato meglio!-
Lui rise rumorosamente, stringendola di più a sé;
infine le bisbigliò - Non cambiare. Mai-
- Non succederà, te lo assicuro-.
“Certe
volte è così
E non è colpa tua
Se la vita confonde le parti
Resta quello che sei
Non arrenderti mai
Che nessuno è mercante di stelle”
Illuminati dalla luna, si unirono in un bacio. Si scambiarono un dolce
sorriso mentre lui le accarezzava i capelli. - Anche tu sei come la
luna - sentenziò alla fine lui.
- Come mai?- gli chiese confusa, i grandi occhi rivolti verso
i suoi.
-non so se ti possa sembrare strano, ma a volte ho
l’impressione di essere il solo a conoscere una parte di
te…pecco di presunzione forse?-
Lei rimuginò un secondo - No, o perlomeno credo di
no…indubbiamente solo con te mi mostro in un certo modo, ti
riferivi a questo?-
- Sì e no- le rispose lui ponendo la testa su
quella di lei - Anche con me, alle volte ti nascondi. In alcune
situazioni cerchi di mostrarti forte, anche se in realtà, se
potessi, fuggiresti lontano-
- Come fai a dirlo?- domandò lei sentendosi, nel
profondo, scoperta.
- Perché io e te siamo uguali, siamo due lune-.
Dolcemente lei si staccò dalla sua presa, e volgendogli le
spalle, corse un paio di metri avanti, finché non si
voltò dedicandogli un caloroso sorriso.- Davvero sarei una
luna? Eppure sono sempre stata convinta di essere un sole!-
affermò sarcastica - Sappi che sei al cospetto della
Principessa del Regno Solare!-
- Non posso crederci! Allora perdonate la mia insolenza,
principessa- scherzò mimando un inchino.
Mettendosi a ridere, lei cominciò nuovamente a correre - Non
so se potrò mai scusarvi!-
-ah no?- chiese retoricamente lui - Così mi costringete
all’utilizzo di metodi poco ortodossi per convincervi ad
assolvermi!- sentenziò iniziando ad inseguirla.
“Siamo
uguali lo sai
Ma lo faccio per te
Per poi credere anch’io
Che ogni male guarisca da sé
Tu non restare lì
In quella galleria
Che non ti vedo più”
La raggiunse, e cingendola da dietro, si fece cadere assieme a lei
sull’erba verde, mentre le loro risate si univano.
- Non siete affatto un gentiluomo voi!- gli disse girandosi
tra le sue braccia.
-vi ricordo che siete stata voi a indurmi a ciò!-La
baciò, bloccando sul nascere le obiezioni di lei.
-così non vale…- disse lei con voce flebile.
- Non siete così contrariata come volete
apparire,principessa- le diede un altro bacio che le fece abbandonare
completamente ogni tentativo di resistenza.
- Shade- lo invocò infine con tono angustiato.
-dimmi-
- Un giorno saremo liberi di essere come siamo ora?- Lui la
guardò, leggendo negli occhi di lei una triste
preoccupazione.
- Possiamo esserlo sempre. Da domani se vuoi-
Lei posò lo sguardo su di lui con aria tormentata - Sai che
non è possibile..-
“Imbroglialo
anche tu
Quel buio che non ha
La nostra fantasia
La nostra libertà
Non rimanere
Nel vuoto che non ha
Perché non sei così”
-sei solo tu che lo rendi impossibile, lo sai benissimo-
affermò lui brusco.
-ma mia sorella...- cominciò lei, ma la interruppe:-
Smettila con questa storia, prima o poi ne verrà a
conoscenza, tutti lo sospettano e non credo che lei sia da meno. Potrei
mentirti assicurandoti che reagirà bene, ma non posso
saperlo.- La guardò negli occhi - Cerca di capirmi, ho paura
che tu possa rinunciare a tutto quello che abbiamo, a noi, per timore
di far del male a lei e, mi dispiace apparire egoista, ma io non posso
accettarlo-
Lei stette in silenzio, riflettendo su ciò che le aveva
detto.-hai ragione- disse infine.
Lui sorrise- Lo so-
-domani parlerò con Fine allora- sentenziò
risoluta - Da domani per tutti staremo assieme, non ci saranno
più dubbi-
-così mi piaci- la abbracciò - Finalmente
potrò baciarti alla luce del tuo caro sole, mia principessa-
-ti amo tanto- gli confidò avvicinandosi di più a
lui.
La baciò dolcemente - Ti amo anch’io,Rein-.
“E dirti una bugia
Non mi spaventa sai
Ma mi spaventi tu
Se ti rassegnerai
Con la vigliaccheria
Di chi non ce la fa
Di chi si ferma lì
Lasciandosi a metà
Lasciandosi così
Lasciandomi così
Mercante di realtà”
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