La corda d'oro 1
Il suono delicato del violino riempì la stanza.
Kahoko si esercitava ogni
volta che aveva un po’ di tempo libero. Erano passati due mesi dalla fine del
concorso interscolastico, con la vittoria di Tsukimura Len.
Cessò di suonare
e sospirò. Sapeva che non avrebbe mai potuto vincere. Forse avrebbe avuto una
possibilità nel momenti in cui il violino magico non si fosse rotto… Ma se fosse
successo il merito non sarebbe stato suo, ma del violino… E di Lili, il folletto
che glielo aveva donato.
Guardo il suo violino e ne sfiorò la superficie di
legno lucido con delicatezza, quasi stesse accarezzando la guancia vellutata di
un bambino e sorrise.
Ormai si era innamorata di quel violino… Anzi, della
musica generale. Grazie a Lili e al violino magico aveva conosciuto tante
persone, Hihara- senpai, Tsuchiura-kun, Tsukimori-kun, Shimizu-kun, Fuuyumi-chan
e Yunoki-senpai… Si era affezionata a tutti loro, le erano sempre stati vicino
quando si trovava in difficoltà e avevano sempre cercato di tirarla su,
soprattutto Hihara-senpai. Con la sua allegria riusciva a trasmetterle sempre
buon umore, anche solo con un sorriso o con una nota della sua amata
tromba.
Già… Hihara-senpai… Kahoko si avvicinò alla finestra con sguardo
perso. Oltre che un ragazzo molto allegro era anche molto bello… Se ripensava a
quella volta al ritiro…
FLASH BACK
Tsukimori e Tsuchiura erano
stati messi in stanza insieme e subito la sera dopo avevano chiesto il cambio,
non riuscendo a sopportare l’uno la presenza dell’altro. Così Tsuchiura fu
messo insieme a Hihara. << Hihara-senpai, dato che sono io ad essere
praticamente piombato qui dormirò sul divano, tu occupa pure il letto. >>
decise tsuchiura. Hihara scosse energicamente la testa con espressione
cocciuta: << Tsuchiura-kun! Io sono il più grande e posso dormire io sul
divano! >> Insomma, Hihara prese il cuscino del divano, ma Tsuchiura lo
prese dalla parte opposta per toglierlo dalle mani del senpai. << No,
senpai, dormirò io sul divano! >> Passarono cinque minuti buoni a
contendersi il cuscino finchè questo non si spezzò in due, facendo perdere
l’equilibro a Kazuki che cadde all’indietro. Kahoko lo prese di scatto per la
mani, ma caddero tutti e due sul letto, lei sotto e lui sopra, le bocche che
quasi si sfioravano. Una volta ripresosi dalla botta, i due aprirono piano
gli occhi e sgranarono gli occhi arrossendo imbarazzati.
FINE FLASH
BACK
In quell’occasione si erano quasi baciati… Kahoko arrossì
ancora; non avrebbe dovuto pensare in quel modo del suo senpai! E poi a lei non
piaceva nessuno.
Sospirando richiuse il violino nella sua custodia e lasciò
l’aula delle prove per andare a casa.
Uscita da scuola sentì una voce
chiamarla.
<< Ehi, Kaho-chan! >>
La ragazza si bloccò
all’istante al suono di quella voce che tanto le faceva vibrare il cuore e si
girò arrossendo leggermente.
<< Hihara-senpai! >> Sgranò gli
occhi vedendo il ragazzo accanto a Kazuki e sorrise sollevata: non sarebbe
rimasta sola con lui, grazie al cielo… << Ciao anche a te, Yunoki-senpai!
>> disse gentilmente.
<< Ehi, Hino-chan, stai andando a casa?
>> le chiese Yunoki con i suoi soliti modi da gentiluomo. Lei annuì.
Kazuki la guardò sorridendo. << Ho sentito che ti sei esercitata parecchio
oggi. >>
<< Sì, voglio migliorare sempre di più. >> disse
imabarazzata e il sorriso di Kazuki si espanse. Com’era bella Kahoko… Ormai
aveva ammesso da almeno tre mesi che gli piaceva, ma non aveva idea di cosa
provava lei.
Al suo fianco, Yunoki cominciò a scusarsi: << Mi
dispiace, ma devo tornare presto, mia nonna vuole assolutamente vedermi.
>> si congedò il ragazzo dai lunghi capelli viola e gli altri due
sorrisero. << Tranquillo, Yunoki! >> lo tranquillizzò
Kazuki.
Quando poi il senpai se ne fu andato, il ragazzo si rivolse a lei.
<< Ti accompagno a casa? >> e lei sorrise internamente, segretamente
contenta di quella proposta. << Sì, grazie, mi farebbe molto piacere!
>>
Accorgendosi poi della veemenza che aveva messo in quella frase,
distolse lo sguardo imbarazzata e cominciò ad avviarsi sotto lo sguardo confuso
del senpai.
Kazuki le si affiancò e camminarono in silenzio
“ Oddio, che
stupida che sono… Penserà che sono una di quelle ragazzette che pensano con gli
ormoni anziché col cervello… Dovevo accettare con calma, non quasi urlargli
contro! “ Pensava Kahoko in preda a un imbarazzo totale.
Intanto Hihara la
guardava di sott’ecchi. “ Chissà cos’ha… E’ sempre così pensierosa… Sembra ci
sia sempre qualcosa che la preoccupa… Come vorrei cancellare quell’espressione
imbronciata con un ba… ALT! STOP! Ma che cavolo pensi, Kazuki?!” Si rimproverò
mentalmente arrossendo di vergogna. Come poteva fare pensieri simili? Era forse
diventato un maniaco?
Erano ormai arrivati davanti alla casa della
ragazza.
<< Bene… >> cominciò lei titubante; le dispiaceva
doverlo già salutare… << Ci vediamo domani, grazie per avermi
accompagnato, Hihara-senpai! >> Lo ringraziò sorridendo.
Kazuki arrossì
leggermente mormorando un incomprensibile: << D- Di n-niente…
>>
Puntò il suo sguardo negli occhi della ragazza che, sorpresa dalla
profondità che leggeva negli occhi del senpai, si immobilizzò.
Kazuki si
chinò e sfiorò la guancia della ragazza con un bacio leggiero.
<<
Buonanotte… Kahoko* >> sussurrò contro il suo orecchio e la ragazza
spalancò gli occhi, sorpresa e continuò a fissarlo come un ebete mentre il
ragazzo correva via.
Entrò in casa come un automa e, salutando la madre, si
rifugiò in camera sua, mentre le gambe le cedevano, facendola sedere in terra e
si toccò la guancia.
Un bacio… Hihara le aveva dato un bacio! Certo, era
sempre un bacio sulla guancia, però… Aveva fatto il suo effetto… Aveva il cuore
che non smetteva di battere come un tamburo.
Senza accorgersene, le sue
labbra si schiusero in un sorriso dolce.
* Kahoko = In Giappone si usa
rivolgersi alle persone col loro nome solo in forma intima
CONTINUA…
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