Axl
se ne stava nella sua lussuosa stanza d'albergo, seduto sul letto a
ripensare al passato...
Erano
sempre bagni di folla ai suoi concerti eppure non riusciva a non
pensare a quei momenti.
Momenti
in cui tutto sembrava bello...emozionante
Ricordava
ancora tutte le esperienze che aveva vissuto in quegli anni, con quei
ragazzi.
Quante
persone erano girate attorno al gruppo: amici, conoscenti,
ragazze...quante? Non avrebbe saputo dirlo.
Ricordava
come fosse ieri la loro prima volta davanti ad un pubblico. Un
piccolo gruppo di persone venute lì non certo per loro...
Ricordava
quanto gli tremassero le gambe e quanto il cuore sembrasse
scoppiargli nel petto.
Ora
non era più così...
Ricordava
persino la loro prima paga...10 miseri dol,lari...
Che
orgoglio ricevere quei so,ldi in cambio della loro musica...
Ricordava
bene i suoi compagni...
Steven....il
piccolo Steven Pop Corn Adler, il ragazzino del gruppo. Era rimasto
incastrato nel meccanismo sesso droga e rock n roll.
Odiava
quel piccoletto, odiava la sua lingua tagliente! Steve diceva sempre
tutto quello che gli passava in testa senza preoccuparsi di ferire
gli altri. Erano sempre stati scontri con lui.
Tuttavia
Steve era anche una persona estremamente solare e divertente e un
gran batterista. Certo, questo l'aveva appurato dopo parecchio tempo.
All'0inizio pensava che un batterista fosse un di più e che
non fosse fondamentale nella creazione di un repertorio come gli
altri...
Era
stato sorprendente capire che mai, mai più avrebbe trovato un
batterista come lui..energetico, istintivo, grintoso...mai...
Duff...Ecco
Mike era quello che si poteva definire un buon amico.
Aveva
un caratteraccio, nonostante le apparenze, ma sapeva prendere le
persone per il verso giusto.
Era
il re incontrastato della birra, dell'alcol e della coca...
Erano
sempre andati abbastanza d'accordo loro due anche perchè Duff
non affrontava mai le persone apertamente. Cercava sempre di dire la
sua dopo la persona si era tranquillizzata...
Con
lui si poteva chiacchierare senza problemi, di qualsiasi cosa.
C'era
solo un occasione nella quale Duff perdeva le staffe era quando in
giro non c'era nulla da bere...
Aveva
sofferto molto quando aveva deciso di andarsene, era l'ultimo membro
originale rimasto e quando anche lui se ne andò dei Guns
rimase solo il nome...
Izzy...con
lui si sentiva ancora adesso. Jeff e Bill amici da sempre...
Era
quello con cui aveva sempre trovato un punto d'incontro, quello che
c'era nel momento del bisogno e quello che lo aveva sempre capito e
accettato.
Era
l'unico da cui accettava dei rimproveri ed era l'unico che non aveva
paura di dire la sua ad Axl Rose.
Venivano
entrambi dall'Indiana, la terra di nessuno e si erano impegnati per
far crescere il gruppo, ma proprio quando il gruppo aveva iniziato la
sua ascesa Jeff se n'era andato...
Ricordava
di essere rimasto sorpreso della sua decisione ma di non averlka
contrastata. Aveva reagito bene almeno in apparenza...
A
casa aveva sfasciato ogni cosa, vetri, vasi, televisori, tutto
distrutto in un eccesso di rabbia.
Con
lui aveva ripreso i rapporti dopo poco, erano così amici che
nie nte li poteva separare!
Ed
eccoci arrivati al membro più difficile della band, colui che
non solo non aveva mai dimenticato, ma soprattutto colui che aveva
ossessionato i suoi anni a venire con la sua fastidiosa presenza.
Mr
Saul Hudson...
Un
gran bastardo, ma un bastardo fottutamente bravo cazzo!
Slash...
Quante
volte in tutti quegli anni aveva sentito pronunciare il suo nome...
Ora
era lì nella sua stanza, in quell'hotel a cinque stelle, con
l'album di Slash in mano
“ Suoni
davvero con tutti eh?”- disse acido guardando la foto di Slash
sul libretto all'interno del cd.
Tuttavia
quel ragazzo sembrava andare come un treno senza essere toccato
minimamente dalle valanghe di accuse che gli aveva rivolto.
Ora
era sposato e padre di due marmocchi. Non ce lo vedeva a fare il
bravo paparino.
Gli
era capitato di vedere su internet qualche foto dell'amico che
portava a spasso i figli, soprattutto una nella quale portava il
piccolo Cash nel passeggino.
Che
coglione.
E
allora perchè lo invidiava?
Lui
non era mai riuscito a farsi una famiglia vera e propria. Una moglie,
dei figli...
Questo
lo addolorava. Sapeva che persino Adler si era sposato e pure Duff
che aveva due figlie
Ma
Duff l'aria di quello responsabile l'aveva sempre avuta anche nei
suoi momenti peggiori, quando si preoccupava di tirare indietro la
tavoletta del cesso prima di vomitare.
Slash...
Non
c'era concerto in cui qualche dannato fan della vecchia guardia non
si presentasse con il faccione di Slash stampato sulla maglietta!
Ricordava
tutto...
In
particolare una sera...
Erano
completamente fatti.
Sedevano
sul letto della camera di un hotel di Tokyo
Ridevano
come stupidi. Non ricordava esattamente di cosa, ma aveva ben
impressa la loro risata.
D'improvviso
la festa finì quando Slash iniziò a vedere tutto
attorno a lui strani esseri.
Diceva
che erano piccole creature venute lì per torturarlo e aveva
iniziato a correre per la stanza! Poi stanco si era buttato sul letto
accanto a lui e aveva nascosto la testa sotto il cuscino.
Axl
non ricordava nemmeno com'era successo o che gli avesse detto, sapeva
solo che la mattina dopo si era svegliato avvolto nell'abbraccio
dell'amico che era rimasto legato a lui tutta la notte.
Il
loro rapporto era così particolare che molti avevano messo in
dubbio la loro sessualità.
Il
loro non era quel genere di rapporto. Non erano maliziosi nei loro
gesti ma avevano sempre bisogno di rimanere legati, con un abbraccio,
una carezza, uno sguardo, una parola, una lite persino ma dovevano
restare uniti.
Quando
il lo9ro rapporto si ruppe fu come un lutto.
Ancora
oggi sul palco, gli capitava di cercare quell'empatia con gli altri
membri della band ma era tutto inutile.
Nessuno
come lui, come loro...
Nessuno
che ti conosce talmente bene da capirti ancora prima che parli,
nessuno che sa darti quella scossa...
Tutto
facile...
Si
alzò sbuffando e andò verso l'armadio. Guardò la
gloriosa maglia con Micky Mouse stampato sul davanti. Ormai non gli
stava nemmeno più.
Di
Axl il bel ragazzo dal fisico perfetto, restava solo un ricordo. Ora
era un uomo di 48 anni, con mezzo cervello ancora funzionante, i
capelli raccolti in tante treccine, idea chissà di chi poi...
Il
fisico perfetto era appesantito da almeno 20kg di troppo.
Non
gli importava di nulla ormai...
Infilò
una maglietta con il loro logo...
Il
logo disegnato da lui...
Ecco
di nuovo il suo viso insinuarsi nella sua mente, quel sorriso
spavaldo che sbucava sotto quei folti ricci neri e che sembrava
prenderlo sempre per il culo...
“ Benvenuto
cazzone!”- disse ad alta voce
Infilò
la giacca di pelle e uscì...
ECCO
UNA PICCOLA ONE SHOT..
CHISSA'
SE, IN MEZZO ALLO SHOWBUSSINESS AXL SI RICORDA ANCORA DI QUANDO ERA
UNA PERSONA E NON UN PERSONAGGIO? DI QUANDO SAPEVA FAR SOGNARE TUTTI,
COMPRESI I SUOI COMPAGNI?
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