Ultimo
capitolo!!
Avviso: Dean potrebbe risultare troppo smielato, ma lo volevo cosi:
meno giuerriero del solito e più uomo che si espone all'amore!
Volevo tirare fuori in Dean leggermente normale, volevo che con Alice
(come fa a volte con Sam) potesse permettersi il lusso di lasciarsi
andare, ma solo un pochino! lui resta sempre e comunque Dean
Winchester!!
Grazie
a chiunque a recensito, e in particolare a jo ste, lafatablu,
Robigna88, USNavy, wayne per aver inserito la storia nelle preferite.
Restate nei paraggi mie care si prospetta una Serie per la nostra
coppietta, come dire ci sono lavori in corso ...
Buona lettura!
8. L’ora della verità.
Dean riemerge dal cofano dell’auto per fissarmi negli occhi, cerca di
capire in un secondo le miriadi d’emozioni che mi passano per la testa
ma l’unica cosa che il mio cervello in questo momento riesce a
formulare e che sta cercando nel posto sbagliato. Se il bel principe
dagli occhi verde smeraldo vuole davvero trovare le risposte alle sue
domande non deve certo cercare nel cervello, quello è andato in tilt
non appena sono rientrata nel tuo campo visivo bello! e il cuore il
posto dove troverai ogni risposta, ogni più piccola emozione che tu mi
provochi. In fin dei conti è lui quello che esulta e inizia a fare le
maratone solo al sentire la suoneria del cel, sapendo che a breve la
tua voce mi circonderà.
Restiamo come due ebeti, o almeno io sono un ebete che resto a
guardarti anche quando riprendi a riparare l’auto.
Perché degnarmi di più di cinque secondi del tuo prezioso tempo?
E dire che mi ero illusa di poterti dire tutto, di farti capire quella
parte di me che ti ho sempre celato, che ho celato a tutti. Nulla a più
importanza, riordinare le idee non serve più a nulla, ho sognato e
purtroppo mi sono svegliata. Questa giornata va ad aggiungersi a tutte
le altre promesse, sogni e illusione che purtroppo la realtà mi ha
portata via, anche se questa è la più dolorosa: avevo davvero sperato
di avere un futuro con te.
Devo smettere di sognare mondi che non avrò mai, chi potrà mai starmi
accanto? Sono cosi abituata a fingere, a mostrarmi dura che neppure io
so più cosa sia reale e cosa no.
Mi siedo e fisso il vuoto per un periodo troppo lungo, il lungo
silenzio ha spaventato chiunque mi conoscesse ma non smetto, persa nei
miei mille pensieri tristi e auto distruttivi non riesco ad emergere e
a correre al riparo.
Il rumore del rombo del motore della mia piccola riesca a far breccia
nel buio in cui sono caduta, poi il tuo ingresso e il bicchiere di
birra mi fa capire che tu hai finito. Ora i pensieri tristi si sono
allontanati, ma resto in silenzio, forse perché stavolta non ho nulla
da dire.
Il tempo passa velocemente, cerco di riempirlo in ogni modo e in ogni
luogo purché lontano da te, questa cosa passerà, lo ho già fatto una
volta, anche se sarebbe meglio dire che lo ho quasi fatto una volta.
Non so perché ma il porticato è diventato il luogo dove passo più
tempo, c’è una tranquillità e una leggera brezza che lentamente porta
la calma anche in me, il cielo poi è uno spettacolo, la mancanza di
tutto lo fa brillare come non mai l’unica nota stonata e la mancanza di
una bottiglia di birra fredda.
Ho abbassato la guardia e questo una cacciatrice non lo deve mai fare,
non si abbassa mai la guardia ne paghi caro il prezzo ed è quello che
io ora sto facendo sei al mio fianco e non ti ho sentito arrivare, hai
una birra in mano e ti siedi al mio fianco sui gradini, fissi il vuoto
davanti a noi e sorseggiare la tua birra, come quella sera il tuo
anello batte un ritmo tutto suo sul collo.
Al ricordo una lacrima mi solca involontariamente il volto, non voglio
piangere anche perchè se inizio non smetto più, la mia vita in questo
momento e proprio un disastro e di motivi per piangere ne ho a
tonnellate.
– Non piangere piccola, per piacere non piangere.
– Ci provo, ma non prometto nulla.
– Io sono qui al tuo fianco non ti lascio …
– Mi presti la tua spalla per piangere?
– Beh se ti serve … ma poi smettiamo di incontrarci cosi, preferisco la
caccia!
– Beh dovrai credermi sulla parola: anche a me non piace stare cosi da
schifo.
– Ti fa di andarci a fare un giro? Cosi proviamo la tua piccola e ci
distraiamo un po’.
Ti sei alzato e ti sei avviato verso l’auto, ti fermi e i raggi della
luna t’illuminano e mi ritrovo ancora una volta ad ammirarti e a
stupirmi ancora come tu possa essere cosi bello nonostante tutto quello
che entrambi sopportiamo e sopportiamo della vita.
Sconnetto il cervello e inizio a parlare senza neanche tirare fiato,
senza guardarti negli occhi perché potrei cambiare idea.
– Nella foresta pensavo a te, lottavo per te, mi rialzavo per te, per
questo motivo non mi sono lasciata andare tu stavi arrivando e non
potevo deluderti, no di nuovo almeno. Non m’importava della ferita o
del sangue l’unica cosa a cui pensavo era che il mio Dean stava venendo
da me e se dovevo proprio morire volevo farlo tra le tue braccia. Lo
sai e lo hai sempre saputo che ti voglio bene ma quello che non sai è
che non riesco a smettere di pensare a quella notte e alla peggiore
cosa che potessi mai fare: scappare da te. Lo so perfettamente che
quello è stato e sarà per sempre il nostro primo e unico bacio, non
m’illudo, non sono più una bambina e so affrontare la realtà: ti ho
lasciato andare via, ti ho allontanato per la paura d’essere felice
insieme a te rovinando l’unica cosa bella che hai mai avuto. Quel
ricordo mi ha dato la forza per essere qui ora, non importa se ora lo
stesso ricordo faccia male, molto male. Volevo che tu sapessi che era
stato importante per me, ora possiamo anche tornare a non parlarne più.
Resto di spalle e prima che possa anche solo iniziare a pensare ad una
tua possibile reazione ti trovo dietro di me, ti sento spostarmi i
lunghi capelli, raccogliermeli dietro la schiena per poi lasciarmi
libera una spalla, i brividi iniziano a percorrermi la schiena, il mio
cervello ha iniziato ad urlare un colossale “non puoi farmi questo”,
mentre il mio cuore ha letteralmente perso più di un battito. Avvicini
la tua bocca al mio orecchio mentre mi abbracci da dietro, sai quando
questo mi sia sempre piaciuto e quanto lo lasci fare solo a poche
persone, solo a chi tengo veramente permetto di starmi cosi vicino.
–Anch’io ti amo piccola.
Mi baci sotto l’orecchio per poi appoggiare la tua testa sulla mia, per
stringermi forte contro il tuo petto, per depositarmi altri mille
piccoli baci tra i capelli.
Ma questa non può essere la realtà! Tu non sei mai cosi dolce!
Infatti poco dopo l’incanto si è già infranto ma devo dire che la cosa
non mi dispiace.
Mi trovo, neanche io so come, premuta tra il tuo corpo e la mia auto,
le tue labbra finalmente sulle mie, il paradiso deve essere molto
simile a questo momento. Mi ritrovo a rispondere ad ogni tuo bacio con
un aumentare di passione e desiderio, sentire il tuo sapore devo
ammettere che è decisamente meglio di come ricordavo, una tua mano
cerca e stringe la mia mentre l’altra corre alla scoperta del mio
corpo. E’ cosi bello che ho paura di sognare anche se nessuno dei mie
sogni era cosi meraviglioso. Ogni cosa svanisce, ogni cosa non ha più
senso.
Un attimo e tutto cambia di nuovo, non so perché ma ti allontani dalle
mie labbra avrei voglia di picchiarti ma i tuoi enormi occhi verdi mi
bloccano nuovamente.
– Stai bene?
– Fino un attimo fa ero in paradiso …
Le tue mani mi accarezzano le guancia e poi riprendiamo a
baciarci, dolcemente, spassionatamente e a lungo posso sentire il
sorriso nascere sulle tue labbra.
– Rientriamo.
– No, restiamo qui, non voglio entrare, non voglio che quest’incanto
finisca. Se mi sveglio ne rimpiangere per il resto della mia vita.
– Amore non stai sognando, sono qui con te veramente e per tutto il
tempo che vorrai.
Apri lo sportello posteriore dell’auto e ci troviamo stesi l’uno
sull’altro, non sai quanta voglia ha di fare l’amore con te.
Questa scena è molto più dolce d’ogni sogno che abbia mai potuto fare
anche se non capisco perché non stiamo facendo ancora nulla.
– I punti non ti fanno male?
– Non ci pensavo minimamente …
– Non dovresti sforzarti, il taglio è profondo.
– Tranquillo non ci tengo a rivedere le tue mani sporche del mio
sangue.
– Ehi, niente pensieri tristi. Piccola per favore … non ci credo
neanche io che lo sto per dire ma dobbiamo rallentare … mi serve una
doccia fredda.
– Posso farla con te??
– Alice.
– Ok faccio la brava, niente attività fisica fino a quanto non tolgo i
punti ma poi mio baldo giovane tuo sei tutto mio.
– Come vuoi …
Non sai quanto sia meraviglioso anche solo poter restare tra le tue
braccia, coccolata e protetta mentre ammiro le stelle e i tuoi occhi
che brillano dalla felicità.
Rilassata, tra una coccola e l’altra, mi addormento per una volta al
sicuro, protetta e senza pensieri, riesco a dormire senza incubi,
tranquilla che niente e nessuno può farmi del male ora che sono tra le
tue braccia.
La sveglia suona e senza pensarci due volte allungo la mano a
spegnerla, mi ritrovo nel letto, mi ritrovo in un letto eppure sono
sicura di essermi addormentata tra le tue braccia sul sedile posteriore
dell’auto.
Che sia stato tutto un sogno? Sembrava non lo fosse, ero convinta che
non lo fosse.
Minuti di sconforto si seguano tra di loro fin quando nel buio che
ancora avvolge la stanza qualcosa si muove, la mia attenzione è tutta
su quest’ombra misteriosa che sento avvicinarsi al letto. Ti sento
muoverti silenziosamente per la stanza, avvicinarti e stenderti vicino
a me, le tue mani mi circondano il ventre, il tuo petto muscoloso
combacia con la mia schiena, il tuo respiro s’infrange sul mio collo.
– Buon giorno piccola.
– Buon giorno anche a te.
– Ti ho portato la colazione e sul mobiletto vicino alla porta.
– Come mai cosi tanta gentilezza a prima mattina?
– Più riposi prima guarisci.
– Lo fai solo per me quindi?
– Si, ovvio!
– Non hai altri fini.
– Solo vederti felice e finalmente mia...
– Sono felice.
Come non potrei esserlo? Inizia un nuovo giorno e l’uomo che amo è qui
con me, il primo giorno di tanti altri con te al mio fianco, il primo
nuovo giorno di “noi”.
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