Eccomi qui.. di nuovo. Ieri ho letto
alcuni spoiler per la season 6 di SPN e mi hanno ispirato una
nuova storia. Spero vi piaccia =)
Se vi
va commentate e grazie a tutti, anticipatamente. <3
Roby ^_^
My
gift for you
Dean
Winchester ci aveva pensato attentamente ed intensamente.
Dopo
un anno passato lontano dalla caccia a vivere una vita normale, con
una compagna e un bambino da crescere, aveva preso la sua decisione.
Ora
sapeva cosa fare con la sua piccola, amata Impala.
Quell'auto
era l'ultimo frammento di passato che gli rimaneva. L'ultima goccia
in quel mare di ricordi da cui si era allontanato velocemente,
nuotando come un naufrago verso la riva: il presente.
Aveva
perso suo fratello, aveva perso la voglia di combattere e aveva perso
tutto quello che aveva..
O
che forse credeva di avere.
L'unica
cosa che gli rimaneva di quella vita fatta di squallidi motel,
perenni dubbi e paure e mostri da cacciare, era quella Chevy Impala
del '67, nera e lucida.
L'
auto che aveva accudito per anni quasi come fosse una figlia.
E
ora, voleva liberarsene.
Da
quando Sam si era sacrificato per salvare il mondo, l'aveva posata in
un vecchio magazzino coprendola con un telo.
Non
aveva neppure svuotato il bagagliaio, tanto era il dolore che provava
davanti a quelle armi che erano state le sue compagne per tutta la
sua vita fino ad allora.
All'inizio
si era sentito come se.. come se avesse messo la sua casa dentro un
garage chiudendola a chiave e coprendola quasi fosse oramai
distrutta.
Ma
poi, col tempo, tra torte di mele e pranzi della domenica, aveva
realizzato che la sua casa non era più la quattro ruote che
l'aveva
visto crescere.
La
sua casa ora erano Lisa e Ben. E niente lo avrebbe allontanato da
loro.
Quindi
era giunto il momento di togliere il telo all'auto e farla uscire
dalla sua vita.
Non
l'avrebbe distrutta, e poi venduto i pezzi a qualche officina.
No!
E
non l'avrebbe nemmeno venduta.
Non
avrebbe sopportato l'idea di vederla guidata da un perfetto
sconosciuto con la fissa per le macchine d'epoca.
Non
avrebbe fatto nulla di tutto questo.
Lui
l'avrebbe regalata.
Alla
persona che, come suo fratello, aveva dato un po' di colore ed
allegria alla sua vita.
L'aveva
sistemata, rimettendo apposto tutti i piccoli acciacchi, e ora stava
firmando la bolla di spedizione che l'avrebbe portata a Los Angeles.
Che
l'avrebbe portata da Allison.
Diede
all'addetto al “trasloco” anche una lettera,
dicendogli di
consegnarla insieme all'auto e poi si avvicinò al suo
passato
accarezzandolo con la mano leggera.
Lo
doveva ammettere. Gli sarebbe mancata, e mentre guardava la sua nuova
familiare parcheggiata nel vialetto, per un attimo ebbe l'istinto di
tenere la sua piccola con sé.
Ma
guardò Lisa sorridergli dalla soglia della porta e i suoi
dubbi
sparirono.
Si
allontanò piano dall'auto e fece un grosso respiro mentre il
camion
si portava via, la parte più lunga e dura della sua vita.
*****
Quando
alle 07.00 del mattino, Allison sentì il rumore di un camion
davanti
casa, si alzò di scatto dal letto e si avvicinò
alla finestra.
Le
stavano scaricando qualcosa davanti casa, e lei non sapeva cosa
diavolo fosse.
Si
slegò i capelli, lisciandoli con le mani per non somigliare
ad una
pazza e scese di corsa giù per le scale, coi suoi shorts
azzurri e
la sua canotta fucsia.
Aprì
la porta giusto in tempo per evitare che suonassero il campanello e
alzò un sopracciglio perplessa notando la strana forma che
aveva la
cosa che le stavano consegnando.
«Buongiorno,
è lei Allison Morgan?» le chiese l'uomo davanti a
lei.
Ma
cosa cavolo era quella cosa nascosta sotto a quel telo da
imballaggio?
Aveva
l'aspetto di un'auto, ma lei non aspettava la consegna di una
macchina..
Per
un attimo fissò l'uomo e poi il camion perplessa e poi ebbe
come
un'illuminazione.
Forse
aveva vinto un'auto in qualche riffa a cui aveva partecipato..
Non
ricordava di aver mai partecipato a niente che avesse un premio
così.. consistente come un'auto, ma magari se l'era scordato.
Da
un po' di tempo dopotutto, aveva la memoria di una zucchina.
Sospirò
e si ricompose assumendo un'espressione più o meno umana.
«Si,
sono io.» disse «Ma non aspettavo alcuna consegna,
che cos'è?»
«E'
un'automobile.»
«Che
automobile? Non ho comprato un'automobile né, ne ho
richiesto la
consegna.»
L'uomo
davanti a lei annuì distratto, cercò il rigo su
cui farla firmare e
le diede la penna.
«Non
firmerò una bolla di consegna se prima non mi dice cosa
cavolo è
quella cosa che avete appena sistemato davanti la mia casa.»
«E'
un'auto signorina Morgan. Gliel'ho già detto.»
«Si,
ed io le ho chiesto che auto è.. Potrebbe essere
più specifico per
favore?»
L'uomo
sospirò e si passò una mano sul viso.
«Prima firmi e poi glielo
dico.»
Ma
cos'era? Un ricatto?
Allison
ridusse gli occhi ad una fessura e dopo qualche secondo di esitazione
firmò la bolla e poi attese.
«E'
una Chevrolet Impala del 1967. Nera e molto bella. Arriva da Cicero,
nell'Indiana.» le disse l'uomo porgendole la lettera
«Questa è
allegata.»
Sorrise
e quando Allison la prese, girò sui tacchi e se ne
andò.
Da
sola, sulla porta, lei si sentì soffocare per un attimo.
Inizialmente
credette di star sognando.
Dean
le aveva mandato la sua auto? Perchè mai?
Lui
amava quell'auto, quindi era alquanto strano che ora gliela avesse
mandata.
Forse
era successo qualcosa e lui era.. morto.
Così
avrebbe avuto più senso in effetti. Magari gliela aveva
lasciata in
eredità.
No!
Non era andata così, altrimenti la macchina sarebbe andata
da Bobby,
non da lei.
Sospirò
e guardò la busta tra le sue mani.
Lì
dentro c'erano tutte le risposte alle sue domande, forse.. Quindi
decise di aprirla.
Lesse
velocemente il contenuto. Poche parole, ma che tutto sommato avevano
un significato per chi come lei aveva condiviso 5 anni della sua vita
con Dean Winchester.
Finì
la lettura e piegò il foglio riponendolo nella busta.
Rientrò
in casa, fece una doccia veloce e poi decise cosa fare dell'auto.
Si!
Lo sapeva chiaramente.
*****
«Come
mai sei così silenzioso?»
Dean
sobbalzò appena e guardò Lisa accanto a lui.
Stavano
tornando a casa dopo la partita di baseball di Ben.
La
sua squadra aveva perso e a Dean era toccato il compito paterno di
rassicurare il piccolo che la prossima volta sarebbe andata meglio.
Poi,
l'avevano lasciato a casa di un amico, da cui avrebbe passato la
notte per studiare – Ben aveva detto – strategie
per la partita
della prossima settimana.
In
realtà, Dean sapeva che a quell'età, c'era un
argomento più
interessante dello sport: le ragazze.
Probabilmente
Ben e il suo amico avrebbero parlato di alcune compagne di scuola,
facendo una classifica delle più carine da invitare a
prendere un
gelato.
O
almeno credeva.
Si
sentì raggelare il sangue pensando che a lui sarebbe
spettato il
discorsetto sul sesso. Non era pronto ad affrontare quell'argomento.
E forse non lo sarebbe mai stato.
Ma
tra poco, Ben avrebbe iniziato a fare domande e lui, volente o
nolente, avrebbe dovuto trovare le parole giuste per spiegargli
tutto.
Che
imbarazzo..
Ma
anche questo faceva parte della sua nuova vita e lui voleva
apprezzare ogni singolo momento e ogni singola situazione di
ciò che
stava vivendo.
E
questo significava anche rispondere alla domanda che Lisa gli aveva
appena fatto.
Perchè
era così silenzioso?
Avrebbe
potuto dire che stava pensando a Sam, il che era vero..
Ma
non era solo quello. Era tutto un insieme di cose che gli sembravano
così strane.
Lui,
stava vivendo una vita normale e anche se gli piaceva, in alcuni
momenti, la sentiva pesante come un macigno sul petto.
Forse
mai, mai si sarebbe abituato del tutto a quello che ora aveva.
La
caccia gli sarebbe sempre e comunque mancata, e così anche
Sam,
Allison e quell'imbranato – ma in gamba – di un
Angelo che oramai
considerava un amico.
Fece
spallucce e svoltò per imboccare la via di casa.
«Stavo
pensando. Sai, un po' mi mancherà la mia auto.» le
disse.
«Allora
perchè l'hai data via? Era una bella auto. Non proprio
adatta ad una
famiglia ma era tua. Dovevi tenerla.»
«No..
Era un ricordo troppo.. grande della mia vita passata. Voglio davvero
voltare pagina, e dare via l'auto è stata la scelta
giusta.»
Lisa
sospirò e annuì piano. «Ad ogni modo, a
chi l'hai spedita?»
Ecco!
Questa era una domanda a cui avrebbe preferito, francamente, non
rispondere.
Ma
non c'era niente di male nella verità, dopotutto. L'aveva
spedita ad
Allison che gli era sembrata la persona migliore.
«L'ho
mandata ad Allison.» rispose.
«Oh..
Ad Allison..»
«Si.
La cosa ti.. infastidisce?» chiese dolcemente guardandola per
un
attimo.
«No..
No. Lei era la tua ragazza e se pensi che sia la persona giusta per
avere l'auto hai fatto bene a mandarla a lei.»
Il
giovane Winchester fece un grosso respiro e non aggiunse altro.
Non
voleva in alcun modo ferire Lisa ed Allison non era l'argomento
preferito della sua donna.
Quindi
era meglio fare silenzio e chiudere quel discorso.
Imboccò
il vialetto di casa e sgranò gli occhi quando
notò Allison poggiata
sul cofano dell'Impala lì davanti casa sua.
Salutò
la volontà di chiudere la questione Allison e
scese dall'auto
con Lisa.
La
aspettò e la prese per mano, poi avanzò verso
Allison.
«Hey..»
le sussurrò «Che ci fai qui?»
«Avevo
un week-end libero e ho pensato di venire a fare una visita ad un
vecchio amico e alla sua nuova famiglia.» rispose lei
guardando le
loro mani una dentro l'altra.
«Vedo
che hai ricevuto il mio regalo.» le disse ancora Dean.
«Si,
è arrivato ieri mattina. E' stata davvero una sorpresa.. E
la
lettera allegata anche.» gli disse «Quindi vuoi
dare un taglio
davvero netto al passato..»
«Si.»
«E'
un'ottima idea. Infatti,» disse Allison prendendo un spranga
di
ferro sul sedile posteriore «anche io voglio dare un taglio
netto al
passato. Quindi..» si voltò e colpì con
la spranga il lunotto
posteriore dell'auto mandandolo in pezzi.
«Questo,»
disse «è per il nostro primo incontro.» Poi
colpì il parabrezza
«E questo per il nostro primo bacio. Poi la nostra prima
volta, il
nostro primo ti amo, i nostri 5 anni insieme,» aggiunse
colpendo
rispettivamente i quattro finestrini e frantumandoli «e
questo
infine, è per l'amore che ti ho dato e per il rispetto che
tu non
hai mai avuto per me.» concluse spaccando gli specchietti
retrovisore.
Gettò
la spranga a terra col fiatone, mentre Lisa la guardava scioccata e
Dean la fissava lasciandole il tempo di sfogarsi.
«Ecco
fatto!» esclamò ancora Allison «Come se
non ci fossimo mai
incontrati. Vai all'Inferno e porta con te quello che rimane della
tua stupidissima automobile.»
Lo
guardò dritto negli occhi per un attimo e poi si
voltò pronta ad
andarsene.
Ma
si bloccò prima ancora di riuscire ad uscire dal vialetto.
Sam,
le stava davanti.
Stava
bene e fissava lei e Dean tristemente.
Come
aveva fato a fuggire dall'Inferno?
Non
aveva importanza. Era vivo ed era tutto quello che contava.
Si
avvicinò a lui e lo strinse in un abbraccio carico di suoni,
gli
accarezzò il viso e poi si allontanò.
Era
felice di vedere Sam, ma aveva appena dato un taglio al passato, e non aveva
intenzione di tornare sui suoi passi.
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