Autore:
SoraRoxas
Titolo:
My best enemy
– because the hate is…
Personaggi:
Sasuke Uchiha, Naruto
Uzumaki
Pairing:
Nessuno
Avvertimenti:
AU, One-shot
Breve
introduzione della storia: “Lo
odiavo, non c’era niente da fare. Anche quando provavo a
farmelo piacere era tutto inutile. Combinava sempre qualcosa che mi
faceva riprendere in mano l’ascia da guerra. Erano circa
dodici anni che ce l’avevo appresso continuamente. Era lui
che cercava di avere un contatto con me, io non lo desideravo
mica.” [...] Quando l’odio
c’è ma non si può dimostrare!
MY BEST ENEMY –
because the hate is...
Seconda ora, una normale giornata di sole. Ottima per svolgere una
delle attività preferite dagli studenti: educazione fisica.
Peccato che proprio a me non andasse una giusta...
-Scusa teme!
Scusa, scusa, scusa!-
La voce di
quell’ammasso di nullità mi riecheggiava nelle
orecchie, persino con l’eco, il che era fastidioso.
Mi rialzai
con la testa che girava e avvertii qualcosa di caldo che scorreva con
ogni probabilità dal naso. Misi la mano in modo da bloccare
il fiotto di sangue che stava colando.
Il
professore si avvicinò con una certa prontezza.
–Sasuke sarà meglio che vai in
infermeria!- affermò. Cercai di ribattere ma con
scarso successo. La mia condizione non mi permetteva di aprir bocca
tanto facilmente. Per cui mi avviai, furioso col mondo intero.
-Aspetta! Ti
accompagno! Non so come farmi perdonare...-
No, proprio
lui no! Prima mi metteva nei casini e poi sperava di essere
scusato? Ma neanche per idea.
-Hai... hai
bisogno di una mano?- chiese titubante. Nei suoi occhi leggevo sincera
preoccupazione ma dire che non me ne importava un accidente era poco.
Lo fulminai
con lo sguardo e presi a camminare a grandi passi. Perché
quel luogo era cosi lontano dal cortile? Mi maledii per la scarsa
prontezza di riflessi che avevo dimostrato. Se avessi prestato
più attenzione a quello che il dobe faceva, di sicuro sarei
riuscito ad evitare quella dannata palla schizzata a
velocità estrema sul mio viso.
Lo odiavo,
non c’era niente da fare. Anche quando provavo a farmelo
piacere era tutto inutile. Combinava sempre qualcosa che mi
faceva riprendere in mano l’ascia da guerra.
Erano circa
dodici anni che ce l’avevo appresso continuamente. Era lui
che cercava di avere un contatto con me, io non lo desideravo mica.
A sedici
anni suonati sembrava un bambino e nient’altro. Con quegli
occhioni azzurri, quei capelli biondi spettinati, quella voce
squillante che avrebbe fatto perdere la calma anche ad un monaco
tibetano e quell’odiosa voglia di stare sempre al centro
dell’attenzione.
In classe
era un pagliaccio e aveva lo stesso atteggiamento anche quando facevamo
le lezioni fuori. Le persone come lui non riuscivo proprio a tollerarle
e l’unica cosa che potevo fare era buon viso a cattivo gioco,
specie davanti a mia madre.
Secondo me
quell’essere alla mia destra soffriva di qualche malattia di
cui ancora non si identificava il nome. Era impossibile avere in ogni
momento la forza di parlare –anzi urlare-, stare in piedi e
commettere qualche disastro. Persino gli insegnanti erano esasperati.
E
poi non era la prima volta che architettava qualcosa contro la mia
persona. Probabilmente il mio odio era attecchito dalla più
tenera età ed era maturato con il passare del tempo.
Non potevo
certo dimenticare quando all’asilo avevamo entrambi cinque
anni e stavamo litigando su chi dovesse giocare con un kunai giocattolo
–precisando che era mio- e alla fine io, ingenuo bambino,
gliel’avevo prestato in buona fede. Peccato che neanche
mezz’ora dopo se n’era tornato con il kunai rotto
in due parti. Non ricordavo bene come reagii. Seppi solo che da quel
momento cominciai ad odiarlo. Era il mio giocattolo preferito ed era un
regalo di Itachi!
Il tragitto
per arrivare in infermeria sembrava infinito e la mia mente lavorava
frenetica, scovando degli aneddoti sul perché detestassi
Naruto Uzumaki.
Si, me ne
venne in mente un altro. La gita scolastica di terza media. I miei
avevano insistito tanto che ci andassi e avevo ceduto. Pretendevo che
fosse bellissima visto il mio sforzo... e invece quel baka
rovinò tutto! Andammo a visitare un lago
–incantevole dovetti ammetterlo- e probabilmente per gioco,
gli venne la felice idea di spintonarmi. Peccato che fossi molto
interessato a guardare i fondali per capire cosa ci abitasse di
preciso. Il risultato? Ero caduto in acqua, sbattendo con una gamba e
rompendomela. Oltre alla figuraccia che avevo fatto di fronte a tutti
–anche se poco mi interessava- avevo dovuto portare il gesso
per tre mesi e più. E per colpa di chi? Ma ovviamente di
quel demone!
Da
quell’episodio cominciai a credere che Naruto cercasse di
attentare alla mia vita. Tesi fondata, a mio avviso. Erano successe
tante altre cose a miei danni per colpa sua... ma tentai di non
pensarci, sospirando di sollievo non appena ci trovammo in
prossimità dell’infermeria.
Fece per
addentrarsi con me ma lo fermai. –Non osare entrare!-
esclamai con freddezza. Avevo i nervi a fior di pelle e guardare la sua
faccia mentre mi medicavano non mi avrebbe di certo aiutato. Anzi avevo
una voglia matta di tirargli un cazzotto. Ma mi trattenni. Presto avrei
potuto vendicarmi, era solo questione di tempo!
Era il solo
nemico che possedessi –bastava di sicuro- e oltre
ogni previsione era l’unico che odiassi cosi tanto.
Vidi la sua
espressione cambiare. Di certo si era offeso. E anche se mi vergognavo
ad ammetterlo, esultai interiormente per averlo ferito. Sperai che
finalmente gli fosse chiaro che doveva smetterla di starmi addosso e
cosa realmente provavo per lui. Odio.
Con un
sogghigno lo abbandonai lì dov’era e mi chiusi la
porta dell’infermeria alle spalle.
Uno a uno,
maledetto.
***
Dopo quelle che mi parvero ore, mi fu concesso infine di uscire da quel
luogo intriso dell’odore di medicinali e disinfettanti
diversi. Neanche fosse stata una cosa tanto grave. Oltretutto ero una
persona forte, mica una femminuccia!
Mi guardai
intorno constatando di essere solo e feci per ritornare in
classe con la massima calma.
-Oh
Kami-sama! Teme, sei vivo!-
Un nervo si
gonfiò all’altezza del tempia destra non appena
capii di avere quel dobe stretto contro il busto. Mi aveva
abbracciato... ma come, come si permetteva? Possibile che fosse tanto
ottuso?
Lo staccai
da me con forza. Già trovavo intollerante la sua sola
presenza figuriamoci poi averlo praticamente appiccicato.
-Lasciami in
pace, dobe!-, lo guardai con disprezzo. Volevo allontanarlo e speravo
tanto di esserci riuscito almeno stavolta.
Avevo preso
ad incamminarmi verso l’aula con cipiglio deciso. Avevo fatto
solo pochi passi quando al biondino senza cervello venne in mente di
bloccarmi. E come? Facendomi lo sgambetto.
Caddi a
terra ma mi rialzai in due semplici secondi, bollendo di rabbia. Da
quanto tempo aveva sorpassato il limite?
-Questo
è per quello che mi hai fatto prima.- disse, come se fosse
la cosa più ovvia del mondo.
Stavo
già per avventarmi contro di lui, pronto a scaricare tutto
quello che serbavo dentro nei confronti di quel neo-stroncatore di
vite. Ma mi aveva superato prima che me ne accorgessi e saltellava
allegramente nel corridoio, diretto alla nostra classe.
-L’ultimo
che arriva offre il pranzo!-, una scommessa. E lui sembrava a suo agio.
Non capiva il pericolo che correva a sfidarmi ancora.
Cominciai a
correre, inseguendolo. Lo prese come un’accettazione di
ciò che aveva appena detto ma in verità volevo
solo prenderlo e riempirlo di colpi.
Cosa potevo
farci? Lui mi rendeva la vita impossibile e io avrei continuato ad
odiarlo, mi dispiace.
Nota
dell’autrice: Postata finalmente. Sono arrivata quarta a
questo contest e non me ne dispiace. Mi aspettavo una cosa simile visto
che sono sicura di non aver dato il meglio di me. Ho usato due
personaggi fin troppo scontati (e su questo do ragione alla giudice
fino in fondo ù_u) e probabilmente mi ci sono dedicata poco.
Sbagliando
si impara no? Il risultato mi va benissimo, il banner è
bellissimo... cosa pretendo di più? Non un amaro lucano di
sicuro! X°°°D Ringrazio la giudice per tutto!
Ok
ora vi lascio! Spero vi sia piaciuta. Con Sasuke la vittima! XD
Un
bacio! ^^
|