Nick Autore: Shona
Titolo: You are not alone
Personaggio
scelto: Jacob
Black
Citazione
scelta: Il mistero dell'amore è
più grande che il mistero della morte. (Oscar
Wilde)
Personaggi
secondari: Leah
Clearwater
Genere: Triste, Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti: OOC, What if?
NdA: III°
Classificata e partecipante al contest
"Characters
& Quotes" indetto da Only_Me sul forum di EFP.
NdA2: Quando mi è arrivata
la citazione mi si è accesa la lampadina. Mi sono detta:
“Vai ci esce fuori una
JakeXLeah coi fiocchi!”. Poi ho iniziato a scrivere e la
storia è venuta fuori
da sé, totalmente discorde dall’idea originale. Mi
ero sempre detta che non
avrei mai e poi mai fatto una What if? dei libri originali eppure
eccomi qua.
Un pezzo, forse, usato talmente tante volte da risultare noioso, ma
perfetto
per me in questo momento. Potrà non piacere, i personaggi
potranno essere OOC
quanto vi pare, ma è nata così e non trovo il
coraggio di cambiare nemmeno una
virgola. In fondo non sempre si è come si appare.
Intro: Un cuore in mille pezzi. Un’anima
che sa capire.
You are not
alone
Non
avrebbe mai capito cosa spingesse Leah ad odiare così tanto
Sam.
Non
lo
avrebbe capito se anche lui non avesse avuto il cuore in mille pezzi.
Le
dita
stringevano l’invito alle nozze della sua migliore amica -
della ragazza che
amava - e che presto si sarebbe sposata con il suo peggior nemico.
Ma
come
poteva competere con lui? Lui che
era
pronto a lasciarla andare se solo lei avesse voluto. Lui che si stava
per
togliere la vita, se così la si poteva chiamare, quando
aveva creduto che lei
non ci fosse più.
Un
tale
amore che nemmeno i pensieri dei suoi fratelli per i loro imprinting
potevano eguagliare.
<<
Come fai a sopportare tutto questo? >> La carta si
strappò in due, poi
quattro, decine di pezzi.
<<
Non lo faccio. >> Seduta accanto a lui l’unica
persona in grado di
capirlo.
Gli
occhi della lupa, come i suoi, erano persi nell’orizzonte,
tristi e
malinconici.
<<
Se l’amore è così bello come dicono,
perché fa stare così male? >>
L’adolescente che è in lui stava tornando a galla;
nascosto sotto il peso del
suo potere, nascosto sotto il suo manto rossiccio e gli occhi troppo
adulti.
<<
Quando lo scopro sarai il primo a saperlo. Sono certa, però,
che l’imprinting
non sia amore. È solo una forma ben studiata di ossessione.
>> Una risata
amara le sfuggì.
<<
Lo sapevi che i lupi non hanno l’imprinting? E allora
perché noi l’abbiamo?
>> Sollevati dal vento i pezzi di carta volarono
giù dalla scogliera.
<<
Hai mangiato un’enciclopedia marmocchio? >>
Leah si lasciò cadere a
terra, sdraiandosi con le braccia incrociate dietro la testa.
<<
Mpf. Ho un sacco di tempo libero ultimamente. Sam non mi manda nemmeno
più di
ronda. >> Con uno sbuffo si sdraiò anche lui
vicino alla sorella.
<<
Chi sarà il prossimo a diventare una marionetta?
>>
<<
Spero non Embry. Altrimenti rimarrò completamente solo.
>> Il ricordo dei
pomeriggi passati con i suoi amici gli fece stringere il cuore. Da
quando Quil
aveva avuto l’imprinting con la piccola Claire non avevano
passato un solo
momento tutti e tre insieme.
<<
Grazie della considerazione! >> Stizzita, Leah si
alzò in piedi
incamminandosi verso il bosco.
Stupito
si rotolò sulla pancia vedendo la ragazza pestare i piedi a
terra un passo dopo
l’altro.
Donne…
chi le capisce è bravo!
Si
disse ritornando a guardare il cielo coperto da grandi nuvole grigie
cariche di
pioggia.
Minuti,
forse ore, interminabili passarono.
Non
si
mosse da quella scogliera addormentandosi e risvegliandosi in
continuazione, lo
stomaco chiuso dalla tristezza e dalla rabbia.
Il
lupo
dentro di lui ringhiava in cerca di sfogo, in cerca di
libertà.
Si
alzò
di scatto a sedere, scalciando lontano le scarpe e le calze ormai
consumate.
Con
un
colpo di reni si tirò in piedi cominciando a correre e a
strapparsi i vestiti
di dosso mentre la pelle faceva la stessa fine e il folto pelo gli
ricopriva il
corpo.
Un
ululato denso di rancore e di triste realtà
echeggiò per il bosco.
Le
zampe affondavano nel terreno, graffiandolo come avrebbe voluto fare
con quel
maledetto succhiasangue che gli aveva portato via l’amore.
Correva
Jacob. Correva fino a perdere la coscienza di sé.
“Non
è questo il modo di affrontare le cose
stupido ragazzino! Scappare non serve a niente!”
Nella
sua mente le parole rabbiose di Leah lo fecero fermare.
Il
fiato corto e affannoso si condensava davanti a lui in nuvolette
bianche che
sparivano un secondo dopo.
Si
lasciò cadere a terra, stremato.
“È
inutile scappare. Quello che provi non
puoi seminarlo con una corsa.”
Il
piccolo corpo della lupa ammantato d’argento lo
coprì, coccolandolo col suo
calore.
Il
muso
affondato nella pelliccia rossa del collo e la coda agitata che
accarezzava la
sua.
“Non
perdere tempo con me Leah. Perché sei
qui?”
“Perché
so come ci si sente. E so… so
meglio di chiunque altro quanto faccia male restare da soli. Tu sei
giovane
Jake. Saresti il nostro Alpha se solo lo volessi. Presto anche tu
troverai la
tua ossessione, ma ora soffri. E soffrire da soli non porta da nessuna
parte.”
“E tu
Leah? Tu soffri da sola?”
“Solo
perché ho voluto così.”
Il
pelo
si ritira, le zampe tornano mani, il muso torna viso.
Stretto,
abbracciato all’unica persona che ha saputo dirgli le giuste
parole, si lascia
andare alle lacrime.
Momenti
di silenzio rotti solo dal fruscio del vento fra le fronde degli alberi.
<<
Quando mia madre morì, me ne feci una ragione. Era una cosa
logica da capire.
Per colpa di quei maledetti succhiasangue non posso nemmeno
più credere nella
morte. >>
Il
viso
nascosto fra i corti capelli di Leah che hanno accolto le sue lacrime.
<<
L’amore non è logico, ma ci credevo. Credevo alle
farfalle nello stomaco e
tutte quelle stronzate, perché le ho provate sulla mia
pelle. Ma quel dannato
mi ha portato via anche questa certezza. >>
Le
mani
della sua compagna gli accarezzano materne la testa, confortandolo.
<<
Della morte puoi ancora essere certo. È solo che il mistero
dell'amore è più grande che il mistero
della morte.
L’amore è così
strano Jacob, prima ti fa vedere il paradiso, poi ti trascina
all’inferno
proprio come la morte; ma la morte non si può cambiare.
L’amore, invece, ha
mille facce, sta solo a te trovare quella giusta. >>
<<
Vorrei solo che non fosse così
difficile. >> Le ultime lacrime scendono dagli occhi,
morendo sul terreno
che ha accolto le loro parole.
<<
Troverai la felicità Jake. Sii forte
nostro Alpha. >>
Più
simili di quanto si potrà mai immaginare. Più
soli di come mai qualcuno si potrà sentire. Costretti a
vivere una vita
solitaria, facendosi forza l’uno con l’altra.
Le
parole scolpite a fuoco nel cuore, mentre un
ululato disperato gli graffiò la gola richiamando i suoi
fratelli.
Sii forte
Jacob Black, perché non sei solo.
The End
__________________________________________________________
Valutazione
Giudichessa!
Totale:
55/60.
-
Originalità: 10/10 → una bella
What if?, molto originale.
Il fatto che non siano presenti dei pairing, gioca a tuo
favore.
- Grammatica: 8/10
→ mannaggia
agli errori nei tempi verbali!
- Forma: 10/10
→ niente di
sbagliato.
- Caratterizzazione
personaggi: 9/10 →
caratterizzati molto bene,
nonostante l'avvertimento che hai inserito; ho trovato sia Jake che
Leah molto
veri, vivi.
- Attinenza al tema:
8/10 → come per
un'altra fic, la citazione
che hai scelto sembrava davvero scritta per il personaggio, e avresti
dovuto
approfondirla ulteriormente.
- Gradimento
personale: 10/10 → bella,
bella, bella. Mi è piaciuta
davvero molto, forse specialmente perché non è
presente un pairing, ma solo due
amici. Ho un debole per queste storie. Sono perfettamente d'accordo con
quello
che dice Leah, tra l'altro. Bellissima storia.
*Gli errori riferiti
nel giudizio sono stati prontamente corretti!*
|