Serena camminava lungo la Senna
avvolta in un cardigan che
la proteggeva dal fresco venticello parigino. Era sera e le luci dei
bateau sul
fiume e dei mille localini del vicino Quartier Latin le davano una
sensazione
di assoluta gioia e libertà. Arrivata davanti alla
cattedrale Notre Dame si
avviò verso un café per una crepe
salée e un buon bicchiere di vino. Camminando
verso il Café Panis si rese conto di quanta fosse diversa
Parigi da New York.
Tantissimi ragazzi camminavano ed entravano nei piccoli ma rumorosi
locali
vestiti nei modi più diversi e con una semplicità
che nell’Upper East Side
sarebbe stata decisamente fuori luogo.
«
Chissà cosa ne penserebbe Blair di quella ragazza con
leggings leopardati e maglietta verde fluo
» pensò con un sorriso S.
B. infatti
quella
sera era andata ad un cena formale con la famiglia e lei non si era
unita perché
non si sentiva in vena di trucco e vestiti elaborati…
Arrivata ai tavolini di ferro battuto
all’esterno del Panis,
si sedette e ordinò in perfetto francese:
« Bonsoir, je
voudrais une crepe jambon fromage et une verre de… Vous
pouvez me conseiller un
vin qui s’adapte au plat? »
« Ouais
biensur… Je vous porterai un bon rouge
mademoiselle »
« Merci
beaucoup »
« De
rien… »
Una mezz’ora dopo, quando
ebbe finito la sua splendida
crepe, Serena si appoggiò allo schienale della sedia e si
gustò un sorso di vino
guardandosi intorno.
Un ragazzo si avvicinò ad
un tratto:
«
Americana? »
«
Sì, così evidente?
»
«
No, ma ho sentito il tuo accento…
»
«
Ah, ecco svelato il mistero! Tu…? Vedo che
l’inglese non ti
dà problemi!
»
«
Bè… Non so se considerarlo un complimento dato
che sono
irlandese!
» rispose con una risata lui.
Affascinata da quegli occhi nocciola
e da quella bocca
assolutamente perfetta, tese la mano e disse:
«
Serena…
»
E il bell’irlandese
rispose, con un accento francese
impeccabile:
«
Gabriel… Enchanté!
»
Dopodichè si sedette e,
complici un paio di calici di vin
rouge, Serena in poco tempo si sentì completamente a suo
agio con lui… I suoi
occhi la ipnotizzavano e la sua voce la faceva sciogliere a dir
poco… Per
questo, dopo essersi alzati dal piccolo tavolino del café ed essersi incamminati lo
baciò. In modo
passionale, sensuale senza preoccupazioni né pensieri. La
fontana davanti i
Jardin de Luxembourg
fu l’unica testimone di questo bacio perché
stranamente la
strada era vuota… Come se Parigi avesse voluto concedere a
questi due giovani,
bellissimi ragazzi, un angolo di intimità… Un
momento di silenziosa estasi in
una città in continuo movimento.
Il sole entrò in una
striscia sottile attraverso le pesanti
tende accostate una all’altra e Serena si svegliò
nel suo lettone parigino… Un
sorriso si allargò immediatamente sul suo viso. Dopo un
momento di amnesia sul perché
di quella strana gioia che sentiva si ricordò della sera
prima… Raccogliendosi
i capelli in uno chignon veloce però un dubbio si
insinuò in lei… Ciò che
ricordava era realtà o sogno?!
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