Capitolo XVI
In partenza
Questo capitolo è stato scritto da sagitta72
Ancora non riesco a capacitarmi di quanto accaduto:
non posso credere che due giorni fa abbiano avuto luogo i funerali
di Melina; non ho provato nemmeno a chiamare Milo, sapevo benissimo
dove si trovava, ma sapevo anche che non avrebbe voluto. Certo, non
immaginavo che sarebbe finita cosi', tutto mi sarei aspettato, ma non
di assistere alla sepoltura di questa ragazza, che aveva già
sofferto molto nella sua breve vita. Ho atteso che passassero questi
giorni per parlare con Aristea di quanto successo: le volevo dare il
tempo di assorbire la perdita di suo padre e di sua cugina prima di
affrontare con lei un discorso su quanto accaduto. Nell’isola
sono arrivati nuovamente mio fratello e Camus; ho chiamato
quest’ultimo perchè sapevo che sarebbe riuscito a
ridestare Milo dal suo torpore; ma la loro venuta mi spinge a
chiarire la situazione con Aristea e a non indugiare oltre: prima di
partire devo e voglio parlare con lei. Prima di incontrarla decido
di fare due passi per quest’isola bellissima in cui la nostra
esistenza – quella mia e di Milo è cambiata.
Ripercorro le strade del paese, ricordando ogni
piccolo momento e avventura che abbiamo trascorso, siano essi stati
momenti divertenti o catastrofici. Pensando a tutto quanto accaduto
non mi sono accorto che sono arrivato proprio sul promontorio dove ho
incontrato per la prima volta Aristea; sembra cosi’ lontano
quel giorno, invece saranno passati un paio di mesi, non di piu’.
E' proprio pensando a quest'ultima e a come spiegarle
gli avvenimenti che, assorto nei miei pensieri non mi accorgo che mi
ha raggiunto. Sento un sospiro, mi volto e mi ritrovo di fronte
l’essere più bello e dolce che io abbia mai conosciuto:
E’ qui che ci siamo conosciuti la prima
volta, ricordi? – mi dice lei
Certo, come potrei dimenticarlo … - mi
avvicino e le tocco la collanina – perdesti il ricordo piu’
prezioso che avevi.
Ora ne ho perso un altro, con la differenza che
non tornera’ piu’
Mi dispiace- non riesco a dirle altro, non sono
mai stato bravo a consolare
Purtroppo il destino ha voluto così. Ora
mi rimane mio nonno di cui prendermi cura e me stessa.
Si, devi riprenderti in mano la tua vita e sei
solo tu la sua padrona. Ricordatelo.
Me ne ricordero', ma … Sbaglio o abbiamo
un discorso in sospeso?
No, non sbagli
Allora avanti, dimmi quello che devi senza
timore.. da qui non scappo … non scappero’ mai piu’
… ho voglia solo di sapere...
Non e’ semplice da capire, vedi …
tuo padre venne ad Atene perché sentì parlare di
giovani ragazzi e uomini che venivano preparati per diventare dei
cavalieri … cavalieri di Athena
Athena? … ma e’ una leggenda
No Aristea, non lo e’ .. la nostra Dea
rinasce ogni 250 anni in un corpo di fanciulla quando nel mondo si
stanno per verificare eventi catastrofici che possono occultare la
terra e la sua popolazione. In previsione di tale evento, che
accadde 13 anni fa, anni prima mio fratello e tanti altri
fanciulli e ragazzi, orfani soprattutto, vennero presi in ogni parte
del mondo per essere preparati a questo. Tuo padre si allenò
per diventare un cavaliere d’oro … e indossare le
vestigia dell’armatura dei Gemelli, padrona appunto della
Terza Casa.
E questo non accadde, giusto?
Gia’
Per colpa di tuo fratello
Si
E tu?
Di me nessuno sapeva l’esistenza al
Santuario, era stato scelto lui perche' piu' grande di me e lo
portarono via. Ma io li seguii lo stesso, non volevo dividermi da
lui e lui mi tenne con se a patto che non mi facessi vedere da
nessuno.
Cosa?
Strano, vero? Però doveva essere così
… ho vissuto al Santuario nascosto, lontano dagli altri, per
non far sapere della mia esistenza. Tutto cio’ mi fece
incattivire molto, in fondo chi ero io? Nessuno … nemmeno
Saga si interessava su come potessi sentirmi, troppo preso dalla sua
vita di cavaliere, perfetto e amato da tutti. Forse la gelosia per
mio fratello mi acceco’ al punto da maledirlo, o forse la mia
innata sete di potere, oggi non saprei più spiegarti che cosa
nel mio animo mi rese così crudele e folle … mi
sentivo in un certo senso inutile, o magari invincibile ….
Fatto sta che tentai di corrompere mio fratello per arrivare al
potere.
A questo punto deve sapere in realta’ chi sono
stato, così proseguo raccontandogli tutto quanto accadde, da
Capo Sounion, alla notte degli inganni, alla guerra contro Nettuno,
per poi finire con Hades. Le spiego della nostra missione davanti al
muro del lamento e di come Athena ci abbia rifatto tornare in vita.
Le parlo con franchezza della mia caduta all’inferno e della
mia resurrezione. Le apro il mio cuore, come mai prima d’ora
con nessun’altro, confessandole tutti i sentimenti contrastanti
che ho provato nel corso dei miei anni bui e le confido anche la
gioia di riscoprire la voglia di essere un uomo migliore.
Per tutto il tempo che ho parlato lei e' rimasta in
silenzio ad ascoltare, senza alcuna reazione, mi aspettavo che mi
guardasse con disprezzo, con paura, con sbigottimento, con rabbia,
con delusione, invece no, il suo sguardo mi sta penetrando l'anima,
ma non mostra tentennamenti o indecisioni … ciò che più
mi inquieta è il non riuscire a percepire il suo pensiero. Per
tutta risposta, finito il mio racconto, mi si avvicina, distoglie lo
sguardo e lo posa sulla sua mano che nel frattempo ha preso ad
accarezzare il mio braccio, poi mi guarda nuovamente e quasi
sussurrando mi dice:
queste braccia avrebbero fatto cosi' tanto male
in passato?
Si - il suo sguardo torna nei miei occhi
Ora però non più … sei
cambiato … sei un uomo …nuovo
Non e' quello che hai visto però …
almeno dal modo in cui mi sono comportato con tuo padre
Sei stato costretto – poi avvicinando il
suo viso al mio – non potevi fare altro
Forse no. Hai paura di me dopo quello che ti ho
raccontato?
Non ho paura … e non ti giudico.
Sicura? - e avvicino il mio viso al suo –
in fondo non hai conosciuto molto di Kanon
Io invece credo di si – e mi circonda il
collo con le sue braccia – molto piu' di quanto tu creda.
Con sommo stupore del sottoscritto, prende
l'iniziativa e comincia a baciarmi. Non che la cosa mi dispiaccia,
tutt’altro, ma trattandosi di lei rimango un po’
perplesso perche’ questo gesto da parte sua e’
inaspettato e cio’ mi fa impiegare qualche secondo prima di
reagire. Ripresomi dal mio stupore, le circondo la vita e la stringo
a me, assaporando le sue dolci labbra. Il bacio diventa sempre più
coinvolgente e le mie mani cominciano ad accarezzare la sua schiena,
i suoi capelli, per poi proseguire lungo le linee del suo corpo.
Aristea, a questo contatto, sento che ha un fremito, la mia mano
volutamente si appoggia al seno sinistro e sento i battiti del suo
cuore accelerare, inutile dire che questo momento lo aspettavamo da
quando ci incontrammo proprio qui, su questo promontorio. Continuo a
stringerla con un braccio in vita e con l’altra mano salgo su
ad accarezzarle il collo, stacco le mie labbra per poi appoggiarle su
di esso e assaporare la sua pelle. Lei mi sussurra all’orecchio
“e’ tanto tempo che aspettavo questo momento e..”
ma non la lascio terminare perche’ il desiderio di
riappropriarmi della sua bocca e’ troppo grande e ricominciamo
a baciarci più appassionatamente di prima.
Le nostre bocche sembrano incollate e non volersi
piu’ dividere e le nostre mani si scambiano carezze sempre più
audaci. Con uno sforzo immane ci stacchiamo per riprendere fiato,
rimanendo con le fronti appoggiate e le labbra che si sfiorano.
Voglio che tu sappia che io mi fido di te …
Davvero? – le rispondo sfiorandole le
labbra con un bacio
Si … vorrei … mi piacerebbe tanto
che tu rimanessi
Non e’ posto per me questo, ma tu puoi
venire con me se vuoi
No, non verro’ … non ora
Già tuo nonno
Non e’ per lui … e’ per te
Che vuoi dire? – nel frattempo le
accarezzo una guancia, e’ cosi’ bella che non riesco a
fare a meno di toccarla, anche se rimango visibilmente stupito dalle
sue parole
Che tu meriti una persona migliore
Tu vai benissimo così come sei!
Non è vero …. Tu devi avere al tuo
fianco una persona forte e che sappia reagire di fronte alle
difficolta’ … ha ragione Milo …. Devo cominciare
a vivere e non devo accontentarmi ..
E questo che c’entra con me? Puoi
ricominciare anche da noi al Santuario
No, devo farlo da sola … vorrei tornare
da te migliore … non sono ancora degna di te
Non e’ vero – la stringo a me
aspirando il profumo dei suoi capelli – tu sei fantastica
cosi’ come sei
No … non è così … e
lo dimostra quello che è accaduto … non voglio essere
il tuo peso - e accarezzandomi il viso – e alla lunga anche tu
ti stancheresti, credimi … - poi sorridendomi divertita –
mi viene da pensare che … - poi abbassa lo sguardo come al
suo solito quando si intimidisce e guardandomi di sottecchi - che
… non ti vuoi dividere da me?
Hai colto nel segno – e riprendo a
baciarla e a stringerla ancora più forte – questo ti
farebbe cambiare idea?
No … mi costa fatica … non vorrei
mai separarmi da te … ma non posso venire
Se restassi io qui?
Sarebbe la stessa cosa … ti prego non
rendere le cose piu’ difficili, per me e’ già
abbastanza doloroso sapere che non ti vedro’ più per
tanto tempo
Beh questo dipende solo da te …
Ti prometto che mi impegnero’ e non ti
faro’ attendere molto … beh .. certo non sei obbligato
ad aspettarmi … non ti chiedo questo … ma io nel
momento in cui so di essere pronta e di meritarti verrò da
te …. E se tu mi vorrai ancora …
Io sarò li ad aspettarti …
Ci rendiamo conto che il tempo che ci dividerà
non sarà breve, così torniamo a baciarci come se quella
fosse l’ultima volta che lo potremo fare. Non ci accorgiamo del
tempo che passa fino a quando odo l’eco dei passi avvicinarsi,
mi distacco da lei e vedo poco lontano da noi mio fratello che
imbarazzato mi dice solo:
Noi cominciamo ad andare … ti aspettiamo
al porto … - poi sorridendo ad Aristea – spero di
rivederti un giorno
Anche io Saga
Sto arrivando – e mio fratello mi fa cenno
di si’ col capo e torna sui suoi passi, mentre io scrutando il
volto di lei – bene, e’ ora che io vada
Mi raccomando sta vicino a Milo
Lo farò, se non altro mi sento in dovere
nei confronti di Melina
… - abbassa il viso e le sue lacrime
solcano le guance, al che io le alzo il volto con l’indice
Eh no … se fai così cominci male …
le lacrime sono sintomo di debolezza
Dipende per quale ragione
Sono di felicità?
No ..
Allora ho ragione io – a quel punto pero’
mi blocco per paura di aver frainteso – a meno che non erano
per Melina, in tal caso … scusami … ritiro quello che
ho detto .
Per tutti e due … per lei e per te che te
ne vai … la lezione la comincerò da domani, oggi
lasciami ancora quella che sono.
Senza dirci più una parola ci stringiamo
forte, attendo che i suoi singhiozzi si calmino per poi scambiarci
l’ultimo bacio. Come prima, nessuno dei due ha intenzione di
fermarsi e proseguiamo almeno fino a quando il respiro ci permette di
farlo, dopodiché ansanti ci dividiamo, ci guardiamo
profondamente ancora un’ultima volta, le accarezzo il volto,
glielo trattengo tra le mani e lo avvicino a me per darle un bacio in
fronte. Le sussurro “ ti aspetto”, poi senza più
voltarmi indietro mi dirigo verso il porto, dove mi stanno aspettando
mio fratello, col quale spero di poter finalmente instaurare un
rapporto duraturo e più amichevole e Camus, con il quale dovrò
condividere il sostegno di Milo; quest’ultimo è
appoggiato al parapetto della nave e sta guardando verso il colle
dove e’ sepolta la donna che ama e di cui la tomba guarda
proprio verso la spiaggia dove trovai un Milo irriconoscibile. Non
che ora stia meglio di allora, ma almeno ha ritrovato la sua via,
sperando che questa lo aiuti a sopportare il dolore che lo sta
dilaniando. Sto per imbarcarmi, lui sposta lo sguardo verso di me, mi
sorride ed io lo imito, amico mio stiamo tornando al nostro dovere,
in fondo come mi hai detto proprio tu e’ quello che sappiamo
fare meglio. Li raggiungo sul ponte e mi avvicino a lui, gli appoggio
la mano sulla spalla e gliela stringo, lo sai non sono bravo con le
parole, tu comprendi e assecondi il mio gesto appoggiando la tua
mano sulla mia, sai che puoi contare su un amico come me.
Sagitta72: con questo capitolo si
conclude la mia prima avventura da scrittrice su efp. Ringrazio
principalmente la mia collega Winnie343 che ha avuto il coraggio di
intraprendere una collaborazione con me ad occhi chiusi e soprattutto
per avermi sostenuto e aiutato durante le pubblicazioni dei miei
capitoli. Mi sono divertita molto a scrivere e soprattutto a leggere
i vostri commenti. Vi ringrazio tutti, da coloro che hanno sempre
lasciato le recensioni a coloro che hanno anche solo letto. Ammetto
che mi dispiace che sia gia' finita, ma come sappiamo, anche le cose
belle hanno una loro fine. Spero solo che vi abbia divertito e
appassionato. Ciao a tutti. Grazie
winnie343: anche io colgo
l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno perso del tempo a
leggere questa storia e a volte anche a commentarla :-). E' stato
divertente scriverla a quattro mani, anche perchè l'altra
scrittrice ha saputo creare un Kanon che si è adattato
perfettamente al Milo da me delineato :-)) e per questo la ringrazio
e spero che continuerà a raccontarci le sue storie. ciaociao
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