Gone.
Gone.
Il primo rintocco della mezzanotte squarciò come un tuono
l’imperturbabile silenzio in cui era immersa la cittadina; le
strade erano deserte, illuminate solo dal chiarore lunare.
All’improvviso, una figura alta, avvolta in un lungo mantello
nero, sbucò da un cespuglio e si stagliò innanzi
alla luce chiara, proiettando una lunga e netta ombra sulla strada
davanti a sé; poi si mosse, dirigendosi verso il cimitero
della città.
Arrivato a destinazione, si bloccò, esitante, prima di
posare la mano lunga e affusolata sul cancelletto e spingere,
lentamente, per entrare, lasciandosi alle spalle il cartello che recava
scritto, a semplici lettere grigie, ‘Godric’s Hollow
Cemetery’.
Camminando tra le lapidi, gli pareva di lasciarsi dietro un pezzetto
del suo cuore ad ogni passo; quando giunse a destinazione, si
sentì mozzare il respiro.
Cadde in ginocchio, il dolore che invadeva ogni singola cellula del suo
corpo, straziante; in breve tempo, il corpo fasciato da stoffa nera fu
scosso dai singhiozzi. Soltanto singhiozzi, niente lacrime; non ne
aveva più, ormai.
Aveva pianto, nelle settimane precedenti, distrutto dalla sofferenza,
fino a sentirsi totalmente svuotato.
Non gli era rimasto più nulla, ormai; il mondo non gli era
parso mai così freddo e inospitale. Si tirò
indietro il cappuccio, scoprendo il volto allungato, olivastro, e
lunghi capelli neri d’inchiostro che gli ricadevano
scompostamente ai lati del viso.
Severus Piton si accasciò sulla tomba, annientato dal
dolore. Non aveva nessun senso vivere in un mondo così; un
mondo senza la sua risata, senza il suo adorabile broncio, senza i suoi
splendidi occhi verdi. Non poteva sopravvivere, sapendo che in quel
mondo il suo respiro si era spento.
Aveva potuto sopportare di vederla tra le braccia di un altro uomo,
nonostante l’uomo in questione fosse il suo peggior nemico;
aveva potuto sopportare di vederla sorridere mentre lo baciava,
innamorata e in pace con se stessa. Il fatto che lei fosse
sì lontano da lui, ma al sicuro e felice, gli aveva dato un
po’ di conforto.
Adesso, invece, si chiedeva incredulo perché il cielo non
piangesse, le piante non appassissero e gli animali non mugolassero
straziati, alla notizia che Lily Evans aveva lasciato quel mondo.
Straziato, allungò una mano tremante verso le iscrizioni
sulla lapide, coprendo il primo nome con un ramo d’edera, in
modo che soltanto il secondo fosse visibile.
Lily Evans, nata il 30 gennaio
1960, morta il 31 ottobre 1981
Strinse disperatamente le mani sui bordi della lapide,
finché le nocche non gli furono diventate bianche.
Era tutta colpa sua. Lui aveva riferito la profezia della Cooman
all’Oscuro Signore;
lui aveva ucciso Lily.
Avrebbe dovuto esserci lui, sotto quella dannata lapide.
L’aveva sempre amata, sin da quando era solo un bambino
timido che la spiava da dietro una siepe; aveva continuato ad amarla,
durante gli anni a Hogwarts e dopo quel giorno in cui l’aveva
allontanata da sé con una stupida, dannatissima parola.
L’aveva amata ancora, quando aveva sposato James Potter,
l’amava ora che l’aveva perduta per sempre e
l’avrebbe sempre amata, finché avesse smesso di
respirare.
Ancora più forte del dolore era il rimorso: il senso di
colpa per averla persa senza aver chiarito tutto, per non esserle stato
vicino come doveva e voleva, per non essere stato capace di proteggerla
neppure in punto di morte era intollerabile, e l’avrebbe
perseguitato per tutta la vita.
Si sentiva perso, senza di lei; lei era il suo punto di riferimento, il
suo faro. Ogni volta che si trovava dinanzi a una scelta, si chiedeva
cosa avrebbe fatto Lily al suo posto; per crudele ironia,
l’unica volta in cui non se l’era domandato era
stato quella dannata sera in cui l’aveva tradita, firmando la
condanna a morte sua e della sua famiglia.
Lily era stata la sua salvezza in un mondo crudele e gelido che non gli
donava alcuna gioia; i suoi occhi verdi, o il ricordo di essi,
l’avevano sorretto nei momenti difficili e avevano scacciato
la sua solitudine.
Con lei si sentiva integro, completo; ora, invece, si sentiva come se
si stesse autodistruggendo dall’interno, pezzo per pezzo,
lentamente, in un’agonia che sarebbe durata per sempre.
Rimpiangeva, adesso, di essere stato tanto codardo da aver avuto timore
di abbracciarla, di toccarla, di dirle che l’amava con tutto
se stesso; e ora l’aveva persa per sempre. Era rimasto solo,
di nuovo, come da bambino negli angoli bui della sua casa di
Spinner’s End.
Si alzò, curvo, le spalle cariche di una sofferenza troppo
intensa da sopportare. Agitò la bacchetta, e sulla tomba
comparve un solo fiore: un giglio, candido e puro com’era
stata lei, la sua Lily.
Si voltò, riponendo la bacchetta nella veste.
“Severus”
un piccolo sorriso increspò le labbra del ragazzo, quando la
sentì dire il suo nome.
Si voltò a
guardarla, e lei sorrideva, facendo risplendere i suoi meravigliosi
occhi verdi.
Severus Piton uscì dal cimitero, davanti agli occhi il
fantasma di quella Lily sorridente che non l’avrebbe mai
più abbandonato.
Angolo
autrice
Non
so dirvi quanto sono felice e soddisfatta. Scrivere qualcosa di bello
è gratificante, ma lo è ancora di più
vedere che qualcuno apprezza il lavoro che hai fatto.
Aggiornerò questa one-shot solo per rispondere alle
eventuali recensioni.
Leah Wood: Non ha idea della
gioia che mi hanno suscitato le tue parole *-* Grazie, di cuore,
davvero.
Deppendent94: Grazie
mille. Temevo di essere caduta troppo nel drammatico, ma a quanto dite,
sono andata nel giusto. Thank you!
daffodil:
Sono molto, molto felice che ti sia ricreduta a causa mia! Questa
è la prima one-shot che mi azzardo a scrivere, proprio
perchè fermarmi a un solo frammento di una storia mi riesce
difficile; a quanto pare, l'esperimento è riuscito ^^ Mi
dispiace, non avrà un seguito; probabilmente
scriverò qualche altra one shot, però con questa
penso di aver chiuso il discorso, per così dire. La storia
Severus/Lily non può, purtroppo, avere un seguito; mi
sembrerebbe forzato, ma questo è solo il mio pensiero ^^
Grazie mille!
elyl: Grazie mille elyl, davvero! Sei molto
gentile! *-* Anch'io adoro Severus per quello che è, col suo
amore ma anche con i suoi errori e i suoi difetti, è il mio
personaggio preferito in assoluto perchè penso che sia il
più 'umano' e completo. Seguo da un po' la tua 'Father Be
With Me Tonight' da lettrice silenziosa, ma al prossimo capitolo
prometto di cominciare a recensire, mi piace troppo *w*
|