There is a light that never goes out

di EffyLover
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There There is a light that never goes out

 

Tu zitta fra le lacrime ha fatto tutto lui
ubriaco come al solito padrone più che mai
un padre senza l'anima che mangia un po' di sé
e ha crocifisso l'angelo che c'era dentro te
e ora asciughi i tuoi occhi alla sottana
dolce figlia di un figlio di puttana

 

Prologo

Lo sciabordio dei piatti, la luce soffusa che entra dalla grande finestra che da sul giardino.

     - Renèe –

Nessuna risposta.

La donna continua a lavare i piatti, non da segno di aver sentito la voce disperata della figlia.

     - Renèe –

 Di nuovo, il nulla.

 La ragazza cerca di trattenere le lacrime, mente il nodo alla gola le da l’impressione di stare per soffocare.

     - Mamma, ti prego, guardami! –

 Un ultimo tentativo, pronunciato tra i singhiozzi disperati che non riescono più ad essere trattenuti.

 Il dolore, la disperazione, di cui è intrisa la voce, questa volta non può essere ignorata.

 La donna si gira, lentamente. Non è più bella come un tempo. Rughe leggere solcano il suo viso, mettendo in evidenza i suoi begli occhi verdi, ormai spenti e vuoti.

Guarda per un istante la figlia in viso.

Gli occhi cioccolato intrisi di terrore e agitazione.

Il labbro inferiore gonfio e da cui scende un rivolo di sangue.

Il pallore eccessivo che contrasta con numerose ombre scure sparse sul volto.

Dio, quante volte l’ha colpita.

     - Tesoro. Quante volte devo dirti di prestare più attenzione quando cammini? Di questo passo, finirai per farti male seriamente – dice con voce tremula, per poi voltarsi e riprendere il suo lavoro.

La ragazza dietro di lei continua a piangere, incapace di fermare quelle lacrime che le solcano il viso segnato.

     - Mamma, perché fai finta di non vedere? Guarda, guarda cosa mi ha fatto! –

Disperata, solleva i jeans lunghi che indossa, nonostante il caldo asfissiante tipico di Phoenix.

Due gambe pallide, smagrite, e costellate di ematomi vengono mostrate con angoscia alla madre.

Ma questa non si gira, continua a lavare i piatti come niente fosse. L’unico elemento in lei a modificarsi è la voce, sempre più rotta e tremante.

     - Avanti tesoro, torna a studiare. Lo sai che ti manca poco agli esami, dovresti essere più concentrata. Non vorrai arrivare all’ultimo momento con un   sacco di materie da ripassare –

La ragazza esce correndo dalla cucina, i suoi singhiozzi disperati rompono il silenzio che regna nella casa.

Inutile, è tutto inutile.

Sempre di fretta, sale al piano superiore, rifugiandosi nella sua bella camera.

Si appoggia contro la porta, scivolando lentamente fino a sedersi rannicchiata sul parquet lucido.

Continua a piangere, svuotata da ogni emozione che non sia il dolore, l’angoscia e la paura.

E’ tutto inutile, lo sa.

Nessuno potrà mai aiutarla.

E’ sola.

Completamente, terribilmente sola.

 

 

 

 

Buonasera a tutte, donzelle!

Premetto che questa è la mia prima Fiction di Twilight e la mia seconda in assoluto [quindi se scrivo malissimo e faccio abbastanza schifo, perdonatemi xD]

Alors, come avrete capito, questa storia non è esattamente tutta rose e fiori: ho deciso di trattare temi abbastanza forti, come la violenza domestica [presente già da questo prologo], spero quindi di non avervi sconvolto e di non aver scritto in modo superficiale. Secondo voi vale la pena di continuarla?

Ovviamente, qualsiasi parere, idea, pensiero, critica, insulto, consiglio è più che benaccetto! :D

Ringrazio tutti per aver letto, alla prossima, spero :)

EffyLover





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