Titolo: Drunk
Fandom: 10 Things I Hate
About You
Personaggi: Patrick Verona/Kat
Stratford
Warnings:
Missing-Moment/OneShot
Summary: Patrick sorrise. “Sei
ubriaca." “Può darsi.” La risposta della ragazza arrivò dopo qualche istante di
silenzio sembrando improvvisamente e soltanto brevemente, vulnerabile. “Devi
tornare.”
Note: Ho appena finito di guardare
questo splendido telefilm e devo dire che non ne posso più di network che
cancellano gli shows così all'improvviso. Almeno c'è una sorta di Happy Ending
in questo =)
Dunque, Kat&Patrick sono assolutamente fantastici assieme,
mi sono piaciuti fin dalla prima puntata e quel "Do you mind?" di Kat e il modo in cui
Patrick l'ha guardata dal casco. Detto questo, ho deciso di scrivere questa
piccola OneShot che è un missing moment dell'episodio
(You Gotta) Fight for Your Right (To
Party) di quando Kat chiama Patrick al cellulare! E' la prima storia
che scrivo su questo telefilm!
Il telefono vibrò nella tasca della sua
giacca di pelle scura. Per qualche secondo Patrick si chiese se volesse
veramente rispondere o meno ma infine infilò la mano nella tasca e tirò fuori il
cellulare.
Il nome Kat
lampeggiava sul piccolo schermo e il ragazzo sospirò guardando verso l’oceano
prima di decidersi finalmente a rispondere.
“Io non sono perfetta,” fu la prima cosa
che si sentì dire senza aver neanche avuto il tempo di dire pronto.
“Kat…”
“Dico sul serio. Se io fossi perfetta…” la
frase restò sospesa mentre Kat, distesa sul dondolo fuori casa, cercava di
mettere in ordine le proprie idee.
Patrick sorrise. “Sei ubriaca.”
“Può darsi.” La risposta della ragazza
arrivò dopo qualche istante di silenzio sembrando improvvisamente e soltanto
brevemente, vulnerabile. “Devi tornare.”
“Tornare dove?”
“Qui. C’è una cosa che devo
dirti.”
“Dimmela adesso,” Patrick le disse in
risposta.
Kat rise cominciando a giocare con l‘orlo
della sua camicia. “No no no c’è una cosa che ti devo dire. Viene
qui.”
“Perché dovrei tornare a casa tua? Parlare
con te è…”
“Ma perché te la voglio dire di persona.”
“Kat…” Patrick sospirò ma si ritrovò
comunque a girare le chiavi nella moto. “Perché dovrei venire?” chiese
ancora.
“Ma perché si. Dai vieni!”
Patrick le sentì dire a Bianca che non
poteva aiutarla perché era al telefono e sorrise divertito. Era chiaro che Kat
aveva bevuto talmente tanto da non essere più in sé. Alla fine, si disse, le
importava cosa pensava la gente di lei.
“Ok, arrivo subito.” Le disse in fine.
Sentì un urlo di gioia provenire dall’altro capo prima che linea fosse
disconnessa.
Scosse la testa mentre si infilava il casco
e voltava la moto verso la strada.
Quando aveva lasciato casa Stratford, era
arrabbiato, perché Kat non gli aveva lasciato l’occasione di spiegarsi e perché
per una volta ci teneva che qualcuno non pensasse fosse davvero un
criminale.
Senza pensarci troppo era arrivato alla
spiaggia dove era già da un po’ ormai che tentava di portare Kat e pur guardando
verso l’Oceano, continuava a pensare proprio a lei.
In poco tempo si ritrovò di nuovo fuori
casa di Kat. La festa stava ancora andando al massimo e si chiese che fosse
successo mentre era stato via.
Si tolse il casco e andò sul retro certo
che avrebbe trovato la sua ragazza lì.
La vide stesa sul dondolo, in una camicia
troppo grande per lei, con i Ray-Ban infilati sul naso e calzettoni bianchi ai
piedi. Rise avvicinandosi.
Si doveva essere addormentata nel tempo che
gli ci era voluto per tornare da lei. Delicatamente, le spostò una ciocca di
capelli sul viso come aveva fatto la settimana prima al ballo della scuola.
Kat mugugnò qualcosa prima che le sue
labbra si curvassero in un sorriso. “Sei venuto!” disse felice prima di mettersi
a sedere e lanciargli le braccia al collo. “Devo dirti una cosa,” bisbigliò come
se fosse sul punto di rivelare un gran segreto e poi rise.
Patrick le tolse gli occhiali e la guardò
sorridendo. “Dimmi, Pazza.”
“Io non sono perfetta. Mi so cacciare anche
io nei guai e so essere divertente. Cameron dice che sono molto divertente,”
annuì convinta con la testa prima di mettersi in piedi. “Quindi non darmi più
della perfettina che vive rinchiusa nel suo mondo perfetto e…”
Patrick si alzò dal dondolo e le prese il
viso tra le mani. “Perché mi hai fatto venire qui? Queste cose me le hai già
dette per telefono.”
“Si ma dovevo guardarti in faccia mentre lo
facevo…” scosse la testa per riordinare i suoi pensieri. “Così…”
Il suo discorso fu interrotto dalle labbra
di Patrick che si incollarono alle sue in un bacio profondo. Come durante il
loro bacio sul letto, lasciò andare il viso di Kat e la strinse contro di sé.
Passarono diversi minuti prima che Kat
riuscisse a tirarsi indietro. Rise, ora ubriaca anche del bacio. Si tirò su la
manica della camicia e guardò dritto negli occhi Patrick.
“Leggi.”
Il ragazzo spostò gli occhi dal viso della ragazza al suo braccio dove c’era
scritto con la penna Kat <3 Patrick.
“Sei totalmente ubriaca e ti odierai per le
cose che stai dicendo.”
“Io cuore te,” disse ridendo. “E’ vero.
Sono seria,” cercò di assumere un’espressione severa ma durò soltanto per
qualche istante prima che scoppiasse ancora a ridere. “Perché non torniamo di
sopra in camera mia?”
“Kat…” Patrick le prese il viso tra le mani
di nuovo ma questa volta per essere certo di avere la sua attenzione. “E’ meglio
che io vado adesso. Domattina, dammi retta, ti sentirai uno schifo.”
“E’ per questo che devi restare.” Kat si
sollevò sulle punte dei piedi e lo baciò per un istante prima di farsi indietro
per poterlo guardare negli occhi. “Se resti con me, mi sentirò meglio.” Poggiò
la testa sulla spalla di Patrick e lo abbracciò forte.
I suoi respiri divennero lenti e pesanti e
Patrick capì che ormai stava per addormentarsi. “Ti porto in camera va
bene?”
“No,” fu la mugugnata risposta. “C’è gente
che pomicia e io non ho con chi pomiciare… restiamo qui.”
“Come vuoi,” Patrick fece qualche passo
indietro sedendosi sul dondolo e portando Kat con sé.
Kat appoggiò la testa sulla spalla di
Patrick e sospirò. “Grazie per essere venuto. Dovevo dirti una cosa
importante.”
“Lo hai fatto,” risse il ragazzo.
Restarono per qualche secondo in silenzio
prima che Kat disse, “Tienimi i capelli indietro.”
Patrick corrugò la fronte.
“Scusami?”
“Tienimi i capelli indietro mentre
vomito.”