Disclaimer:
la canzone Ode To Solitude non mi appartiene, nemmeno gli HIM e Ville
Valo mi appartengono. Questa storia non è a scopo di lucro,
e con essa non avevo l'intezione di offendere qualcuno in alcun modo. Inoltre ho creato questa song fiction in occasione del contest estivo 2010 organizzato dall'Heartagram Path (www.heartagram.it), sito ufficiale italiano degli HIM.
Ode To Solitude
Easy on the eyes, uneasy on the heart
Un tormentato eremita, dal freddo sguardo immerso in pensieri sfuggenti
come l’acqua che formava la distesa grigia dove i suoi occhi
scavati guardavano senza vedere.
Così era; l’ultima volta che lo vidi seduto alla
spiaggia di Helsinki.
Un innamorato reverendo, dal volto sereno inarcato in una piccola
smorfia di divertimento all’accorgersi del mio arrivo, senza
distogliere gli occhi illuminati dal limpido riflesso della luce sulle
onde.
Così era ora; presentato a me mentre sedeva sulla stessa
panchina, e lo affiancavo, senza proferire parola.
Sew my wrists
shut
Sew my wrists shut with hope
Straight into light
Shining bright
I dare you to dream it
And I dare you to dream it gone
What I want now to know is,
which makes you smile less?
L’apparenza era sin troppo facile da ingannare con
quell’aspetto che dava a pensare ad una ritrovata fede nella
speranza; ma dentro avvertivo l’insicurezza macchiare di nero
quella luce che da lontano sembrava essere corsa impetuosamente
incontro per riscaldare quello sguardo rimasto ghiacciato troppo a
lungo.
Gli sorrisi, e ricambiò.
-La tua faccia allegra è invidiabile-
Rise.
-Sembri migliorato-
Di nuovo, quella risata particolare, una di quelle con immediato
effetto di contagio, sfuggì dalle sue labbra.
-Ma il fatto che ti parli distrugge questa impressione, che io stesso
avevo-
-Anche solo il fatto che mi veda- replicai fissandolo in viso.
Map the scars of the heart
bruised and torn
Quella che colorava il suo volto era l’espressione di un
eterno innamorato, corrisposto nel suo amore da tutto ciò
che lo circondava e con il quale entrava in contatto, ed il tormento
che questa volta feriva il suo cuore, che spesso avevo tentato di
capire senza cavarne mai un buon risultato, era la ricerca di qualcosa
di differente dall’annullamento del proprio dolore attraverso
l’appagamento dei sensi.
Loosen the noose
love
Loosen the noose with love
What I want to know is why you keep me hangin
Sembrava che quei demoni aizzati dall’amore, i quali
lentamente l’avevano sgretolato, fossero stati a loro volta
consumati dall’amore stesso. Guardandolo mi sembrava
finalmente che respirasse aria libera, e non più da dietro
le sbarre di quella prigione di fiamme e solitudine che si era creato.
Here's
to the pain, the light of the oncoming train
Come on
Ode to solitude in chains
-No-
Quasi sobbalzai nell’udire inaspettatamente la sua voce.
-Il fatto che ora ti rincontri, in questo periodo di
serenità, dopo tutto quel tempo in cui non ti ho
più visto nonostante la mia disperazione nel cercarti, penso
sia un buon auspicio-
Inarcai un sopracciglio -Serenità.. Spesso ti sei attribuito
questa parola. Spesso mentivi-
Si aprì un sorriso tra le pallide guance -Ho sempre mentito.
A me soprattutto. Con le mie bugie lentamente stavo trasformando quel
paradiso che avevo raggiunto insieme agli altri in un piccolo inferno,
facendolo bruciare inizialmente con la mia immaturità, poi
con quell’accumulo di tristezza con la quale mi circondavo, e
che dopo tentavo di cancellare con la birra. Ma in realtà
stavo solo tentando di cancellare la grafite con l’inchiostro-
Fu durante quella piccola pausa del suo discorso che
l’avvertii: la sensazione di sparire. Panico e
felicità si contrastarono in me, andando a stridere contro
la tranquilla euforia che dominava in lui.
Here's to the pain as always
heaven in flames
Now bleeding
Ode to solitude in
chains
-Ho smesso di temere l’abbandono. Quante cose ho
fatte solo per elemosinare attenzione. Quanto spesso ho cercato
l’esaurimento di me stesso attraverso l’esaltazione
dei miei sensi ottenuta circondandomi quasi sempre della compagnie di
sanguisughe che di me cercavano solo l’idolo e non
l’uomo. È stato quando mi sono risvegliato in
quella stanza senza il mio inalatore, e con la convinzione di morte
imminente che, la vita davanti agli occhi, compresi quanto tempo avessi
perso a rincorrere un ideale d’amore, e quanto la solitudine
mi servisse per recuperare me stesso, la felicità della
vita, e l’amore del quale volevo cantare. Il vero amore-
Mi alzai, le lacrime dolci-amare negli occhi: dolci perché
lo vedevo sereno, amare perché significava addio.
Mi chinai, abbracciandolo -Non dimenticarmi-
Sorridendomi promise silenziosamente.
If I should fail (and I
will) to stay
Remember not to
forget this feeling you have
I've failed
Please pretend it
never happen baby
Fu così che io, Incarnazione della sua Disperazione da
quando mi ero suicidato quattro anni prima, sparii, abbandonando il mio
amico con il sorriso sulle labbra.
Come on,
Ode to solitude in
chains.
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