Esprimi un desiderio

di coccodrillo pelandrone
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-Esprimi un desiderio -

 

-HA! Io ne ho vista una e tu no…

-Dove?

-Lì, accanto al Piccolo Carro.

-Strano. Da qui non si vede, il Piccolo Carro. Sicura?

-Vabbè, quell’agglomerato non meglio definito di stelle.

-Sei incredibile, Dromeda. Ti chiami come una costellazione e non sai neanche riconoscerle! Sei sempre la solita.

-E tu sei sempre il solito so-tutto-io, neanche minimamente cambiato dal tempo dalla scuola. Comunque, che tu sappia riconoscere le costellazioni non cambia il fatto che io abbia visto una stella cadente, e tu no.

-Esprimi un desiderio.

-Cosa?

-Esprimi un desiderio alla stella cadente.

-E perché dovrei fare una cosa del genere?!

-Perché la stella li esaudisce. Non guardarmi così, era mia madre a dirlo… quando ero piccolo le cercavo sempre con mia mamma, le stelle della notte di san Lorenzo. Lei mi diceva che ci si può fidare più delle stelle che degli uomini, perché loro sono sempre lì.

-Io mi fido di te. E sentiamo, le stelle cadenti esaudiscono tutti i desideri? Tutti-tutti?

-Dromeda, è solo una tradizione babbana…

-Voglio crederci.

-In questo caso… immagino dipenda dal tipo di desiderio.

-Ovvero?

-Se desideri che il sole spunti anche domani mattina, è molto probabile che si realizzi… Mentre se chiedi di trovare il tuo Principe Azzurro entro venti minuti è più difficile.

-Il mio Principe Azzurro ce l’ho già, e per quanto riguarda il sole di domani, vorrei che questa notte non finisse mai. Quindi, chiederò di passare tante, tantissime altre serate come questa, in futuro!

-Non dovevi dirlo…

-Perché no?

-Dicono che porti sfiga, dire a voce alta il proprio desiderio.

Silenzio.

-Potevi anche dirlo prima.

-Non è importante…

-Immagino che morirò entro un’ora… ripensandoci, vorrei vederlo, il sole di domani…

-Ti prometto che guarderemo le stelle ogni dieci agosto, d’ora in poi. Solo noi due.

-E la piccola Ninfadora.

-E la piccola Ninfadora. Ninfadoruccia. Sicura di non preferire Susan?

 

-Guarda, nonna! Una stella cadente! L’ho vista, l’ho vista!

Il mio tesoro si gira a guardarmi, con i suoi occhioni blu elettrico infiammati di gioia, come quelli della mia bambina. Mi asciugo velocemente le lacrime che hanno cominciato a scendere senza che neanche me ne accorgessi, ma a lui non sfugge mai nulla.

-Nonna… perché stai piangendo?- Mi fissa preoccupato, l’ansia dipinta sul volto così dolce, così simile a quello di suo padre…

-Oh, niente tesoro. Esprimi un desiderio.





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