Marriage
A te Rolo che mi hai sopportata e che
continui a farlo XD
Non sarà granché, ma come nuovo inizio
forse può anche andare
-
È ora di svegliarsi dormigliona – Robin si chinò su un ammasso
di coperte scuotendolo leggermente, ricevendo in risposta solo dei mugolii
incomprensibili – avanti vuoi fare tardi proprio oggi?
La cartografa si stiracchiò aprendo un occhio soltanto. Si tirò
su a sedere, con una mano tra i capelli completamente in disordine, guardandosi
attorno. Robin sedeva al suo fianco sorridente, avvolta solo in un morbido
asciugamano.
Perché aveva la netta sensazione che quella mattina c’era
qualcosa che non andava?
Ancora una volta si guardò attorno, notando finalmente qualcosa,
che prima non aveva visto e che nella sua stanza non c’era mai stato: era una
custodia per abiti, grande, bianca, voluminosa ed era appesa al suo armadio.
Robin intanto picchiettò sul dito anulare sinistro di Nami, su
un’elegante fascetta.
L’urlo che ne seguì e riecheggiò per tutta la nave, fu talmente
forte che avrebbe messo tutti in allarme, se non fossero stati a conoscenza di
cosa sarebbe dovuto accadere in quella giornata.
-
Si è svegliata – mormorò Zoro seduto davanti alla sua tazza di
caffellatte attorniato da un centinaio di biscotti di tutti i tipi, che
sparivano come tutto il resto su quella tavola, nella bocca del suo capitano –
ehi lasciamene qualcuno – disse piantando una spada nel tavolo a pochi
centimetri dai suoi biscotti
-
Nervoso spadaccino? – lo stuzzicò Sanji affaccendato ancora ai
fornelli
-
Non è giornata cuoco, lasciami perdere
Rise sotto i baffi davanti a quell’affermazione - Oh oh … avanti
o farai tardi imbecille – lo rimbeccò Sanji sistemando una colazione speciale
su un vassoio – questa è per le mie dee … - disse facendo cuoricini con il fumo
della sua sigaretta, ritrovandosi dopo neanche un istante, la lama della spada
di Zoro a pochi centimetri dal suo collo
-
Una delle due è Nami e fra qualche ora diventerà mia moglie,
quindi evita queste smancerie idiote – ritirò la spada, posandola nuovamente
nel suo fodero e tornando alla sua colazione
Nella cabina della cartografa regnava il caos più assoluto:
collant gettai ovunque, trucchi rovesciati su tutta la scrivania, pettini e
spazzole.
Nami ancora con indosso l’accappatoio si guardava allo specchio,
mentre Robin sedeva sul letto, già pronta nel suo abito color crema lungo fin
sotto il ginocchio.
-
Credo che dovresti prepararti o farai tardi sul serio
-
Ho paura Robin … paura che il matrimonio cambi tutto. Fin ad ora
nessuno aveva delle responsabilità verso l’altro … e se un giorno si svegliasse
e si rendesse conto che non mi ama più, che sono solo un peso per il suo sogno,
che non sono io la donna adatta a stare al suo fianco per tutta la vita? Io gli
voglio bene, lo amo, ma ho il terrore che non potremmo andare d’accordo … vabbè
non andiamo d’accordo neanche ora, ma se non fosse felice con me e io con lui?
Se rimpiangessi questa scelta?
-
È normale Nami – Robin si alzò affiancandola – ti stai sposando
e questo giorno segnerà un passaggio e questo può spaventare, ma tu rimarrai la
stessa e lui anche, quello che ora è il tuo ragazzo sta per diventare tuo
marito … diventerà tutto molto più bello … anche lui avrà i tuoi stessi dubbi,
è normale … su non vorrai farlo aspettare all’altare?
Lo spadaccino camminava nervosamente in tutta la cabina. Si
fermò davanti allo specchio, guardandosi attentamente: vestito così sembrava
davvero ridicolo, ma Nami aveva così tanto insistito che indossasse quello
stupido abito e poi come diavolo si annodava quella stupida cravatta.
-
Ricciolo! – urlò – avanti vieni qui
-
Troglodita che non se altro, cosa diavolo vuoi? È tardi e devo
finire di prepararmi – si ritrovò davanti agli occhi una cravatta – dovevo
immaginarlo che non ne eri in grado … avanti dammi qua … idiota … voi altri
siete tutti pronti? Non vogliamo far aspettare la sposa … la mia Nami-san… - si
rinchiuse nell’angolo stringendo un fazzoletto bianco tra i denti e maledicendo
la sfortuna per averla persa per sempre
Lo spadaccino gli rivolse un’occhiata torva, tornando poi a
guardarsi allo specchio, stupido sembrava e non c’erano dubbi, ma stava davvero
bene modestamente.
Seduta davanti allo specchio, vedeva Robin sistemarle i capelli.
Aveva scelto semplicemente di farli mossi con un aggeggio infernale che aveva
comprato su un’isola. Si era già truccata e ora mancava solo l’abito. L’archeologa,
le sistemò qualche altro fiorellino fresco tra i boccoli e le posò le mani
sulle spalle, abbassandosi al suo livello guardandola attraverso lo specchio e
sorridendole.
-
Stai benissimo – disse – ora l’abito avanti alzati
Robin si occupò di tirare i nastri del corpino, dello splendido
vestito color champagne. L’aveva pagato molto, ma per una volta nella vita, si
era detta, voleva le cose perfette e quell’ abito lo era: un magnifico corpino
lavorato e poi la parte inferiore gonfia, di velo e tulle.
Le stava d’incanto, sembrava una di quelle protagoniste delle
storie che Robin soleva leggere alla ciurma nelle serate fredde.
Girò su se stessa, poi si voltò verso l’amica, con gli occhi
lucidi.
-
No non piangere – disse sorridendo – pensa al trucco
-
Hai ragione – prese un fazzoletto per tamponare le punte degli
occhi – mi passi il bouquet? – lo strinse tra le mani, era fatto di rose
arancioni e la base verde, i due colori che più amava al mondo
-
Sei perfetta … ora fammi andare a dare un’occhiata e poi
andiamo, orami manca poco
Sola nella stanza, aveva a farle compagnia l’assordante pompare
del cuore nel suo petto. Respirò profondamente per cercare di riacquistare un
minimo di calma, almeno per camminare e raggiungere Zoro che la stava
aspettando. Le venne da ridere a pensarlo vestito con lo smoking e la cravatta.
Sentì Robin richiamarla, era arrivato il momento.
Ad attenderla sul ponte della Sunny Rufy che avrebbe
accompagnato Robin la sua damigella, Ace che si era ritrovato con loro per caso
e l’avrebbe accompagnata dallo sposo, mentre gli altri erano già con Zoro.
Ancora un profondo respiro e mise i primi passi verso la chiesetta. Robin
dietro di lei le sistemò lo strascico, poi prese sotto braccio il capitano e li
seguì.
-
Non credo di farcela – mormorò ad Ace
Il ragazzo sorrise per rassicurarla – Zoro era nelle tue stesse
condizioni anche se non lo diceva … dai – la spinse piano per farla continuare
a camminare
Mise solo pochi passi, quando un fischio assordante perforò i
timpani a tutti quanti. Si voltarono verso la presunta provenienza del rumore e
videro alcune navi della marina che avevano accerchiato la Sunny e li avevano
già avvistati.
-
E no … oggi no … il mio abito – urlò Nami nascondendosi dietro
Ace per evitare qualsiasi danno al vestito
-
Nami – Zoro corse fuori dalla chiesa attirato dal marasma che si
era venuto a creare – come stai? – disse avvicinandosi alla ragazza rimanendo
un attimo allibito da quanto fosse bella vestita così
-
Bene io sto bene … ma non possiamo dire lo stesso del nostro
matrimonio – si lamentò
-
Forse non andrà come avevamo immaginato … ma ci sposeremo, lo
giuro – la baciò mettendo mano alla cravatta per slegarla
Nami lo fermò – aspetta un attimo, fatti almeno guardare …
saresti stato bellissimo … avanti adesso leviamoceli di dosso – sollevò l’abito
prendendo i pezzi del Perfect Clima Sansetsukon
Erano numerosi, ne spuntavano a gruppi di dieci da tutte le
parti.
Zoro e Nami combattevano spalla a spalla, come una perfetta
coppietta mormorarono i loro compagni.
Ma quanti diavolo ce n’erano?
-
Nami io ho preso la mia scelta e ti voglio sposare costi quel
che costi, ma non così – urlò Zoro sperando che Nami lo sentisse
-
Non penso sia il momento di fare questi pensieri … aspetta un
attimo mi è venuta un’idea … ACE
-
Pugno di fuoco … Nami?! Dimmi … croce di fuoco
Stese un paio di marinai prima di riprendere a parlare – sposaci
Ace … adesso
-
Cosa?! – urlarono tutti quanti
-
Nami direi che non è il momento giusto – cercò di spiegare il
comandante della flotta di Barbabianca, ma il volto della cartografa non
ammetteva nessuna replica – ok … allora siamo qui riuniti – diede un pugno in
pieno volto ad un marinaio rompiscatole – per unire queste due giovani anime …
direi che viste le circostanze possiamo passare direttamente alle promesse e
saltare il mio discorso
Nami e Zoro si fermarono in mezzo alla lotta per guardarsi un
attimo negli occhi. Stare tranquilli non era possibile, però.
Spade alla mano mentre combatteva con i marinai prese con la sua
promessa – devi sapere Nami … non sarò il principe azzurro che ti sarai
sognata, non ho il cavallo bianco … sono solo un pirata … ci ho messo un sacco
di tempo per trovarti, mi sono perso anche un paio di volte prima di rendermi
conto che tu sei perfetta per me … certo – si abbassò per schivare un colpo di
fucile - non potrò darti quello che a te piace, i soldi, ma puoi star certa
che fino alla morte avrò occhi solo per te … lo voglio … voglio te Nami, per
sempre … COLPO DELLA TIGRE …
-
Io Nami prendo te Zoro … lo scorbutico, rozzo, scansafatiche
spadaccino in perenne debito con me, come mio sposo, anche perché se non lo
facessi io, non troveresti nessuna santa che ti sopporterebbe … THUNDER LANCE
TEMPO … in ricchezza, nella mia di ricchezza ovviamente e in povertà, la tua
caro … in salute e malattia, meno male che c’è Chopper o mi ritroverei vedova
nel giro di qualche settimana … nella gioia e nel dolore … per sempre Zoro,
anche perché se morissi prima, ti perseguiterei per tutta la tua vita per
riavere indietro i miei soldi
Ace riemerso da un attacco corpo a corpo con i marinai –
scambiatevi le fedi … avanti …
Le fedi? Chi diavolo aveva le fedi adesso? Sanji?!
-
Damerino le fedi! – disse Zoro correndo verso il cuoco biondo
occupato in un combattimento personale con il cuoco della nave della marina
-
Sono occupato idiota …
-
E io mi sto sposando cuoco di serie b – sferrò un colpo con la
spada, mentre l’altra mano era aperta in direzione di Sanji, in attesa delle
sue fedi
Sanji con i lacrimoni agli occhi porse le due fascette d’oro
bianco allo spadaccino – trattala bene caprone
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Non mancherò sfigato – sorrise sornione dirigendosi verso una
spazientita Nami e si scambiarono le fedi
-
Vi dichiaro … PISTOLA DI FUOCO … marito e moglie … puoi … FUOCO
DI LUCCIOLE … baciare la sposa
Zoro prese Nami per mano e l’avvicinò a lui. Le accarezzò il
volto tutto sporco, socchiuse gli occhi e la spinse a terra per salvarla da un
attacco.
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Idiota attenti alla mia vita appena sposati? – arrancò
nell’abito vaporoso
-
Zoro puoi baciare la sposa, ho detto – urlò Ace
-
Ho capito … dammi tempo Ace – urlò di rimando lo spadaccino,
cercandola tra i veli e tulle.
La prese in braccio e la baciò appassionatamente, mentre i suoi
compagni si sbarazzarono dei restanti marinai.
-
Allora adesso si mangia – saltellò Rufy contento con i brandelli
di giacca che svolazzavano seguendo i movimenti del suo corpo
-
Datemi solo un attimo e allestisco tutto qui fuori – disse Sanji
dirigendosi verso la nave – Franky, Usopp, Chopper venite a darmi una mano … no
Rufy tu no – lo fermò prima che si catapultasse nella cucina della Sunny e
divorasse tutto
Con una fetta di torta in mano, si diresse verso un enorme
albero, sotto la cui ombra sedeva Nami.
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Ne vuoi un altro po’ – disse porgendole un pezzo del dolce
La cartografa aprì la bocca, mangiandolo con gusto. Poggiò la
testa sulla spalla di Zoro, suo marito. Sorrise a quel pensiero, si erano
sposati, in maniera alquanto strana, ma erano sposati.
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Non è andata come avevi immaginato – notò Zoro poggiando la
testa su quella di sua moglie
-
È andata anche meglio di quanto pensassi … potremmo raccontare
che il nostro non è stato un matrimonio come tutti gli altri … sono contenta
maritino – sentì il so corpo irrigidirsi sotto di lei – cretino sto scherzando,
non sono una ragazza da nomignoli tipo, bocconcino, tesoruccio, amore – alzò lo
sguardo mostrandogli la lingua
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Eccola la mia mocciosa … questo nomignolo me lo devi però –
strofinò la testa su quello che restava della pettinatura di Nami – sono stanco
Si sollevò piano, prendendogli la cravatta tra le mani e
avvicinandolo al suo volto – sei davvero stanco? Adesso viene la parte più
bella di questa giornata … non ti viene in mente nulla? – mordicchiò il mento,
guardandolo con gli occhi maliziosi
-
Cosa viene adesso? - la baciò piano
Si avvicinò all’orecchio di Zoro – tra un po’ – si girò verso il
tramonto – sarà notte … e noi possiamo andare sulla nave e ci sarà la nostra
prima notte di nozze
-
E in che cosa consiste? – chiese malandrino
Si alzò tirandolo per la cravatta – vieni con me e te lo mostro
– si spiaccicò con il suo corpo sul suo e con la mano sfiorò la patta dei
pantaloni – dovresti aver capito
Se la issò in spalla correndo verso la cabina di Nami.
-
Nami-san crostatina – mormorò Sanji guardando la scena, tenuto
seduto da Franky e Usopp, mentre Rufy faceva piazza pulita di tutto il pranzo
nuziale nella gioia di tutti, Ace dormiva di faccia nel piatto colpito da
narcolessia e Chopper ballava sul tavolo
-
Direi che questa notte di nozze durerà un bel po’ – disse Zoro
litigandosi con i lacci dell’abito – maledetto abito …