In un isola disabitata nel grande blu si riuscivano a scorgere anche da
una discreta distanza la Moby Dick e tutte le navi della flotta di
Barbabianca attraccate. Tutti si erano riuniti per un qualche motivo
sconosciuto.
Più ci si avvicinava e più si percepivano gli
schiamazzi e le urla, voci felici , suono di strumenti e canti festosi.
Le grandi imbarcazioni disposte a cerchio e unite fra di loro da ponti
mobili in legno ospitavano un enorme banchetto con delizie da tutto il
mondo e liquori pregiati, i pirati danzavano e scherzavano, era palese
che era in corso una festa.
Tutti i comandanti della flotta del grande imperatore pirata Edward
"Barbabianca" Newgate erano presenti, lui, imponente come sempre, se ne
stava sul suo trono sul ponte della Moby Dyck a ridersela mentre
guardava il trambusto creato dai suoi uomini, e al suo fianco il
comandante della seconda flotta, Portoguese D. Ace, detto Pugno di
fuoco, con in mano una bottiglia di sakè che all'improvviso
alzò gioioso verso i suoi fratelli di navigata.
-Avanti gente, oggi è il compleanno del nostro capitano,
dobbiamo fare festa come non mai. Dobbiamo farci sentire dalla marina
anche da quest'isola sperduta, quindi propongo un nuovo brindisi per
Barbabianca! HIP HIP... -
Il resto della ciurma subito lo imitò portando boccali,
botti, bottiglie e tutto quello che contenesse liquore in alto e
urlando all'unisono.
-URRA!!!!-
Il capitano rise di gusto. Si girò verso il figlio
prediletto con gli occhi lucidi.
-Ace questa è una sorpresa bellissima, mai avevo passato un
compleanno del genere.-
Il ragazzo sorrise a sua volta.
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto, però devi ringraziare anche
Marco che mi ha aiutato in tutto questo.- Indicò il compagno
capitano della prima divisione che a sua volta gli fece cenno alzando
il pollice.- Comunque non metterti a piangere sennò la tua
immagine crolla!!- Rise nuovamente di gusto.-Comunque se non ti scoccia
vado a rifornirmi.-
Barbabianca fece lo stesso asciugandosi gli occhi.
-Non ho vergogna di piangere davanti ai miei adorati figli! Vai pure
Ace, non devi restare qui con me, io mi diverto anche solo nel
osservarvi mentre vi divertite...-
Con una pacca sulla schiena lo spintonò giù dal
ponte. I riflessi del ragazzo gli permisero di riottenere l'equilibrio
e cadere perfettamente in piedi. Si avviò verso l'immenso il
tavolo salutando con la mano dietro di lui...
Era partita da diversi giorni ormai,ma il mare si sà gioca
brutti scherzi,e cosi aveva fatto con lei. Non era mai stata un
soggetto particolarmente fortunato,anzi,la maggior parte delle volte se
sperava in una cosa accadeva l' esatto contrario. Non si era scordata
di quella data importante,anche se per molti anni non era potuta andare
a celebrare quella ricorrenza annuale. Non ricordava esattamente
nemmeno quanti anni fossero passati dall'ultima volta che l' aveva
veduto,se lo ricordava grande e grosso pieno di energie,sempre urlante
con quella voce cosi grave che avrebbe scosso le montagne. Ricordava il
suo sorriso splendente,sotto i baffi bianchi e candidi come neve,quante
volte l' aveva pizzicata dandole il bacio della buona notte,quante
volte si era addormentata mentre lui stava seduto sul suo immenso trono
a bordo della Moby Dick,tra le sue possenti braccia.
Questa volta non avrebbe perso quella ricorrenza,era mancata per
davvero troppo tempo,non aveva dato molto spesso sue notizie,anche
perchè da dove era giunta lei,le notizie non potevano essere
trasmesse tanto facilmente,e se lo si faceva era sempre contro la
legge. Non che lei seguisse le regole,anzi se ce ne era una per lei era
un invito al non attenervici,forse era a causa del sangue pirata che le
scorreva nelle vene,la parola Regolarità nella sua vita non
era mai esistita.
"Capitano!Capitano!"Una donna con una benda sull'occhio destro le si
era avvicinata toccandole con la mano la spalla.
"Si Tara,che c'è!?"L' aveva guardata dolcemente sorridendo.
"Siamo arrivati a destinazione...venga dall' altra parte della nave,da
la si sentono addirittura i canti dei Pirati...venga"L' aveva afferrata
per il braccio esile. Tara era stata una madre per lei,anche se le dava
sempre del Capitano e quasi mai la chiamava per nome. Quasi tutto il
suo equipaggio era composto da donne,alcune erano di una
bellezza a dir poco eterea,molti difatti le conoscevano come le
"Contesse dei Mari"per il carattere determinatissimo e per i modi
sofisticati ma guerreschi.
Una ad una le aveva caricate sotto il suo stendardo,sulla sua nave
meravigliosa piena di fregi in stile gotico,sulla fiancata
però era sempre ben visibile quello stemma,lo stesso che
portava tatuato dietro la schiena fin da quando era piccola.
"Guardate Capitano laggiù..."Aveva indicato una marea di
navi attraccate l'una vicina all'altra,come fossero una
città Navale,come se cento di esse ne formassero una enorme.
Sorrise,chiuse gli occhi ascoltando le voci della festa. Non stava
più nella pelle.
"Siete emozionata?"Le chiese Tara guardandola e sistemandole i
capelli.La guardò compiere il gesto,si per lei era come una
madre.
"Un po'...chissà se mi riconoscerà!"Le sorrise.
"Tranquilla,sicuramente ti riconoscerà...Edward riconosce
sempre i suoi figli..non si scorda mai di loro,nemmeno dopo tanti
anni"L' accarezzò"Su vai a prepararti piccola mia,devi
entrare con stile,non vorrai mica arrivare sulla Moby Dick conciata
cosi.."La squadrò,indossava ancora i vestiti del giorno
prima quando c' era stata la tempesta. Sospirò avviandosi
verso la propria cabina.
"Va bene...vado vado..."
Man mano che si avvicinavano le voci erano sempre più
forti,si riconoscevano anche le parole delle varie canzoni,ormai anche
lei era pronta. Usci dalla propria stanza avvicinandosi al
ponte,ripensava a quello che le aveva detto Tara,non era un po'
emozionata era molto emozionata,il cuore le martellava in petto cosi
forte da farle fischiare le orecchie. Senti la voce di uno dei Pirati
delle navi attraccate annunciare l' arrivo di un altra imbarcazione con
l' effige di Barbabianca. Tutti continuavano a cantare,pensò
che era meglio cosi,scendere nel silenzio più totale magari
guardata da tutti le avrebbe messo terrore. Tara le fu subito
accanto,cosi come le sue due fedeli consigliere Shara e Maryon,le
sorridevano dandole coraggio. Pian piano stava attraversando il pontile
abbassato e attraccato sulla Moby Dick.Lo vide subito,non era cambiato
nulla,era seduto sul suo trono,fiero osservava i suoi figli divertirsi
come matti cantando e ballando. Non sapeva se l' aveva vista,gli si
avvicinò con calma,pian piano i pirati si bloccarono ad
osservare la sfilata di donne che era appena giunta a bordo capitanata
da lei,che con atteggiamento fiero le conduceva verso il Re della Nave.
Quando gli fu davanti lo guardò,notò subito le
flebo dietro al proprio trono,alla fine qualche cosa era cambiato,era
invecchiato,anche se il suo corpo era simile a quello di quando era
piccola. Lo vide sgranare gli occhi,con il boccale fermo a
mezz'aria,sembrava scioccato. Gli sorrise,un po' in colpa per essersi
mostrata dopo 13 anni. Si abbassò a cercare il terreno
inginocchiandosi,tutta la schiera di donne,dopo di lei,si
inchinò. Alzò il viso guardandolo ancora.
"Buona sera Padre mio...sono tornata a casa!"
Tornò serio abbassando il boccale sui braccioli del trono,
si sporse in avanti con aria sorpresa e piuttosto confusa. Non credeva
ai suoi occhi. Un sorriso di commozione apparve sotto i baffi.
-Non sto sognando per il troppo alcohol? Sei proprio tu Mayoko?-
Si allungò verso di lui,gli toccò il viso con le
proprie mani candide. Gli tirò un baffo per poi accarezzarlo
sorridente.
"Non hai perso il vizio del bere è...certamente che sono
io,anche se per alcune cose sono un po' cambiata da quando mi hai fatta
andare via da casa...non è cambiata molto da quel giorno la
nostra nave,anzi sono felice che sia ancora come la ricordavo,anche se
mi sembra di notare che ti sei fatto un sacco di figli acquisiti..."Le
era mancato tantissimo,si alzò di scatto abbracciandolo.
"Scusami tanto papà se non sono potuta venire nei 13
compleanni prima,ma,ero in un punto di non ritorno,poi ti
racconterò più tardi,adesso vorrei presentarti
cosi velocemente le mie compagne"Si voltò indicando a tutti
le donne che si erano alzate di colpo.
"Padre mio,e pirati di BarbaBianca,sono lieta di presentarvi le famose
"Contesse dei Mari"note per le loro rare bellezze e per il
raffinato gusto della Guerra".
Tutte in coro alla fine della frase alzarono un girdò di
gioia al proprio Capitano.
"E adesso mie signore...divertitevi!"In trenta secondi la fila si
sciolse e ognuna si diede da fare per divertirsi. Guardò
Edward accennando un altro sorriso.
"Sono un po assetata,dammi il bocc..."Guardò le dimensioni
del boccale vuoto del padre.
"..No scherzavo..bhè vado a prendere da bere torno
subito,non ti azzardare a schiodarti da quel trono papà
altrimenti...ti stacco le flebo!"Lo senti ridere di gusto,rise anche
lei allontanandosi verso il tavolo delle bevande. Guardò un
po cosa c' era,tanto liquore e birra,poi notò una bacinella
trasparente che conteneva del liquido rosso. Dal profumo sembrava
buona,si avvicinò al ragazzo col petto scoperto e con uno
strano cappello in testa arancione,era ben piazzato,una 15 di
centimetri più alto di lei,intravedeva da sotto il copri
capo dei ciuffi di capelli neri. Si avvicinò gentilmente.
"Scusa...mi sapresti dire cosa c'è qui
dentro?"Domandò indicando il recipiente.
Mentre studiava il tavolo per guardarne le prelibatezze
sentì uno strano trambusto, qualcuno era arrivato, ma non si
girò sicuro che fosse qualcuno che aveva visto
già milioni di volte. Assaggiava manicaretti, ognuno
più buono dell'altro, la maggior parte non sapeva nemmeno
cosa fossero. La voce di Barbabianca echeggiò sulle navi,
tutti erano attenti a quello che stava succedendo, un arrivo
inaspettato, ma lui niente. Se ne stava per i fatti suoi, impegnato con
cibo e birra, d'altronde era famoso anche per il modo in cui si
estraniava.
Si mise a leggere i tipi di birre presenti a quella festa quando un
recipiente contenente liquido rosso profumato colpì la sua
attenzione. Vi si avvicinò per osservare meglio. Un attimo
prima dell'assaggio una voce leggiadra gli chiese indicazioni sulla
bevanda. Stava per rispondere di getto quando le parole gli si
fermarono in bocca, quella che aveva sentito, quella voce soave ma al
contempo sensuale era la voce di una donna. Si voltò di
scattò e l'espressione di stupore ebbe conferma nel vedere
quella figura.
Una ragazza poco più bassa di lui gli si stagliava
d'innanzi. Fisico asciutto e pelle abbronzata che si accostava
perfettamente ai lunghi e mossi capelli bianchi. Vestiva un corpetto
che copriva ben poco, la pancia scoperta, così come gran
parte del prosperoso seno, un vistoso brillantino alla pancia,
pantaloncini corti dello stesso materiale dei suoi e lunghi stivali
neri che arrivavano al ginocchio. Le braccia adornate di ninnoli di
ogni tipo come gli orecchini che portava, al collo una vistosa collana
d'oro con attaccata un teschio che al posto degli occhi aveva due
pietre preziose Ma la cosa che colpiva più di tutte era lo
sguardo spavaldo e sensuale che aveva, una vera signora dei mari.
Dopo qualche attimo di imbarazzante silenzio riottenne il dono della
parola, la guardò negli occhi.
-Questa, em... effettivamente me lo stavo chiedendo anche io... Scusa
un attimo.-
Si girò verso la Fenice.
-Marco, ma che è sta roba??- Urlò indicando la
scodella.
L'amico guardò un attimo, poi sorridente rispose a tono.
-E' un liquore fatto con un frutto rosso tipico di un isola del mare
meridionale di cui adesso mi sfugge il nome, comunque provalo
perchè è ottimo!!- E si rimise a ridere con gli
altri.
Sospirò e si girò verso la ragazza.
-Adesso sappiamo cos'è, ne vuoi un po' bellezza?-
Sorrise e senza attendere risposta ne fece due bei bicchieri, di cui
uno lo porse a lei.
-Ecco a te. Non mi sembra di conoscerti, io sono Ace Pugno di Fuoco,
avrai sentito di me. Con chi ho l'onore di parlare?-
Era stato gentile nonostante nemmeno lui sapesse cosa contenesse quel
recipiente chiedendo ad uno dei compagni,poi chiamandola "Bellezza"le
aveva riempito un bicchiere porgendoglielo. Lo afferrò
sorridente.
"Grazie mille!"Lo guardò come lui aveva fatto con
lei,perchè si,si era accorta che l' aveva squadrata dall'
alto verso il basso. Come aveva notato prima era privo di maglietta,il
petto era ben scolpito e sodo,sul braccio destro portava un tatuaggio
con la scritta "Asce"sulla S però noto una specie di X,il
gomito era coperto da una protezione arancione come il cappello. La sua
pelle era leggermente abbronzata,i capelli neri gli occhi del medesimo
colore ma con uno bagliore infuocato,aveva delle lentiggini sparse
sulle guance e sul naso,indossava dei bermuda neri con una cintura
arancione,attaccata ad essa vi era un pugnale dalla forma strana con l
elsa verde e nera.
"Si effettivamente mi è giunta qualche voce su di
te...Piacere di conoscerti Ace,io sono Mayoko Newgate,ma forse mi
conoscerai come "WitheYoko"Allungò a mano verso di lui,era
ipnotizzante il modo in cui aveva scrutato ogni centimetro della sua
persona,soffermandosi sui seni,la pancia,i capelli e gli occhi,se c'
era una cosa che sapeva fare bene,era capire dove le persone la
stessero esattamente osservando. Portò la bevanda
alle labbra rosee assaggiandola,era davvero buonissima,molto dolce e
speziata,guardò il moro leggermente arrossendo. Pugno di
Fuoco,cosi aveva detto di chiamarsi,il suo nome le era ben noto anche
dove era giunta lei la fama del ragazzo aveva causato molte
dicerie,chissà perchè suo padre l' aveva
arruolato nella sua ciurma,per quale motivo invece lui aveva deciso di
accettare?Lei era l' unica vera figlia di Newgate,suo padre l' aveva
allontanata da se per poi prendere altri pirati chiamandoli
“Figli”, perchè le aveva fatto questo?E
su tutte le dicerie che aveva sentito quale di esse erano vere e quali
no?
Gli sorrise dolcemente guardando poi la parte di nave che era stata
adibita al ballo divenendo una vera pista. Posò il bicchiere
vuoto sul tavolo.
“Allora Hikken no Ace...che ne dici,ti va di
ballare?”Lo guardò seducentemente spostando la
testa di lato allungando la mano candida verso di lui offrendogliela. |