The end is here?
Disclaimer: Ah. Ah. Ah.
Vorrei che fosse tutto vero, ma non lo è :( Nemmeno mi pagano,
per scrivere queste cose NON vere :((( Sarebbero comunque soldi spesi
male, se mi pagassero D: Li capisco.
The end is here?
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Era l'ultima tappa del tour e poi avrebbero finito. Erano tutti felici
e tristi allo stesso tempo: felici di ritornare a casa finalmente, dopo
tanto tempo via, tante città e tanti Stati lontani, via dai cari
e dalle abitudini. Ma tristi, perchè in fondo il tour è
un pò come crearsi una famiglia alternativa, nuovi luoghi da
chiamare 'casa' e nuove abitudini.
E quella nuova abitudine, così bella, che lui e Shadows avevano
cominciato due mesi prima, stava finendo. Mai avrebbe dimenticato come
era iniziato tutto.
La sera in cui avevano detto addio alle regole fra amici e si erano
ritrovati a fare sesso animale ed inaspettato nella camera di uno dei
due, Matt non ricordava neppure quale. Era troppo ubriaco per avere
delle conferme lucide che non fossero le sensazioni che provava ogni
volta con l'altro. E poi l'avevano ripetuto, sempre più spesso,
fino a ritorvarsi invischiati in quella specie di amicizia particolare,
che non sapeva più classificare.
E questa sarebbe stata l'ultima notte e poi... E poi nulla, finita lì. Come un soffio.
Shadz sarebbe tornato in California, ad Huntington Beach, insieme agli
altri e vederlo sarebbe diventato impossibile. Quindi avevano deciso di
smetterla.
O meglio, Shadz aveva deciso, lui aveva annuito e basta, guardandolo
andare via dal parcheggio consunto in cui si erano fermati per la
penultima tappa. Ed ora, mentre stavano ancora allestendo il palco su
cui avrebbero suonato da lì a qualche ora, fumava una sigaretta
seduto su un amplificatore.
Lo staff stava lavorando di buona lena, gli passavano vicino spostando
appena l'aria pesante di luglio, ma l'unica cosa a cui riusciva a
pensare era Shadz poco lontano, in piedi vicino a Brian. Lo fissava,
come sempre, e non riusciva a smettere.
Stava ridendo, ogni tanto si girava ad indicare qualcosa sul palco, e
notò che si era dipinto le unghie di nero, quelle stesse unghie
che appena qualche giorno prima gli avevano graffiato il collo mentre
facevano sesso in un bagno, con ancora l'adrenalina dei rispettivi
concerti che gli scorreva nel sangue.
Sospirò, buttando fuori il fumo che si dissolse immediatamente.
Anche i capelli, gli erano diventati più lunghi, ora erano dei
boccoli biondi e gli piaceva passarci le dita in mezzo, sapevano sempre
di shampoo ed ogni volta che gli capitava di stargli accanto e
sentiva quell'odore, mille ricordi gli affollavano la mente già abbastanza stanca.
Ricordi che gli facevano male, che lo facevano sbagliare mentre
provava, o che gli tagliavano la voce. Non riusciva a smettere di
collegare Shadz alle scopate appena possibile, i sospiri, i gemiti ed
il sudore; le lenzuola macchiate quella notte che avevano bevuto il JD
a letto e fuori c'era una tempesta che aveva spento tutte le luci, che
li aveva fatti diventare ancora più disinibiti e frettolosi.
Quella notte era stampata nel suo cervello, come un film. I fulmini illuminavano la stanza, ed erano l'unica fonte di luce.
Matt aveva portato apposta la bottiglia in camera, per festeggiare il
primo mese di sesso, anche se ovviamente non l'aveva detto a Shadz, per
orgoglio e, mentre gliela passava dopo averne preso un lungo sorso, gli
era scivolata di mano finendo sulla stoffa bianca, che si era
immediatamente colorata.
Shadz aveva riso, già inebriato dall'alcool, e la
riafferrò per evitare di rovinare tutto irrimediabilmente. Ed erano
finiti a fare sesso prima ancora di arrivare a metà bottiglia,
che rimase sul comodino tutta la notte, senza essere toccata nuovamente.
Si riscosse dai pensieri, scuotendo appena il capo, e saltò
giù dall'amplificatore, per ritornare al suo bus. Evitò
il contatto con gli occhi di Matt, che si era girato quando lo aveva
sentito camminare vicino, e tirò dritto attraverso il parcheggio.
Salì i due gradini ed entrò nel corridoio che portava
nella zona lounge e, più in fondo, alle cuccette. Lo
attraversò tutto, diretto proprio lì, ci sarebbero volute
ancora un paio d'ore minimo, prima che avessero potuto iniziare il
soundcheck, e aveva solo voglia di stendersi.
La notte prima non era riuscito a dormire bene, persino con tutto
quell'alcool in corpo, ingerito dopo che Shadz gli aveva detto di
smetterla di vedersi. Era stravolto eppure i nervi lo facevano rimanere
sveglio e vigile.
Arrivato al suo letto ci si buttò sopra di peso, sospirando, la faccia immersa nel cuscino.
Ma subito si scostò, di botto, quando percepì il profumo
di Matt permeare tutto l'ambiente. Dio, era vero, avevano fatto sesso
lì il pomeriggio precedente. Ancora ricordava il dolore ai
muscoli e alle articolazioni, perchè il posto era angusto e
stretto, ma così erano ancora più vicini e probabilmente era stata una delle migliori scopate che avevano avuto.
Ricordava i baci che Matt gli aveva lasciato sul collo, dove i graffi erano
rossi e facevano ancora male, seguiti dai gemiti direttamente nel suo
orecchio, mentre piano raggiungeva l'orgasmo. E l'ultimo bacio che si erano scambiati.
Era come sentire ancora la sua
lingua scivolare su quella di Shadows, il suo sapore mischiarsi con
quello dell'altro, era tutto ancora nella sua bocca, anche in
quell'istante.
Ebbe uno scatto di rabbia e lanciò via il cuscino sul letto di Padge, accanto, respirando a bocca chiusa, quasi ansante.
Mentre cercava di riaversi, perchè davvero non poteva
comportarsi così, era ridicolo, sentì la porta del bus
aprirsi e successivamente chiudersi, seguita da passi lenti al piano
inferiore.
Forse era Padge, che come sempre aveva lasciato qualcosa in giro e
veniva a cercarla. Stette in ascolto, con attenzione, quando
sentì che i passi si avvicinavano alle scale.
Un gradino. Due gradini. Tre, quattro, cinque...
Voltò il viso verso l'apertura della stanza e vide spuntare
Shadz, la figura enorme che si stagliava come un gigante poco lontano
da lui.
Matt smise di respirare, sperando che l'altro non lo notasse. Lo guardò sorridere appena, mentre gli si avvicinava.
"Come mai qui solo, Tuck?"
Matt assunse un'espressione più neutrale possibile. "Sono solo stanco."
Shadows si sedette sul letto su cui era mezzo sdraiato, facendolo
scostare appena. Probabilmente si accorse del gesto, perchè si
bloccò per un secondo, prima di guardarlo negli occhi.
"Matt, ascolta-" Iniziò, a voce bassa. Matt -Tuck-
sospirò, ascoltandolo, e lasciò che continuasse senza
dire nulla. "Lo so quello che ti ho detto ieri sera, lo so che è
la cosa migliore per entrambi, perchè abitiamo in due continenti
diversi. Come faremo? Io in America e tu in Europa?"
"Non lo so, non si fa. Punto. In fondo è sempre stato solo
sesso, no? Niente amore o cose così. Siamo amici come prima."
Rispose, scostando lo sguardo da Shadz per puntarlo sul finestrino.
"Hai ragione. In fondo è stato solo sesso, sì." Ripetè l'altro, con un tono che confuse Matt.
Si rigirò a guardarlo, con la fronte aggrottata. "Cosa vorresti dire con questo?"
"Niente."
"No, dimmelo."
Shadows sospirò stropicciandosi il viso, prima di dire qualsiasi cosa.
"Non è proprio vero." Mormorò, puntando gli occhi verdi
in quelli chiari di Tuck. Aggrottò di più la fronte,
portandosi le ginocchia al petto.
"In che senso? Non abbiamo forse incominciato a fare sesso per via
dell'alcool e dell'eccitazione delle esibizioni? E' stata colpa del
fatto che noi due ci tocchiamo sempre troppo, ed è degenerato in
questa cosa."
L'altro scattò in piedi, facendolo rimanere ad occhi spalancati a fissarlo.
"Ma la smetti di dire bugie a te stesso, per Dio?"
"Che cosa? Ti sei fottuto il cervello, Shadz?"
"No, pezzo di idiota. Sei tu. Possibile che non ti renda conto del
fatto che non è stato tutto per colpa dell'alcool o di quelle
cazzo di pillole che ci hanno passato quella volta?"
"Ah, certo. Sicuro." Si chiuse di più le braccia attorno alle
gambe ed evitò di dire nient'altro, prima di pentirsene.
"Matt, se così fosse sarei dovuto finire a letto con metà
delle persone che lavorano qui, eppure no, è successo solo con
te." Aggiunse l'altro, indicando un punto imprecisato al di là
del vetro.
"E allora perchè mi hai detto che sarebbe stato meglio finire
qui, quando avevamo ancora oggi? E poi... Poi- Aahh, non lo so, lascia
perdere."
Shadz fece un verso frustrato, proprio come quello che aveva fatto lui e sbattè un piede a terra.
"Non pensi che sarebbe stato meglio dirsi addio prima? Anche se io non
avrei voluto farlo, davvero. Ho pensato: 'Piuttosto che passare
un'altra serata con lui per poi rimpiangerlo per sempre, mi
accntenterò dei ricordi che ho di noi assieme.' Ma quando prima
mi sei passato vicino e non mi hai neppure degnato di uno sguardo, mi
sono sentito male. Preferisco mille volte stare con te un'ultima volta,
piuttosto che starti lontano quando posso averti."
Ci fu un minuto di silenzio, uno di quelli permeati di cose che
vorrebbero uscire dalla tua bocca, ma che invece non riesci a buttare
fuori. Era come parlarsi con gli occhi. Quelli spalancati di Tuck che
cercavano qualcosa in quelli di Shadz, fermi.
Abbassò immediatamente le gambe sul letto, quando Shadows si
appoggiò con le mani aperte sul materasso, per avvicinarsi al
suo viso. Aveva un'espressione quasi severa dipinta addosso.
Era come ritornare indietro ad una di quelle volte che avevano fatto
sesso per smaltire l'aggressività che ti montava dentro,
facendoti sembrare un animale in gabbia, in mezzo a parcheggi di
cemento e carrozzerie enormi.
Ma non voleva più fare sesso con lui in quella maniera, non ora,
si facevano sempre male e basta, alla fine l'orgasmo era così
effimero da sentirlo per pochi secondi. Il dolore invece rimaneva nella
carne per giorni interi e Matt era stanco.
"Guardami Matt." Sussurrò Shadz, piano, appoggiando le labbra vicino al suo orecchio.
Si impose di non rispondere, anzi, di chiudere gli occhi e di spostare
appena il viso dal tocco dell'altro. Non voleva dargliela vinta
così, quando sapeva di avere ragione.
Era solo farsi male, non era vero niente di quello che Matt aveva appena detto, non era niente quello che avevano.
Sentì la bocca riempirsi di un sapore amaro, fastidioso, che
cercò di mandare via muovendola un pò e passando la
lingua sul palato, ma senza riuscirci, l'amaro era ancora lì.
Shadz intanto aveva preso a baciargli la pelle accanto all'orecchio,
spostandosi presto sulla sua guancia leggermente ispida di barba che
stava iniziando a spuntare, lasciando baci leggeri ed accarezzando il
viso con la mano, invitandolo a voltarsi.
Matt cercò in tutti i modi di non seguire l'istinto, che gli
diceva di non pensare e lasciarlo fare, ma quando le labbra di Shadows
si avvicinarono pericolosamente alla sua bocca, lasciò perdere
tutto ed abbandonò il capo all'indietro, lasciando che l'altro
lo baciasse. All'inizio era solo un bacio normale, fatto di labbra e
sospiri ma quasi subito Shadz lo trasformò in un bacio
passionale penetrando lentamente la bocca di Matt con la lingua in
cerca dell'altra.
Matt lo attirò sopra di sé, sul letto, afferrando la
maglietta stretta fra le dita e tirandola forte; Shadz lo
accontentò e si sedette fra le sue gambe, sulle ginocchia. La
posizione era scomoda quindi si mosse un pò sopra di lui
puntandosi coi gomiti ai lati delle spalle dell'altro, appoggiando poi
il bacino su quello di Matt.
Il contatto, come se non fosse già bastato quel bacio e tutti i
pensieri e le sensazioni fin'ora provate, fece risvegliare del tutto
entrambe le eccitazioni, che cominciarono a premere contro la stoffa
dei jeans e dei boxer.
Ansimarono uno nella bocca dell'altro, le mani che vagavano fra i
capelli, alzando poi le magliette e slacciando tintinnanti cinture.
Se questa deve essere l'ultima volta, pensò Matt, voglio che sia migliore di tutte le altre.
Lanciò via la maglietta di Shadows, per poi cominciare a
baciargli il collo e le spalle, mordicchiando piano la pelle profumata
del più alto. "Questa volta non ci sono bottiglie con noi, non
ci sono pasticche da mandare giù, siamo soli e lucidi." Gli
sussurrò, con voce tremante, addosso.
L'altro smise di baciargli il viso e lo guardò. Matt
cercò di nuovo quel qualcosa negli occhi dell'altro Matt. Lo
cercò davvero.
Ma non riuscì a scovarlo, forse non sapeva neppure lui cosa fosse...
Lo guardò sospirare e sentì il suo diaframma dilatarsi
sopra il suo stomaco. "Lo so, non è sempre stato tutto alcool e
nebbia il sesso che abbiamo fatto, Matt."
"Ah no? A me sembrava di sì."
"Perchè continui a pensare a queste cose?" La voce roca di Matt
gli sembrò ancora più profonda in quel silenzio.
Stette zitto qualche secondo, impegnato a dare una risposta anche a
sé stesso poi alzò le spalle. "Perchè ho paura che
siano state uno sbaglio, che noi siamo sbagliati."
Shadz aggrottò la fronte, confuso. "Noi non siamo sbagliati, che dici?"
"Se fossimo stati giusti sarebbe stato tutto più semplice, non
trovi? Non tutta questa... Cosa, che non so nemmeno definire. Sesso,
sesso, concerti e alcool. E poi dovremo separarci, per forza, quindi
siamo sbagliati. Punto."
Fu il turno di Shadows di rimanere in silenzio a fissarlo; Matt sapeva
che ci stava pensando davvero quindi lo lasciò fare.
"Io ti voglio bene." Soffiò fuori alla fine, come una cosa ovvia.
"Lo so, anche io, però non so, forse dovremmo davvero finirla qui, come avevi detto tu."
"Forse è meglio se me ne vado, ho capito. Non sarei dovuto venire qui dopo quello di cui abbiamo discusso ieri, scusa."
Shadz fece per alzarsi, ma Matt lo trattenne per le braccia. "Aspetta,
l'ultima volta. Questa sarà la fine di questa relazione. D'ora
in poi solo amici, okay?"
Momento di silenzio, sguardi e sospiri. Poi Shadows annuì, greve. "Okay."
Matt lo baciò e si rassegnò. Si rassegnò a
lasciare andare via tutto, i baci, le carezze, i sospiri, le risate
dopo il sesso e tutto quello che era arrivato con quella nuova cosa.
Gli si inumidirono appena gli occhi e cercò di scacciare la malinconia.
Era la fine, voleva almeno godersela.
Slacciò i pantaloni dell'altro e glieli tolse, facendoglieli
scivolare sulle gambe. Sentì la cintura cozzare contro il
pavimento e in cuor suo cercò di immagazzinare il ricordo anche
più insignificante dentro di sé, per rivederlo o
risentirlo quando fosse stato solo.
Fuori iniziò a piovere, una tempesta estiva. Il cielo si ingrigì, come piombo, e i tuoni squarciarono la quiete.
Presto i sospiri e i gemiti si fecero più forti, più
ravvicinati, quando anche il resto degli indumenti di entrambi finirono
al suolo, e le pelli accaldate si toccarono. Era bello come sempre,
forse di più, perchè tutti e due sapevano che non ce ne
sarebbero state altre di occasioni ed era come se le sensazioni fossero
moltiplicate per dieci; anche il minimo sfioramento li faceva
rabbrividire e mozzava loro il respiro.
Matt si irrigidì quando le dita di Shadz lo penetrarono, piano,
con una delicatezza maggiore del solito, lasciandogli dolci baci sulla
bocca e sul viso mentre muoveva le dita cercando di toccare il punto
sensibile dell'altro.
Il più basso fece un verso roco quando le dita arrivarono
proprio lì ed alzò il mento, per poi tendersi di piacere.
Shadz continuò per qualche minuto, fino a che non sentì
che l'altro era ormai pronto, quindi fece scivolare fuori le dita e si
posizionò meglio fra le gambe divaricate di Tuck.
Piano fece entrare la punta del suo membro dentro di lui, facendolo
sospirare pesantemente -di dolore e di piacere. A Matt piaceva quel
momento, faceva male, sì, però era come un completamento
che lo faceva rabbrividire pericolosamente.
Si aggrappò alle spalle di Shadows e mosse il bacino verso
quello dell'altro, per farlo entrare più in profondità.
Lo sentì gemere forte quando toccò i suoi fianchi con le
natiche.
Abbassò le mani sulla base della sua schiena e seguì i
movimenti del bacino del più alto, gemendo a bocca aperta.
Shadz gli chiuse la bocca quando aumentò la velocità
delle spinte, facendolo quasi urlare, perchè aveva raggiunto la
sua prostata con dei colpi forti e decisi e stava assolutamente per
venire, e ricambiò il bacio con fatica, troppo preso dal piacere.
Un ringhio roco risuonò fra le bocche e Matt capì che
l'altro era venuto, con quella consapevolezza lo imitò, tremando
forte e gemendo a mezza voce.
Lo strinse forte, per evitare che si muovesse da quella posizione che
non voleva abbandonare, ed aspettò di riprendere a respirare
come si doveva. Poi aprì gli occhi, il respiro di Shadz che gli
solleticava il collo.
Voltò appena il viso verso il finestrino, per fissare le gocce
di pioggia bagnare il vetro e scendere il lunghe scie bagnate. Un lampo
illuminò per un secondo il cielo.
"E' come quella volta, ricordi?"
Si riscosse dallo stato di trance in cui era caduto al suono della voce di Shadows. "Hm?" Mugugnò, non capendo.
"La notte del JD, ti ricordi? Tu avevi portato quella bottiglia in
camera e mentre ridevi passandomela, ti era caduta sul letto. Era tutto
bagnato, un casino... Però è stata una delle notti
più belle che abbiamo passato."
Matt chiuse gli occhi, preso dalla nostalgia. Se se la ricordava?
Ci pensava sempre, stupido Shadows.
"Già." Sussurrò, mentre passava come sempre le dita fra i capelli mossi dell'altro, rilassandosi al tocco.
"Matt." Lo chiamò di nuovo il più alto.
Di solito non era così loquace, perchè proprio ora doveva
iniziare a trovare argomenti di discussione? Ora che voleva solo stare
così, abbracciato a lui e non pensare a niente se non al
presente?
"Dimmi." Rispose, però.
"Ora non voglio che finisca, però."
Abbassò la mano che ancora cercava di sciogliere i nodi dei
capelli biondi dell'altro, preso in contropiede. "Non vuoi che finisca?
Cosa intendi con questo?"
"Che voglio rimanere così ancora."
"Nessuno ti ha detto di alzarti." Rispose Matt, non comprendendo il
vero significato delle parole che Shadz aveva appena pronunciato.
Che infatti sbuffò e si alzò con le spalle, per fissarlo
negli occhi. "Ma sei sicuro di non aver bevuto?" Gli chiese, incredulo.
"Eh? Sì, no, non ho bevuto. Ma, che c'entra?"
"Allora sei scemo di natura, dovevo immaginarlo." Rimbeccò l'altro.
"Ehi, ma che ti prende tutto d'un tratto?" Berciò Matt, spingendolo appena più lontano, irritato.
Non capiva perchè adesso si era rovinato il momento di pace,
stava solo cercando di riprendersi dal sesso e dalla convinzione che
non avrebbero più avuto niente.
"Stavo dicendo che-" Shadows venne interrotto da un suono di passi
concitati al piano inferiore, che li fece gelare. Cercò di
rialzarsi dalla posizione in cui era, ma era ancora dentro Matt, non si
era più mosso da quando avevano finito, e il letto era basso,
non poteva alzarsi e basta.
"Matt! Matt, dove cazzo sei? Senti il concerto è posti- Occazzo!"
Fissarono spaventati Jay riscendere i gradini una volta arrivato in
cima, di corsa. Lo sentirono direttamente uscire dal bus ed urlare agli
altri che lì non c'era.
I due Matt si guardarono negli occhi, ancora scossi e shockati.
"Questa sarà una delle cose che racconteranno a vita, io lo so." Disse il più alto.
"Sono i miei compagni, pensaci. Tu sei salvo."
"Sì, ma pensa a chi parleranno subito."
"Oh, vero. I tuoi compagni. Okay, siamo fregati entrambi."
"Non se ci mettiamo insieme."
Matt si fermò, sconvolto. Spalancò gli occhi e li puntò in quelli di Matt. "Come?"
L'altro sembrava serio, davvero molto serio. Non stava sorridendo, non
aveva usato il suo solito tono divertito, anzi tutt'altro. "Non.
Voglio. Che. Finisca. Qui." Disse scandendo bene le parole, per
fargliele entrare bene in testa.
Matt ancora lo fissava sconvolto, col fiato corto.
"Se tu sei disposto a prenderti questa briga, possiamo farcela. Io
verrò da te mentre registrate il nuovo cd, tu verrai da me
quando avrete finito e comincerò a lavorare coi miei ragazzi.
Possiamo davvero farcela Matt, basta volerlo."
Troppe cose tutte insieme, troppe. Stava ancora cercando di non
smettere di respirare e non svenire per mancanza d'ossigeno quando
Shadz lo baciò leggero sulle labbra.
E così decise, bastò quello -e le parole, e gli occhi
chiari di Matt, e il suo cuore che batteva sul suo petto- per
convincerlo.
Era quello che voleva, era quello che aspettava da quando aveva capito
che non gli bastava più solo l'amicizia o solo il sesso, ma che
voleva di più e finalmente avrebbe potuto averlo.
Avere Matt e una vera relazione al di fuori dai tourbus angusti e dai
bagni dei palazzetti. Basta con le camere d'albergo e reception
affollate dove bisognava nascondersi anche solo per lanciarsi
un'occhiata.
Sorrise e gli circondò il collo con le braccia. "Sei un fottuto bastardo, ma ci sto."
"Siamo già avvantaggiati, gli altri lo sanno già." Disse
Shadz, ridendo ed indicando l'esterno con un cenno del capo.
Matt rise forte e lo guardò. Era tutto così diverso ora, che stentò a riconoscere persino le cose vicine.
Era come essere entrati in un'altra dimensione.
Una dimensione dove loro due stavano assieme ed erano una coppia.
"Amerai il Galles." Gli sussrrò vicino alle labbra.
"Mi piace già, ma non lo amerò mai quanto un certo gallese."
Si trattenne dal fare un verso
paurosamente simile a quelli che facevano le fangirls e lo
baciò, felice come mai avrebbe pensato prima.
La mia prima M&M.
Beh, non so che pensarne. L'ho scritta un pò di tempo fa ed
è rimasta nel mio pc, l'ha vista solo la mia Beta -e in via
eccezionale pure un'altra persona, ma non era ancora terminata-
perchè come sempre non ne ero -sono- convinta al massimo.
Leggendola, rileggendola, ririleggendola e di nuovo leggendola, ho esaurito le scorte di miglioramenti.
L'ho scritta per la mia Beta, nonchè mio Bro, perchè
sì, se la merita. Mi dispiace solo che sia QUESTA il
ringraziamento per tutto. Ow, beh, l'amore fraterno vale per sette, non
è vero? :°D
Ve la lascio, così com'è. Hah. Terribile.
A presto (lo dico sempre e poi non è mai vero).
Grazie :D
XoXo Gerard <3
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