Grazie, solo questo.

di PunkGirl_
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Socchiusi gli occhi. Era come una poesia. Una canzone può rubarti l'anima? Si. Un'intera band può farlo. Sorrisi, e cambiai traccia. Qualcosa di più adrenalinico. Mi interruppi solo quando mia madre mi chiamò, urlando, e dicendo che prima o poi sarei diventata sorda. Ridacchiai, e spensi l'ipod. Mi ritrovai a riflettere. C'erano stati momenti in cui i Green Day mi avevano salvato la vita. Momenti in cui quelle note, senza una tecnica elaborata, pochi accordi, mi avevano risollevata dal baratro. Ne ero innamorata, e li amavo a modo mio. Amavo la voce di Billie Joe, le note vibranti del basso di Mike, amavo il ritmo preciso, martellante e frenetico della batteria di Trè. Amavo gli occhi di tutti e tre, amavo quei tatuaggi pieni di significato. Amavo la loro musica, che molti consideravano commerciale; io la trovavo unica. Molti dicevano che erano cambiati da Dookie, e non potevo che essere d'accordo. Ma erano cambiati in un modo adulto, scrivevano di politica, guerra morte. E in qualche modo non mi mancavano quei discorsi di sesso e masturbazione. C'era stato un periodo in cui non li ascoltavo più. Li associavo a un doloroso ricordo, mi sentivo Jimmy: lontano da tutti, solo. "Devi andartene da qui". Poi premetti il tasto Play, e il dolore evaporò. Al posto di quella orribile voragine comparve una gioia deliziosa. E in quel momento capii. Capii che quando suonavo, suonavo con Loro come punti di riferimento. Quando camminavo ridevo ricordando quelle canzoni. Capii che erano la band della mia vita, e che mai, con Loro accanto, sarei rimasta sola.




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