Cielo e terra
Scrivo il tuo nome senza il mio
Oggi nel giorno dell’addio
Anche se è inevitabile
Mi chiedo ancora adesso:
Sono pronto a perderti
A rinunciare a te…?
Il biondo sollevò lo sguardo, dove stranamente non c’era la
solita scintilla di determinazione e ironia, ma aveva lo sguardo ferito,
perché? Non lo sapeva neanche lui, sapeva di certo che però la causa era quella
persona che aveva di fronte, quella ragazza, donna che l’aveva ferito a morte,
togliendogli la speranza di non essere segnato, di non essere odiato, sempre…i
suoi occhi non erano evidentemente d’accordo con quello che aveva detto la
bocca… quella stessa bocca che fino a poco prima era sua; quella stessa bocca,
che sapeva non averlo mai ferito come stava facendo ora… mai.
Ma se ti guardo sento che
Sei spaventata come me
Poteva essere… non è
Poteva essere…
- non possiamo continuare… non posso continuare a mentire,
devi capirlo…-
E lo capisco, davvero… ma non capisco perché debba mentire,
perché ci eravamo sempre visti di nascosto, come se
fosse una cosa proibita… io. So la risposta, in fondo, sono io la causa, io sono un
lurido serpeverde, lei una spocchiosa grifondoro… ma allora perché non
riuscivamo ad impedirci di incontrarci? Perché
vedendoci non riuscivamo mai a smettere di fissarci? Perché
non riuscivamo mai una volta a dire una cosa carina? Perché
lei non ha mai voluto farsi vedere in giro con me? Perché
io non l’ho mai voluto, perché anche io non ho mai voluto niente di serio,
quando so perfettamente che lei voleva solo questo…? Quando
sapevo che lei non avrebbe esitato a rivelarsi, a perdere tutto, per i suoi
sentimenti? Perché era un vigliacco e sapeva che
sarebbe rimasto solo… e se poi fosse stato tutto solo uno sbaglio? Troppi
perché… e in fondo nessuno dei due aveva neanche una risposta, neanche una…
- tu non lo vuoi veramente…-
Distolse lo sguardo dicendo - si
che lo voglio… non posso deluderli…-dovevo immaginare che centravano loro,
perché … no, non avevo affatto bisogno di altre domande senza risposta.
E il mio ricordo naviga
Attraversa l’anima
E improvvisamente sono là… ancora
Quando eravamo cielo e terra
E tu di me la mia metà
In ogni dubbio e in ogni verità
Quando avevamo la stessa pelle
La stessa luce nel corpo e nell’anima
Solo nel mio letto quella sera, prima ancora di cenare,
senza la minima parvenza di fame, pensavo e ripensavo a quello che avevi detto…
a quelle parole che avevi detto senza guardarmi negli occhi, impedendomi di dir
addio ai tuoi… a quelle parole che a distanza di ventiquattro ore ancora
bruciavano, come se le avessi marchiate a fuoco sul
mio petto, sul mio cuore…o almeno su quello che ne rimaneva…cercai di respirare
un po’ più a fondo, ma non trovai aria, non quella che cercavo, non quella che
mi serviva assolutamente per vivere…
D’improvviso mi ritrovai in piedi, cercando con lo sguardo
qualcosa che non c’era… le gambe mi condussero a forza verso le scale e dopo
alcuni minuti stavo letteralmente correndo a perdifiato guardandomi intorno,
alla ricerca disperata, impellente di qualcosa… qualcosa che… non c’era…
Senza respiro cerco te
Senza respiro e sento che
Mi guardai intorno ancora più agitato, dove era? Dove cercare? Dove sei amore…? Dei passi… passi frettolosi,
che si arrestano appena scese le scale dal piano superiore…mi voltai e non riuscii a dire neanche una singola parola. I
tuoi occhi… la mia terra…come poteva il cielo staccarsi dalla sua terra? E in
quel momento era tutto chiaro… e i nostri occhi parlavano per noi, cercavano
scuse infinite, chiedevano implorando di perdonarsi, perché chi ha mai visto la
terra senza il cielo?nessuno, finalmente una risposta a
uno dei tanti perché… che in fondo non erano niente… nei nostri occhi c’erano
tutte le risposte di cui avevamo bisogno… ci movemmo lentamente per
avvicinarci, ma la mia terra corse verso me, il suo cielo, come diceva lei
quando eravamo … quando eravamo ancora cielo e terra…
Non c’è un colpevole lo sai
Ne un innocente
Solo… ancora per un attimo
Tra noi lo stesso battito
Quell’impressione che di nuovo sia
Ancora una volta
- come ho potuto pensare di starti lontana?-
- non ne ho idea…-
- perché non vuoi stare con me?-
Quella domanda mi colse alla sprovvista, stare con lei era
tutto ciò che desideravo.
- non vorrei mai lasciarti…-
- non possiamo mentire, io sarei
pronta a far sapere tutto di noi… a tutti, anche a loro, si… ma so che tu hai
paura… di cosa?-
Abbassai lentamente lo sguardo, è vero, quella situazione in
fondo mi piaceva, prenderla in giro in presenza di
altri… amarla alla follia quando erano soli. Anche se in fondo quell’amore gli
rodeva dentro da sempre, stava scavando disperato per uscire e non poteva
permetterselo… ma come dire questo guardando quegli occhi così... così…
bisognosi di certezze, di amore…?
Senza che me ne accorgessi stavo
stringendola tra le braccia mentre lei cercava invano di combattere
contro se stessa e di giustificare quello che doveva assolutamente fare:
lasciarlo.
Finalmente lei rialzò lo sguardo, incrociando il mio e si
fermò. Incantati, escludendo tutto attorno a noi, comprese quelle due o tre
persone che stavo osservando interessatissime la scena.
Quando eravamo cielo e terra
E tu di me la mia metà
In ogni dubbio e in ogni verità…
In ogni sguardo.
Quando avevamo la stessa pelle,
La stessa luce nel corpo e nell’anima…
Non puoi, non puoi cercarmi, disperata e poi lasciarmi
ancora… non puoi, neanche tu sei così crudele…mentre le lacrime cadono calde
dal tuo bellissimo viso, che continua a stregarmi come mai aveva fatto, dipinto
di malinconia… di nostalgia di quel caldo abbraccio che eravamo noi, di quella
consolazione alle delusioni quotidiane, quella sottile gioia che faceva
cambiare la giornata, quel dolce segreto che avevi dentro, quel calore che solo
l’affetto, quello profondo… amore, poteva dare.
Così mentre io ti guardo andare via…
Senza mai voltarti…
Non riesco a non sentirti mia
e… e stare senza te…
Continuò a scendere le scale asciugandosi alla meno peggio le lacrime, così rendeva tutto più difficile,
non poteva evitare la verità, non questa volta…
non potevo continuare ad ignorare ciò che cercava di farmi capire il mio
cuore, squarciandosi in quei momenti durante i quali lei non era vicina…sparì
dalla visuale, provocando un senso di vuoto incolmabile nel mio animo. Rimasi
fermo cercando di cancellare l’impressione che lei avesse
tremendamente ragione, aveva ragione quando invece di rispondere alla sue
offese sorrideva e scherzosamente ribatteva che aveva da fare e che doveva
andarsene in fretta. Aveva ragione quando lo implorava di pensare a loro due,
di pensare a quello che erano… perché nascondersi? Era vergogna la sua?
Affatto, assolutamente no, nel modo più assoluto.
E dimenticare
Ogni parola che mi dicevi
Ogni tuo gesto di libertà
Perché tutto questo è già di ieri ormai
Quando eravamo noi
Scossi vigorosamente la testa… senza pensare ricominciai a
correre cercando la mia terra, colei che mi impediva
di perdermi, colei che mi aiutava nella cosa più difficile: amare. Solo lei,
solo lei l’aveva fatto… per questo mi imposi di fare
tutto ciò che potevo, per non perderla.
- Hermione…- poco più di un sussurro, ma questa sentì;
fermandosi, ma senza voltarsi, non poteva permettersi di volare come non aveva
mai fatto nel cielo che erano gli occhi ,prima di
ghiaccio del biondo.
- cosa vuoi?
- Hermione… guardami…-
- n-non posso-
- ti prego…-
Non poté farne a meno, ignorando i suoi amici che la stavano
chiamando dall’entrata della sala grande, si voltò piantando i suoi occhi nei
miei, innamorati .
- D-draco…basta…-
- non posso smettere. Non posso smettere di… di amarti…-
Una scintilla, una scintilla che si riaccendeva dopo tanto
dolore.
- non…-
- non puoi dimenticare…non puoi dimenticare noi due… non
puoi dimenticarti di cosa eravamo e di cosa siamo, io non lo dimenticherò mai…-
Quando eravamo noi…
Sotto gli occhi attoniti del corridoio affollato , e soprattutto di due ragazzi, la mora camminò a passi
malfermi verso quel biondo dalla camicia sgualcita e la cravatta allentata… che
aveva lo sguardo smarrito, esattamente come lei… gli saltò letteralmente al
collo piangendo per il sollievo di sapere cosa fare, mentre ritrovava sé stessa
in quel dolce abbraccio.
- sono solo una stupida…-
- allora siamo in due…-
Tra le lacrime sorrise, un sorriso… radioso, a dir poco.
- non potrò mai smettere di amarti…-
- lo so Hermione, lo so dalla prima volta che ti ho vista,
che non ti saresti mai scordata di me…-
- e tu? Tu ti dimenticherai mai di
me?-
- non credo proprio… sei la mia saputella preferita…-
Finalmente chiusero quelle due paia di finestre su un mondo
ora completo, e … mentre si parlavano nel silenzio…
“senza respiro cerco te ,
senza respiro e sento… te…”
Okay… questa non so come sia venuta… avevo in mente tutta un’altra cosa ma
poi accendendo il lettore CD e ascoltando la canzone che stava ascoltando
l’altra volta, per caso, invece di quelle che volevo… mi è venuto tutto in
mente…è una delle canzoni più belle che esistano… “CIELO E TERRA” di NEK . ascoltatela leggendo, anche se la mia fanfiction
all’inizio è più tetra ma alla fine… ha un bel finale dopotutto… eheheh… recensite, mi
raccomando!!!
Carillon
quasi dimentyicavo... ci vediamo domani con il finale di ROSA BIANCA... ciaociao