APPELLO PER LA SANITA' MENTALE
DEL SIGNOR ILLUSTRISSIMO SALAZAR SERPEVERDE
“Eh no, adesso basta!”
Si alzò di scatto e cozzò con la testa sulla pietra fredda
della tomba.
Imprecando in un modo che solo i morti possono
fare, Salazar spintonò il coperchio del sacro sarcofago
stile gotico con le gambe e finalmente riuscì a venirne fuori. Accaldato per
quanto possa esserlo un non-vivo, si rimise in piedi
brontolando e si spazzolò via la polvere dall’abito di vellutino verde.
“Quando è troppo è troppo, non se ne
può più!” sbottò fissando il campanellino appiccicato sopra la sua tomba che
trillava in continuazione. Si scagliò con foga addosso
all’oggetto e per un attimo sembrò averla vinta lui. Il silenzio fu
ristabilito, ma non appena l’illustrissimo signor Serpeverde fece per infilare
una gamba nel suo giaciglio quel maledetto strumento chiamato Campanello Salva Faccia riprese a tintinnare con lo stesso rumore di un gesso
che stride sulla lavagna, di un treno che frena sui binari e un bamboccio babbano che grida, tutto rigorosamente assieme e,
raramente, giusto per variare, a volte in coro polifonico. Si scaraventò fuori dalla stanza imprecando e sbraitando ad ogni trillio più forte, ma dopo aver assodato che non c’era
verso di farlo smettere frugò nella sua saccoccia e ne estrasse il berretto
basco, intonato con l’abito di velluto, e se lo ficcò in testa, alzando una
nuvoletta di polvere.
***
Suonò il campanello con non poche difficoltà, considerando innanzitutto il fatto che quando era vivo lui, campanelli
non ce n’erano. Quando quel suono si propagò nell’aria Salazar
Serpverde ebbe quasi un
attacco di nervi. Fortunatamente il suono si interruppe
in fretta, esattamente quando il vecchio staccò il dito dalla scritta JK
Rowling. Mentre si osservava la punta dell’indice con
fare misterioso, la porta di casa si aprì e apparve sulla soglia una donna
bionda con un marmocchietto aggrappato alla gamba. I
due si scrutarono per un po’ e poco dopo la donna sorrise al burbero che si era
ritrovata davanti. Dopo poco, erano seduti in un tipico salottino inglese a
discutere.
“Ma non se ne può più! M’hanno attaccato quel cavolo di campanellino e non so più
come venirne fuori!”
“Ma io che c’entro?” chiese
ingenuamente la donna.
“Come che centri? C’hai messo una
vita a scrivere il sesto libro, che tra l’altro non è manco l’ultimo m’han detto, e tutte le volte che parlavi di me quel bastardo
d’un campanello Salva Faccia tuonava che era una gioia!”
“Mbè, scusa, ma
mò l’ho finito, no?
Cioè, è uscito tre mesi fa sto libro e mò me vieni a dì che te suonava el
citofono?”
“Come l’hai finito? Starai
scrivendo l’altro, perché io non riesco più a dormire! Quel dannato aggeggio
suona tutte le volte che qualcuno mi fa perdere la faccia, quindi o è colpa tua
o è colpa tua, eh!”
“Ah no” rispose la donna alzandosi. “So io che è sta cosa che te fa trillà el campanello, guarda qua!”
E così dicendo, JK Rowling porse all’uomo una pila di fogli
stampati da internet, anche se qui la donna perse una mezzora buona per
spiegare, in ordine cronologico, al signor
illustrissimo Serpeverde: cosa fosse la corrente, cosa fosse un computer, cosa
fosse una connessione internet, cosa fosse internet, cosa fossero le fanfiction. Alla fine della spiegazione riassuntiva, comunque, il vecchio aveva capito meno di uno gnomo sordo,
se si escludeva il fatto che se non riusciva a dormire era colpa dei Babbani. O meglio, di un gruppo di Babbani della peggior specie, capaci di
mettere Serpeverde e Tassorosso nello stesso letto, o addirittura Purosangue
e Mezzosangue in atteggiamenti promiscui. Bianco come un cadavere davvero
pallido, Salazar Serpeverde sfogliò una storiella in
cui Draco Malfoy, il suo pupillo pronipote del pronipote dello zio della nonna
del suo vicino, se ne andava in giro cinguettando il
suo amore per una figlia di dentisti.
Adesso, potete immaginare lo sconforto dell’uomo che si
smaterializzò di colpo dal salottino stile inglese della Rowling e non si fece
mai più vedere. I maghi di tutto il mondo continuano a
visitare la tomba del signor illustrissimo Serpeverde, ormai vuota, e restano
ore ad ascoltare lo scampanellio che ne proviene, credendo di scorgere in
quella acuta melodia, la voce dell’uomo che chiede pietà. Non si sa dove sia esattamente oggi il corpo del non-vivo leggendario
fondatore di Hogwarts, ma c’è chi giura di averlo visto fare l’autostop alla
volta del Tibet, dove conta di ritrovare la serenità ormai perduta.
Difendi anche tu il signor illustrissimo Salazar
Serpeverde! Boicotta le fanfictions Draco/Ginny o
Draco/Hermione, per il bene della comunità!
Ora potete lapidarmi,
ma io mi sono divertita come una cretina! Non sarà bella, ma mi ci voleva XD
Laura