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Capitolo I
La Ragazza Misteriosa
Come tutte le sere, il viale
era fortemente affollato. Da ogni parte, le lucine colorate dei fanali
della macchine, riempivano la notte con il loro bagliore accecante. Era
un fenomeno davvero suggestivo, per gli osservatori appassionati.
Chinque l'avrebbe scambiata per la solita, caotica e rumorosa Los
Angeles degli anni Novanta, ma per Stella era diverso. Le sembrava di
trovarsi in cielo. Le strade scure, color inchiostro le davano
l'impressione dell'immensità. Le palline colorate che andavano
in giro a coppie e che per un breve tratto illuminavano anche la
strada, le sembravano le stelle.
Di certo non avrebbe mai immaginato, però, che quella fosse l'unica cosa bella e interessante della sua vita.
Infatti, era una ragazza molto infelice. Costretta a fare un lavoro
sporco e schifoso, perchè sua madre voleva così. E non si
poteva opporre, perchè ogni volta che cercava di farlo, la donna
le riservava dei trattamenti che non riusciva a descrivere, tanto erano
crudeli.
Una volta, quando era ancora una ragazzina ed era già costretta
a vendersi per i viali quasi tutte le notti, aveva provato a dire a sua
madre che lei non era d'accordo e questa aveva chiamato un suo caro
amico, Finn. Lui non aveva indugiato neanche un pò a prenderla
per i capelli e mettergli la testa nel gabinetto, finchè non
avesse detto una frase del tipo: -Sono solo una sporca puttana, tutto
quello che dico non conta nulla-.
Oppure, una sera in cui non aveva avuto abbastanza clienti per guadagnare i soldi prestabiliti, Finn l'aveva picchiata fino a farla sanguinare.
Odiava sua madre e quel bastardo di Finn con tutta l'anima. Anzi, forse anche di più.
Sarebbe voluta scappare, essere libera. Avrebbe voluto fare qualsiasi altro lavoro, ma non quello.
Se però,
lasciamo da parte tutto quello che è costretta a passare nella
sua vita, era una ragazza dolce molto sensibile. Le piaceva sognare e
lo faceva in continuazione, fantasticando su come sarebbe potuta essere
la sua vita se fosse stata padrona di fare le sue scelte.
Il suo sogno più grande e la sua passione, erano quelle di fare
la cantante. Era riuscita a farsi assumere in un locale di
spogliarelliste come cantante. Il tutto, ovviamente, di nascosto alla
madre, che se lo aversse scoperto, sicuramente le avrebbe riservato un
altro dei suoi "piacevoli" trattamenti. Ci lavorava per tre sere alla
settimana, dalle otto di sera alle undici. Riusciva a non farsi
scoprire, solo perchè la sua fortuna aveva voluto che il suo
turno di andare per strada cominciasse a mezzanotte. Aveva
perciò tutto il tempo di mettersi addosso quelli che le definiva
"stracci luridi, privi di stile, merdi fin sotto la stoffa e pieni di
malattie" e di truccarsi a dovere, come fanno tutte le ragazze del suo
circolo.
Lei era sicura che se suo padre fosse stato lì, non avrebbe
permesso tutto quello che stava passando. Ma suo padre, era stato
più volte trovato in possesso di droga, arrestato e privato
dell'affidamento di sua figlia. Nonostante tutto però, era un
buon padre e il fatto di averlo perso, comportava che sua madre doveva
decidere per lei.
E stringeva i pugni fino a farsi sanguinare le nocche, quando pensava a
quella cosa e a quanto fosse ingiusto da parte di quella schifosa donna
abusare in quel modo del suo potere.
Stella in cuor suo, sapeva di non assomigliare per niente nè a sua madre, nè a sua padre. Voleva vivere la sua vita a suo modo. Sognava
un giorno di trovare l'amore della sua vita e di poter passare con lui
il resto dei suoi giorni. Sognava di avere figli e si riprometteva che
se li avesse avuti non li avrebbe mai trattati come veniva trattata
lei. Si è capito, le voleva solamente essere normale.
E perchè non concedergli questa piccola libertà??
Perchè non assecondare il suo più semplice desiderio??
Perchè farla vivere in quel modo??
Perchè farla rimanere così infelice??
Si faceva praticamente ogni giorno domande di quel tipo, ma non
riusciva mai ad adattarvi una risposta che avesse senso oppure che
fosse giusta.
*******
Anche quella sera, come
tutte le altre, lei era lì, impiedi sul marciapiedi della via
più affollata e caotica di Los Angeles ad aspettare che qualcuno
si fermasse davanti a lei con la macchina e le dicesse: -Quanto costi??-
Già, prorpio come se fosse il più insignificante degli oggetti. In quel mondo, nessuno la trattava da persona.
Era già l'una passata e nessuno si era ancora fermato.
Cominciava già a pensare a cosa le avrebbero detto e fatto
quegli animali di Finn e sua madre.
Poi, una BMW blu scura, che quasi si poteva pensare che fosse nera da tanto che era scura, si fermò davanti a lei.
Stella si avvicinò tremando. Era tanto che faceva quel lavoro, ma aveva paura e diffidava ogni volta.
Il tizio che c'era dentro, e che lei poteva vedere grazie ai finestrini non oscurati, abbassò il vetro.
-Salve...- disse lei molto impaurita.
Lui la guardò con malizia e la scrutò dalla testa ai
piedi, soffermandosi in particolare sul suo seno prosperoso, per poi
rivolgere lo sguardo alle altre, poco lontane da loro. Lei era
decisamente la migliore. Era come fa un leone quando scieglie la sua
preda. E in quel momento lei si sentiva davvero la preda
più facile da catturare.
Stella aveva già capito che si trattava di un porco. E che sotto
quel viso innocente, incorniciato da capelli biondi e tutti arruffati,
si nascondeva una malizia incredibile, che in parte i suoi occhi
marroni lasciavano emergere.
-Salve-
ripetè lui sorridendo. Ormai, purttroppo per la ragazza, lui ce
l'aveva in pugno e lei sentiva che non si sarebbe potute liberare. Non
avrebbe mai potuto sottrarsi dalla notte che le aspettava, in compagnia
di quel maiale orrendo.
-Se non le dispiace, vorrei farlo per tutta la notte...-
Lei le lanciò un'occhiata arrabbiata a piena di rancore. Certo che le dispiaceva!! Ma non poteva rifiutarsi.
Ma pensò che dopotutto, non era colpa di quell uomo, anche se
era un porco. Era per colpa di quella puttana di sua madre se lei era
lì.
-Mi segua- disse lei, mentre l'uomo si accingeva a spegnere il motore della sua auto.
*******
Erano ormai ore che faceva
girare il suo autista per tutta Los Angeles. Non c'era verso che
prendesse sonno e l'unico modo per non annoiarsi, era girare per le
strade in cerca dell'ispirezione per una canzone. Sapeva che questo
comportava che il suo autista non dormisse quasi mai, e se ne
dispiaceva molto.
Quella sera però, davvero non riusciva a concludere niente. Non
sapeva spiegarsi questa mancanza di idee e ispirazione ed era
preoccupato. Forse, pensò, sto invecchiando e l'età comporta questi cambiamenti.
Però scacciò subito via quel pensiero perchè lui, Michael Jackson, non poteva permettersi di invecciare.
I fan, i media, non lo avrebbero mai perdonato. E anche se il suo sogno
più grande era quello di avere una famiglia e vivere da persona normale, sapeva che non sarebbe mai stato il suo destino.
Ammenochè, non volesse una mattina, leggendo il giornale leggere
una cosa del tipo "MICHAEL JACKSON ABBANDONA I SUOI FAN E SI LASCIA
ANDARE ALLA VECCHIA".
No, decisamente non avrebbe voluto.
Pensò che forse, se fosse andato nella via più famosa di
Los Angles, avrebbe trovato l'ispirazione per qualcosa, quindi chiese l
suo autista di svoltare alla sua sinistra.
E lì la vide.
Quella ragazza di cui nenache sapev il nome, ma che lo aveva già
catturato. Era consapevole che non fosse una "gentildonna" come lui, ma
era davvero bella.
Anche se erano lontani, lui ruscivavedere di lei ogni tratto, ogni minimo dettaglio.
Vedeva quella pelle chiarissima e candida come la neve, perfettamente
incorniciata da un casco di capelli rossi, lisci come la seta, che
luccicavano alla luce della luna e del lampine sotto cui era.
Il suo corpo perfetto, lasciava spazio ad ogni curva nel posto giusto, ma non aveva ne,mmeno un filo di grasso.
E quando alzò gli occhi, attratta dalla sua limousine, vide che
erano verdi. Splendidi. E anche sotto quel trucco pesante riusciva a
scorgene la bellezza e la purezza. Perchè lui capiva quanto
fosse a disagio a fare quel mestiere. Le bastava guardarla in faccia.
Non chiese all'autista di fermarsi perchè sennò sui
giornali la gentre avrebbe letto "SCANDALO:MICHAEL JACKSON VA CON LE
PROSTITUTE." E ne aveva già abbastanza di problemi.
Ma giurò a se stesso che un giorno o l'altro l'avrebbe portata con sè.
Avrebbe almeno chiesto il nome, a quella ragazza misteriosa che lo aveva completamente folgorato.
Commento D'autrice
Salve
gente!! Purtroppo per voi sono tornata e stavolta cercherò
di stupirvi con la mia nuova storia. Spero davvero che vi piaccia
perchè la voglia di far bene e l'impegno ci sono in abbondanza.
Mi raccomando, recensite in tanti. :)
E adesso, vi faccio vedere la faccia di Michael quando vede Stella.
P.S.: Lo so che il periodo non coincide.
Eccolo lui!!!hihihi!!Che pacioccoso!!
Bhe vi saluto.
Con amore
Marti
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