Viva la vida - I ruled the world

di Cora911
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Prologo
Viva La Vida - I ruled the world


Oh, who would ever want to be king?


I used to rule the world
Seas would rise when I gave the word
Now in the morning I sleep alone
Sweep the streets I used to own
I used to roll the dice
Feel the fear in my enemy’s eyes
Listen as the crowd would sing:
“Now the old king is dead! Long live the king!”
One minute I held the key
Next the walls were closed on me
And I discovered that my castles stand
Upon pillars of salt, pillars of sand
I hear Jerusalem bells are ringing
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can not explain
Once you know there was never, never an honest word
That was when I ruled the world
It was the wicked and wild wind
Blew down the doors to let me in.
Shattered windows and the sound of drums
People could not believe what I’d become
Revolutionaries Wait
For my head on a silver plate
Just a puppet on a lonely string
Oh who would ever want to be king?
I hear Jerusalem bells are ringing
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can not explain
I know Saint Peter won’t call my name
Never an honest word
And that was when I ruled the world
Hear Jerusalem bells are ringings
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can not explain
I know Saint Peter will call my name
Never an honest word
But that was when I ruled the world
Viva la vida - Coldplay

Re Antimo I guardò fuori dalla finestra della sua camera regale, scandagliando con gli occhi il suo regno.
Era stato tutto suo, una volta, ma non poteva fingere con sè stesso ancora per molto. Stava perdendo tutto. Non era un Re.
Suo padre lo era stato, e anche un ottimo Re, ma era morto.
O meglio, lui l'aveva ucciso.
E ora aveva capito il senso delle sue parole, che a quel tempo gli erano sembrate così prive di singificate "Oh, chi mai vorrebbe essere Re?".
Ora capiva. Capiva la paura, la responsabilità, il dovere.
E lui non era portato.
All'inizio aveva amato il potere. Aveva amato avere una ragazza diversa per notte o anche di più, aveva amato le feste, i balli, i privilegi, il potere.
Ora, con i Re del Deserto che si avvicinavano, provava solo un bruciante senso di sconfitta.
Sapeva che il popolo sarebbe stato dalla sua parte incondizionatamente. Sapeva che i rivoluzionari aspettavano la sua testa su un piatto d'argento. Sapeva che avrebbe portato tutto alla rovina.
E per cosa? Per quella ragazza?
Perchè non poteva neanche concepire di non avere qualcosa che desiderasse?
No. Gli occhi azzurro-verde del Re si velarono per un attimo di consapevolezza, facendolo per la prima volta sembrare più maturo dei suoi ventiquattro anni.
Non era per capriccio che non voleva rinunciare a Rebeccah. Lui ne era innamorato.
Scoparsi tutte quelle ragazze ogni sera non avrebbe cambiato la situazione.
E lei, che in quel momento l'aspettava rinchiusa nelle segrete del castello, ricambiava il suo sentimento.
Come mai allora continuava a nasconderlo a sè stesso, a lei e al popolo? Perchè non era in grado di prendersi una responsabilità?
Si tolse la splendida corona d'oro tempestata di gemme e la posò sul comodino di rovere.
Forse non era un buon Re, no. Ma era un uomo innamorato. E sapeva cosa doveva fare.

Spazio dell'autrice
Ovviamente non mettetevi a cercare un re Antimo I, o una guerra contro i Grandi Re del Deserto.
Tutto ciò è frutto della mia immaginazione, quindi dovrete lavorare di fantasia anche voi :D.
Spero vi piaccia questo mio tentativo di fanfiction, e vi prego di lasciarmi una piccola recensione, giusto per farmi sapere che ne pensate.
Un bacio Cora911




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