Amor vincit omnia.

di Lue
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Rose si lasciò cadere con aria distrutta sulla panca di legno, facendo sobbalzare Albus che era intento a mangiare una torta di melassa dall’aria particolarmente invitante.

-Scusa, Al..

-Di nulla, Rosie, ormai ci sono abituato, è un mese che arrivate a colazione mezz’ora dopo.. Ma non puoi chiedergli di spostare gli allenamenti, che so, alle cinque del pomeriggio e non della mattina?

-Figurarsi!- sbottò quella. –Ho provato anche a spiegargli che, in qualità di migliore amico, dovrebbe garantirmi almeno otto ore di sonno.. E sai lui cos’ha risposto?!- Al fece segno di no con la testa, mentre masticava un grosso boccone di torta. –Ha detto che in qualità di mio capitano, deve garantire che io raggiunga almeno un livello di mediocrità nel Quidditch!

Detto questo Rose sbatté con malagrazia la caraffa del latte sul tavolo, facendone fuoriuscire metà del contenuto.

-Ma questa gliela faccio pagare.. Oh sì- aggiunse con aria minacciosa, al che Albus temette davvero per la sorte del suo migliore amico.

-Eccolo che arriva..- mormorò Albus con un cenno per salutare il nuovo arrivato.

-Buongiorno, ragazzi!- esclamò con un gran sorriso Scorpius. Tirò una pacca sulla schiena di Hugo, che si stava per alzare, facendogli sputare pezzi di toast per tutto il tavolo e guadagnare lo sguardo schifato di Dominique.

-Ehi Rosie, se guardi così la tua tazza la incenerirai!- Scorpius si sedette vicino alla ragazza.

-Sconterebbe lei la pena che vorrei riservare a qualcun altro!- ribattè lei acidamente.

-Oh ma su! Non sarai ancora arrabbiata, vero? Dicevo solo per stimolarti..

-Sì, a stimolami a tirarti un calcio nelle..

-A stimolarti..- la interruppe lui ad alta voce –..a impegnarti di più! Dato che ritengo che tu sia una delle migliori giocatrici di Quidditch in circolazione e che senza di te sarebbe impossibile vincere il campionato quest’anno!

Rose, che era diventata porpora, sorrise e poi gli fece la linguaccia.

-Idiota, per questa volta te la cavi.. Ma solo per questa volta!

Lui rise soddisfatto e poi si sedette vicino ai suoi amici, intavolando una fitta conversazione con Albus riguardo la nuova versione di Gobbiglie che era stata appena lanciata sul mercato.

 

Mezz’ora dopo, i tre ragazzi si alzarono dal tavolo e si diressero con passo svelto verso l’aula di Pozioni.

Molti, nel corso di quei sei anni , vedendoli passare nei corridoi rigorosamente insieme, li avevano spesso paragonati al Trio, quello di vent’anni prima, formato dai genitori di Rose e il padre di Albus.

Ma quel paragone non era durato a lungo.

Infatti come Ron, Harry e Hermione avevano amato cacciarsi nei guai ogni tre giorni, così Scorpius, Albus e Rose amavano la tranquillità e disdegnavano qualunque cosa potesse far loro infrangere una regola.

Difatti erano gli unici studenti in tutta la storia di Hogwarts ad essere entrati nelle grazie di Gazza.

Beh, loro tre in realtà entravano nelle grazie di chiunque in quella scuola.

Erano intelligenti, spiritosi, sempre ben disposti nei confronti degli altri. Non erano di una bellezza straordinaria, ma certo erano particolari.

Albus, che da piccolo appariva come la miniatura del padre, col passare degli anni si era fatto sempre più simile alla madre, con quegli zigomi alti e il naso all’insù, come anche quello di Rose. I capelli, certo, erano rimasti come quelli di Harry, neri come la pece e indomabili, ma erano stati trasformati in dread durante un viaggio in Africa l’estate prima dove si era recato per ammirare la nuova dimora di zio Charlie. E gli occhi, naturalmente. Era l’unico della famiglia ad aver ereditato gli occhi di Lily Evans.

Era evidente fin dalla prima occhiata che si lanciava loro, che Albus e Rose fossero parenti. A parte il naso, avevano la stessa luce spensierata nello sguardo.

Rose portava i capelli castani lunghi fin sotto le spalle; dopo anni passati a tenerli corti come un maschio, dato che erano troppo crespi, aveva deciso di lasciarli diventare più lunghi, stupendosi dei morbidi boccoli che crescevano adesso. Dalla madre, oltre ai capelli naturalmente, aveva ereditato anche una sfrenata passione per lo studio. Gli occhi erano proprio come quelli di zia Ginny e nonna Molly, di un marrone quasi ramato. Da Ron invece aveva preso la tendenza ad arrossire come un peperone per ogni minimo accenno di imbarazzo. Ovviamente avrebbe preferito ereditare gli occhi azzurri di quest’ultimo ma, come diceva lei, accontentiamoci.

Nei primi tempi la presenza di Scorpius spiccava decisamente all’interno del trio. Prima di tutto perché era risaputo il ruolo che aveva avuto suo padre Draco durante la guerra magica, e poi perché sembrava un fiocco di neve tra due scintille di fuoco.

Aveva la pelle pallida, sulle guance rivestita da lentiggini. I capelli, biondissimi, lo facevano sembrare un albino, proprio come suo padre, mentre gli occhi azzurro scuro, contornati da palpebre pesanti, ricordavano quelli della prozia Andromeda. O di Bellatrix, ovviamente. Ma a nessuno piaceva menzionare quella donna quindi la somiglianza veniva sempre attribuita ad Andromeda.

A Scorpius piaceva scherzare, soprattutto adorava i battibecchi con Rose, perché entrambi si divertivano, anche se lei non l’avrebbe mai ammesso.

A Scorpius piaceva Rose. Poi quell’anno era davvero migliorata. Era sempre stata carina, ma ora aveva qualcosa nello sguardo, nel modo di fare, da farla sembrare più donna che ragazzina. Stavano crescendo, tutti e tre.

Scesero le scale che li  portavano ai sotterranei in fila indiana.

Albus fischiettava un vecchissimo successo delle Sorelle Stravagarie, che sua madre canticchiava sempre con nostalgia, raccontando a chiunque volesse ascoltarla di quando Harry le aveva chiesto di sposarla, al concerto della band, e proprio durante quella canzone.

-Albus, cavolo, modernizzati un po’! Porca Morgana, questa canzone è di almeno dieci anni fa!

-Sempre raffinato, eh, Scorpius!- intervenne Rose ridendo.

-Ma è anche per questo che siamo suoi amici, no? Per la sua eleganza e la sua finezza e..

-Si, si, sfotti Potter, intanto vediamo chi riuscirà a preparare il miglior Distillato di Morte Vivente oggi, che ne dici? Scommettiamo! Se vinco io, come prevedo, non romperai più le scatole sulla mia indubbia natura educata, mentre se vinci tu, e non ci conterei!, non potrò più esprimermi col mio solito linguaggio per un mese! Allora?

Scorpius non aveva nemmeno finito di parlare che Albus gli strinse la mano energicamente.

-Ci sto! Preparati a perdere, Malfoy.

-Ehi!- esordì Rose –Io non ho nessun ruolo in questa scommessa! Cos’è questa storia?! Anche io voglio partecipare!

-Bene..- disse Albus con faccia concentrata. –Allora, se vinco io, vinco anche una torta, INTERA,  di mele di Rose, che solitamente può essere assaggiata solo ogni morte di preside.. Mentre se vinci tu, otterrai un bacio da Rosie!

La diretta interessata sgranò gli occhi, quasi avesse visto un Nargillo, mentre Scorpius scoppiò in una sonora risata, afferrando di nuovo la mano dell’amico ed esclamando: -Mi sembra perfetto!

 

Sono tornataa! Con una storia sulla new generation! Che ve ne pare di questo primo capitolo?? Fatemi sapere! :)

 

P.s. ringrazio chi ha recensito la mia scorsa storia, "Il momento", grazie mille!

 

Un bacio!

 

Lu.

 





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