I GIORNI DELL'ABBANDONO

di Vivien L
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"I giorni dell'abbandono"
epilogo
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Disclaimer: questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di Stephenie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro. 
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Sette anni dopo
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"Like a virgin... Touched for the very first time...Like a viiiiirgin" la voce dolce e sensuale di Edward mi giunse alle orecchie. Posai il mestolo con il quale stavo cercando di spalmare la panna montata sulla torta che avevo appena estratto dal forno, e mi diressi con passi lenti e cadenzati in soggiorno.

Ciò che vidi mi fece scoppiare in una risata di scherno che fece girare i miei uomini di casa nella mia direzione.

- Che c'è da ridere?- chiese Edward aggrottando la fronte, mentre il piccolo Mark batteva le manine, incitando il padre a continuare il suo spettacolo.

Risi ancora, quando vidi Edward voltarsi verso nostro figlio e impugnare con forza il telecomando della tv, per poi riprendere ad imitare la voce alta e squillante di Madonna.

Il piccolino battè ancora le manine, contento, le guanciotte rosse e gli occhietti spalancati e fissi su suo padre. Mi avvicinai a loro, prendendo Mark in braccio e voltandomi verso Edward.

- Smettila di fare lo scemo o lo traumatizzerai a vita!!!- dissi piccata, e lui ridacchiò.

- Dalla sua faccia contenta sembra che apprezzi le mie performance- mormorò Edward fingendosi offeso, e io risi ancora, mentre il piccolo mi tirava con forza una ciocca di capelli.

- Ehi, lascia in pace mamma!!!- sillabò Amy, l'espressione torva e imbronciata concentrata sul fratellino. Zampettò verso di noi, rischiando di inciampare sull'imponente tappeto del soggiorno, e Edward scoppiò in una fragorosa risata.

- Lo scarso equilibrio l'ha preso da te!!- sussurrò accennando alla piccola, che si avvicinò al suo papà con gli occhi verdi e luminosi ridotti a fessure.

- Diglielo anche tu, papà!!- trillò saltando in braccio a Edward, che la prese con delicatezza e se la issò sulle spalle.

Sorrisi, Emily era proprio una peste. Aveva appena compiuto cinque anni, ma per essere così piccola era davvero molto intelligente e ,cosa ancor più strana, aveva sviluppato un attaccamento nei miei confronti davvero curioso. Di solito le bambine si affezionano in particolar modo al padre ma lei, contro tutte le nostre aspettative, sembrava voler vivere in simbiosi con me, tanto che quando gli avevo detto di aspettare Mark, che avrebbe compiuto oggi i suoi primi dieci mesi di vita, era diventata gelosissima nei miei confronti. Oggi avevamo organizzato una piccola festa per festeggiare il suo compleanno,come ormai facevamo ogni mese, e fra poco sarebbero arrivate le poche persone con cui avevamo deciso di condividere questa giornata.

Edward ridacchiò, accarezzando i capelli ramati della piccola e baciandole la fronte.

- Ehi, gelosona, smettila di torturare tuo fratello!! E' piccolo, non vuole mica farmi male!!- la sgridai severa, e Edward mi lanciò un occhiataccia.

D'altronde lui era affezzionatissimo a Amy, le voleva un bene dell'anima, e non sopportava che le venisse rimproverato nulla. Spesso avevamo litigato perchè, a mio parere, lui la viziava troppo, dandogliela sempre vinta e trattandola come una piccola principessa, incurante delle mie velate proteste.

Amy emise uno sbuffo scocciato, seppellendo il viso nel petto del suo papà.

- Papy, mamma è brutta e cattiva!!!- pigolò, e io alzai gli occhi al cielo, mentre Edward rideva, lanciandomi un occhiata di vittoria.

Un piccolo lamento mi fece tornare a guardare Mark, che stava tirando la mia maglietta nel tentativo di attirare la mia attenzione.

- Cosa c'è, amore?- chiesi con voce dolce, d'altronde io adoravo il mio pulcino come la mia stessa vita...stravedevo per lui, era come se, ogni volta che lo guardavo, la mia anima diventasse improvvisamente più leggera e tutte le mie paure e insicurezze si colmassero del tutto.

Lui emise una risatina acuta, indicando con un ditino un punto imprecisato della stanza e io, con un cipiglio curioso in viso mi voltai, incontrando gli occhi azzurri e penetranti di Emmett, il fratello maggiore di Edward, che aveva fatto capolino dalla porta con le guance rosse e l'espressione del viso sconvolta.

- Chi ti ha dato il permesso di entrare?- scherzò Edward, avvicinandosi a lui con la piccola in braccio, e Emm ridacchiò.

- Il cancello era aperto, fratello!- mormorò burbero - dovresti stare più attento...- sbuffai, avvicinandomi a lui e squadrandolo con disapprovazione.

- Che succede Emm, Rosalie ti ha picchiato di nuovo?- ridacchiai, e lui fece una smorfia.

- Non ancora, ma ci è voluto davvero poco!!- sillabò Rose entrando in soggiorno, e il suo sguardo si illuminò quando mi vide.

Erano passati molti anni da quando Edward aveva lasciato Rosalie per sposarsi con me, e da allora molte cose erano cambiate.

Emmett, il fratello maggiore di Edward, era tornato dalla francia, dove dirigeva un importante società di elettronica, per aprire dei nuovi Store anche a Washington e, quando aveva saputo del divorzio di Edward e Rose aveva tentato di stare vicino alla donna, cercando di lenire il dolore della separazione fra lei e suo fratello. E poi, dopo molti incontri e parole di conforto, i due si erano innamorati, sorprendendo tutta la famiglia, ma soprattutto me e Edward. Di conseguenza Rose aveva riallacciato i rapporti con noi, e aveva seppellito l'ascia di guerra per tentare di tornare a far parte di questa famiglia. Inutile dire che eravamo diventate amiche e che, dimenticato qualsiasi rancore nei miei confronti, io e lei avevamo costruito un rapporto basato sulla sincerità e, soprattutto, sulla fiducia reciproca.

Anche se, ad essere sincera, gli sguardi che ogni tanto lanciava a Edward spesso mi intimidivano, perchè scorgevo una luce nei suoi occhi che non prometteva nulla di buono...

Tentai di scacciare quel pensiero, abbracciandola teneramente, e il suo sorriso si accentuò quando Edward le sfiorò con dolcezza una guancia, causandomi una fitta di acuta irritazione che tentai in tutti i modi di mascherare ai loro occhi.

-Come sta il piccolino?- chiese osservando Mark, e il suo sorriso divenne una smorfia tirata quando vide che mio figlio aveva nascosto il capo fra i miei capelli. Chissà perchè, ma lui nutriva una strana avversione nei confronti di Rose...

Scacciai anche quel pensiero dalla mia mente, sorridendole dolcemente.

- Tutto a posto, oggi non ha fatto i capricci per mangiare..-

- sono contenta- disse , scostandosi dall'abbraccio di Emmett, quasi infastidita da quel contatto.

Si diresse con passi lenti e sinuosi verso Edward, accarezzandogli una mano e sottraendole la piccola Amy dalle braccia,  prendendo a cullarla dolcemente.

- E tu, principessa?? Il papà ti tratta bene??- mormorò, e la piccolina emise un risolino acuto.

Edward rise, guardando Rose con un sorriso raggiante.

- Direi proprio di sì, anche se Bella non ne è molto felice...- sussurrò guardandomi intensamente.

Alzai gli occhi al cielo, baciando i capelli del piccolino  e fulminando Edward con un espressione torva e imbronciata.

- La vizia troppo- sillabai, e lui rise, mentre Rose contrasse le labbra in una smorfia impercettibile di cui mi accorsi soltanto io.

- Non credo ci sia nulla di male, Bella. Se fosse stata mia figlia- e calcò con forza sull'ultima parola - io avrei fatto lo stesso...- impallidii a quelle parole, e lei mi lanciò un occhiata strana, diversa, che non avevo mai scorto sul suo bellissimo volto. Cercai di deglutire inutilmente, stringendomi a mio figlio e avvicinandomi a Edward, che mi abbracciò delicatamente e mi baciò una guancia. A quel gesto il volto di Rosalie si incupì, e una strana sensazione mi invase, causandomi un brivido di paura sulla schiena...

- Edward!!!- strillò Emmett, appollaiato sul divano di fronte alla tv, concentrato su una partita di baseball che trasmettevano sul canale sportivo. Edward alzò gli occhi al cielo, lanciandomi un occhiata esasperata che mi fece sorridere e, facendo scendere la piccola dalle sue braccia, si avvicinò a suo fratello per commentare la partita.

Lo osservai allontanarsi, i miei occhi brillavano di una luce estasiata, un sorriso appena accennato mi sfiorava le labbra...l'amavo tantissimo, e giorno dopo giorno ringraziavo il cielo per avermi donato un marito così dolce e premuroso, che faceva di tutto per venire incontro ai miei bisogni e che , soprattutto, ricambiava il mio amore in maniera così totale e disinteressata...

- Siete molto felici- constatò la voce di Rose, e io mi voltai a guardarla, sbalordita. Il suo volto era pallido e tirato, le labbra piegate in una smorfia impercettibile, gli occhi freddi fissi sul mio volto intimorito.

- Già...- annuii, mentre sentivo le piccole manine di Mark tirarmi con forza i capelli.

-Edward ti ama molto- continuò con voce dura, e io tremai...non mi aveva mai parlato in quel modo.

-Mai quanto io amo lui...- risposi piccata, e lei sorrise, un sorriso strano, inquietante.

-Forse hai ragione...anche se Edward è sempre stato molto volubile, e lo puoi capire dal fatto che mi ha lasciata da un giorno all'altro per te...-

- Cosa stai dicendo, Rose?- la interruppi con voce ansiosa, e lei sorrise di nuovo.

- Nulla, volevo solo avvertirti di stare attenta...potrebbe comportarsi allo stesso modo con te, e questa volta ne avrebbe tutti i motivi...-

Spalancai gli occhi, sbalordita, e lei ridacchiò quando vide la sorpresa sul mio volto. Si avvicinò a me, i suoi passi erano lenti e cadenzati, sembrava un felino in procinto di scovare la sua preda.

- Sai, ieri pensavo che la vita è davvero strana...non avrei mai creduto che un uomo come Edward si potesse invaghire di una donna come te...forse qualcuno dovrebbe aprirgli gli occhi...-

- Cosa...che significa?- le chiesi, intimorita dal suo sguardo famelico, e lei ridacchiò, per poi sussurrarmi all'orecchio, con voce carica d'odio...una voce che non sembrava nemmeno appartenerle, per quanto era distorta dalla rabbia e dalla gelosia.

- Credi davvero che io stia facendo tutto questo per amore di Emmett??- chiese ironica, e io impalidii, mentre le gambe iniziavano a tremarmi dalla paura.

- Me lo riprenderò, Bella. E la mia non è una minaccia, ma una promessa...-

Si allontanò , avvicinandosi a Edward e posandogli una mano sulla spalla, mentre un sorriso estatico spuntava sulle labbra di mio marito...e in quel momento mi sembrò di morire.

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Ciao ragazze!!! Questo è l'ultimissimo capitolo di questa storia! Come avrete notato, il finale è' sospeso, nel senso che ci sarà un seguito di altri cinque capitoli...che ne dite, vi piace l'idea??Ovviamente il tema non sarà più l'abbandono, ma la vita di coppia, altro argomento piuttosto delicato.. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto...questa storia non ha avuto molto successo, ma devo ammettere che mi è molto piaciuto scriverla, per cui mi piacerebbe scrivere un seguito!! Ora vado, ringrazio di cuore le persone che hanno recensito lo scorso capitolo, chi ha inserito la fic fra le preferite/seguite/da ricordare!! Un bacio,eli 





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