Strappatemi le al
Sono sempre stato solo… oscurato nel mio silenzio.
Niente a rassicurarmi niente a riscuotermi. Dalle sbarre
della mia prigione guardavo gli altri. Erano splendenti. Brillavano,
illuminavano il cielo, volteggiavano liberi. Hanno le ali.
Loro hanno le ali e invece io? Sono solo, sono l’unico a non
averle.
Sono incatenato a terra da queste invisibili radici.
E strapiombo sempre più giù mentre loro volano liberi,
mentre loro sono liberi di fare ciò che vogliono.
Voglio delle ali, vi prego, datemi le mie ali.
Sono stanco di non averle, sono stanco di essere diverso.
Sono stanco di star fermo a guardare gli altri innalzarsi. Sono stanco di
rimanere sempre a terra.
Voglio essere come gli altri. Voglio essere normale.
Alzo le braccia al ciel, prego per averle.
Non sono a mio agio senza ali…
Le voglio, le desidero, è tutto ciò che voglio.
È il mio desiderio.
“sei sicuro di ciò che stai per fare, piccolo Elle? Dopo non potrai tornare
indietro.”
“ si, datemi le ali”
“ se è ciò che vuoi. Desiderio esaudito.”
Eccole, sono al loro legittimo posto. Sulla mia schiena.
Spicco il volo, sto con loro. Finalmente sono come gli
altri.
Ma il dolore si infittisce, ciò che vedo non mi piace per
nulla. Loro non sono come volevo. Loro non sono ciò che sembravano.
Sono tutti uguali. Stesso volto, stessi albiti, stessi
capelli, sono tutte copie. Infinite copie dello stesso essere umano. Presto
anch’io diventerò come loro…
Solo una putrida e sciocca copia di qualcun altro.
No, io non appartengo a questo mondo.
Strappatemi le ali. Non le voglio. Strappatemele,
distruggetele, voglio tornare ad essere unico. Voglio tornare ad essere ciò che
sono.
Diverso…
È così bello sentirsi diverso, perché devo essere uguale
agli atri?
“ l’hai voluto tu mio caro. Ora non puoi più tornare
indietro.”
Questa è la realtà.
Questa è la semplice e dura realtà. Si desidera entrare in
gruppo, si desidera essere amati, si desidera essere tutto all’infuori di ciò
che si è. Poi entri nel gruppo, poi si è amati, poi diventi una persona del
tutto diversa. Ti guardi allo specchio e lo vedi.
Non sei più tu…
Che senso ha?
Alcuno.
Veglio essere se stesso e disprezzato che essere qualcun
altro e odiarti.
|