Grazie alla mia adorabilissima
socia, brokendream per il bellissimo logo e per
tutto il supporto.. Ti voglio bene davvero <3
Do
you remember Persephone?
«Abbiamo
quattro vittime uccise nella loro casa, e in nessuna casa ci sono
segni di effrazione. Quindi, o il nostro killer è davvero
bravissimo
e professionale, oppure.. Dean, mi stai ascoltando?»
Sam
Winchester si fermò e passò la mano davanti agli
occhi del
fratello, per attirare la sua attenzione.
Aveva
iniziato a parlare circa quindici minuti prima, ma aveva avuto la
sensazione – dopo tre di questi minuti – che suo
fratello non lo
stesse proprio ascoltando.
Per
un momento pensò di fregarsene del caso, come Dean stava
facendo, e
chiudere il computer.
D'altronde,
per capire cosa dovevano affrontare, aveva bisogno di Dean e lui non
sembrava intenzionato a collaborare.
Fece
un grosso respiro e bevve un sorso del suo caffè, cercando
di capire
cosa ci fosse di così importante sulla pagina di giornale
che suo
fratello stava leggendo, ma non riusciva ad immaginare niente di
diverso da qualche articolo che aveva come foto una ragazza nuda o
giù di lì.
«Ma
che cavolo stai guardando?» gli chiese.
Dean
sollevò gli occhi su di lui e poggiò il giornale
sul tavolo.
«Ti
ricordi Persephone Scott?» chiese «La baby-sitter
insegnante di
mitologia all'università che badò a noi per un
mese intero quando
avevamo.. mmh.. io avevo otto anni, tu quattro.»
Sam
scosse il capo perplesso corrugando la fronte. «Era quella
che aveva
quella figlia di sei anni.. Come si chiamava... Maya?»
«Si,
Maya..»
«E'
stato il tuo primo amore.. Me la ricordo.»
«Piantala! Non è
stata il mio primo amore.. avevo otto anni..»
«Come
vuoi..» disse Sam scrollando le spalle.
«Ad
ogni modo, è morta in un incidente stradale.. Uno piuttosto
tragico,
tanto che il giornale le ha dedicato un articolo intero.»
Il
minore dei Winchester bevve un altro sorso dalla sua tazza e prese il
giornale dalle mani del fratello. «Il funerale è
domani.»
Dean
annuì guardando l'orologio.. «E se partiamo ora,
arriveremo in
tempo.»
«Vuoi
andare al suo funerale?»
«Si.»
«Perchè?
Ha badato a noi, per un solo mese, quanto.. 22 anni fa.»
«Si,
ma è stata la migliore baby-sitter che abbiamo mai
avuto..»
«Si
ok.. ma sarebbe fuori luogo.. E oltretutto abbiamo un caso da
risolvere.»
Dean
si infilò la giacca e si alzò..
«Lavoraci con Bobby, io vado al
funerale e vi raggiungo tra qualche giorno.»
«Dici
sul serio?» gli chiese Sam.
Dean
annuì e sospirò pagando il conto..
«Telefonerò a Bobby e gli dirò
di venirti a prendere.»
Prese
tutte le sue cose e uscì dalla tavola calda.. Diretto a
Jacksonville.
*****
«Maya,
siamo molto dispiaciuti per tua madre. Era una grande donna.»
Maya
sorrise gentile e strinse tutte le mani che le venivano date.
Non
credeva che quella gente capisse quello che provava, ma erano gentili
a dirle parole di conforto nonostante tutto, quindi lei avrebbe
sorriso gentile e ringraziando chiunque.
Era
un momento difficile per lei, e anche se la maggior parte di quella
gente l'aveva vista una o due volte nella sua vita, era contenta di
non essere sola in quel momento così delicato.
Sospirò
e si alzò per prendere dell'acqua..
Bevve
un sorso guardando l'enorme quantità di cibo che stava sul
tavolo e
sorrise tra sé e sé.
Non
aveva mai capito, nonostante fosse cresciuta tra quelle usanze,
perchè portavano del cibo al funerale di qualcuno.
Fece
un grosso respiro e si soffermò sulla foto di sua madre che
se ne
stava trionfante tra lo sformato di patate e l'insalata di pollo e
sentì le lacrime salire prepotenti.
Le
trattenne ingoiando il dolore.
Aveva
pianto solo un po', durante la cerimonia in chiesa.. e anche se
adesso sentiva il bisogno di singhiozzare, aveva deciso di non farlo,
sua madre non avrebbe voluto vederla triste.
Poggiò
il bicchiere sul tavolo e si voltò verso la porta sentendola
cigolare.
Sgranò
gli occhi per la sorpresa e vide Dean Winchester avanzare verso di
lei sorridendo appena e mirando ai biscotti.
Dean
Winchester...
Erano
passati 22 anni da quando l'aveva visto l'ultima volta, ma
quell'espressione perennemente smaliziata sul suo viso non era
cambiata.
Si
ricordava ogni momento di quel mese passato insieme.
Dean
era il bambino che le aveva dato il suo primo bacio, e quello che,
partendo, aveva spezzato il suo fragile cuore di bambina.
Gli
sorrise pronta ad accoglierlo in un caldo abbraccio, ma lui le
passò
a fianco senza nemmeno degnarla di uno sguardo.
Ci
mise pochi secondi a capire che non l'aveva riconosciuta, e il suo
stupore, il suo.. senso di offesa, svanì in un attimo.
Si
avvicinò a lui con la scusa di prendere del cibo, e lo
osservò.
Prese
un biscotto esattamente, come fece lui e ostentò
indifferenza.
«Proprio
come quelli di Persy..» lo sentì sussurrare.
«Eh
già..» rispose lei.
«Li
faceva spesso anche a te?»
«Oh
si,» disse lei versandosi un po' di latte «quasi
tutti i giorni
visto che era mia madre..»
Dean
ingoiò in fretta il biscotto e corrugò la
fronte.. «Maya?» chiese
stupito.
La
ragazza sorrise e annuì, poi volse lo sguardo alla porta dalla
quale
altre persone entravano con espressioni tristi di circostanza,
stampate sul viso, e capì che doveva andare a salutare anche
loro.
Si
allontanò appena e si voltò verso di lui prima di
arrivare alla
porta.. «Sono felice che tu si qui Dean.. Parleremo un po'
quando se
ne saranno andati tutti..» gli fece l'occhiolino, e lo
lasciò ai
suoi biscotti avvicinandosi a salutare gli ultimi arrivati.
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