PyroQueenOfFire è una bravissima
scrittrice americana.. Io, Robigna88 tradurrò per voi
una delle sue storie più belle.. Spero vi piaccia. I
commenti sono sempre graditi, QUI potete trovare il capitolo
originale.. =)
Baci, Roby <3
PyroQueenOfFire It's
a talentend american writer.. I will translate for you one of his best
stories. Comments are always
appreciated. HERE
you can find the
original chapter.
Kiss, Roby <3
Milly
Bishop sorrise appena e roteò gli occhi quando Dean
Winchester la
raggiunse al bar e si sedette sullo sgabello accanto a lei.
Lo
guardò quando lui guardò lei e le fece quel suo
fantastico sorriso.
Sua sorella, Lexi, e la sua migliore amica, Grace stavano sedute dal
suo lato, tranquille e in ascolto. Milly, rimorchiava molto, ma era
misteriosa e di solito rifiutava e andava avanti con la sua vita
–
alla fine comunque succedeva sempre qualcosa di cui loro tre
avrebbero parlato.
“Non
sono riuscito a trattenermi dal venire qui.” Le disse Dean,
guardando il barista mentre passava “Che ne dici di un altro
drink
per la mia amica?”
Milly
sorrise e guardò il barista. “Prenderei un altro
Shirley Temple,
grazie Peter.”
“Arriva
subito, sorellina.” rispose lui, sorridendole, dandole un
altro
drink e fulminando Dean con lo sguardo.
“Quello
è mio fratello maggiore. Forse dovresti evitare di farlo
arrabbiare.” Disse Milly a Dean, piegando la testa di lato e
spostandosi la frangia castano scuro dal viso. “Ora.. quante
volte
ha funzionato questo tuo tentativo di rimorchio?”
Dean
le sorrise. “Dimmelo tu.”
“Io
penso che tu abbia tutto sotto controllo, sorella, quindi.. io e
Grace ce ne andiamo.” Le disse Lexi, baciandole la guancia.
“Ci
vediamo a casa.”
“Ciao
Lexi. Ciao Grace.” disse Milly, e quando le due si
allontanarono,
rivolse di nuovo le sue attenzioni a Dean. “Non preoccuparti
– ci
sono solo tre di noi Bishop qui intorno.”
Dean
sorrise di nuovo. “Quindi sono riuscito a scoprire il tuo
cognome,
eh?”
Si
avvicinò per sussurrarle qualcosa e sorrise un po' quando
lei non si
allontanò da lui, respirandone l'odore di caffè e
vaniglia. Era
inebriante per lui e in quel momento non era sicuro di voler finire
quella caccia e andarsene. Con quella ragazza non sarebbe stato
facile, e mentre il tempo passava, Dean si scoprì davvero
interessato a continuare con lei anche se non sarebbe di certo
tornata a casa con lui.
“Quindi...come
faccio a rimanere in contatto con te?” le chiese.
Milly
sorrise e gli prese la mano. “Ti darò il mio
numero.”
“Guarda
chi si sta facendo avanti con chi ora.” Le disse Dean e
sorrise
quando lei roteò gli occhi usando una delle sue penne per
scrivere
un numero sulla sua mano.
“Chiamami
e mi vedrai ancora.” gli spiegò Milly, poi si
diresse fuori dal
bar e lui la guardò allontanarsi, osservandola da dietro
mentre
usciva.
Dean
si svegliò lentamente quella mattina, con un lieve sorriso
sul viso
fin quando realizzò esattamente dove si trovava:
un'occasionale
camera di motel, su un letto di motel logoro che puzzava di muffa.
Desiderò per un attimo che l'odore di caffè e
vaniglia fosse sul
cuscino, ma ben presto dovette reprimere i pensieri e mettersi
seduto. Ironia della sorte, Dean sentì davvero odore di
caffè, e
guardò Sam quando arrivò nella stanza di motel
sorridendogli –
niente come il caffè al mattino poteva svegliare qualcuno.
“Buongiorno.”
Grugnì Dean, provando ad abituare i suoi occhi all'ambiente
intorno.
Sam
annuì e gli porse il caffè.
“Buongiorno. Ti ho lasciato dormire
mentre cercavo un caso.”
“Ne
hai trovato uno?” gli chiese Dean, sorseggiando il
caffè bollente
e bruciandosi la lingua.
“Si.
E' a Cottonwood Falls, Kansas.” Gli disse Sam.
Dean
reagì a scoppio ritardato e deglutì –
Butler era la città natale
di Milly e con il sogno che la riguardava, si sentiva un po' agitato.
Ancora, non era pronto a parlare di lei, quindi non aveva intenzione
di parlarne con Sam.. anche se era abbastanza sicuro che stava per
imbattersi nella sua famiglia. C'era decisamente una cosa per cui
Dean era sicuro di non essere pronto, ed era affrontare tutti quelli
che Milly si era lasciata dietro.
“Dean?”
Gli chiese Sam, domandandosi perchè stesse prendendo tempo.
Dean
si schiarì la voce e sorrise. “Cosa pensi che
dovremo cacciare?”
“Non
ne sono ancora sicuro, a dire il vero. So solo che ci sono state due
morti inspiegabili e che sono state piuttosto brutali.”
spiegò Sam
“Voglio vedere se c'è qualche EMF da qualche
parte.”
“Decisamente
una decisione logica alla Sam.” replicò Dean
alzandosi e
afferrando il suo borsone. “Sarò pronto in dieci
minuti.”
Sam
annuì e iniziò a sistemare il suo borsone,
entrambi raggiunsero
l'Impala mettendo le loro cose dentro, Dean era seduto al posto del
guidatore, e prese un grosso respiro. Più che altro, stava
recitando
la sua parte alla perfezione convincendosi che quel caso era uno come
un altro, ma nel momento in cui iniziò a rendersi davvero
conto di
dove stavano andando cominciò ad avere qualche problema nel
mettere
la chiave nell'accensione. Solo quando Sam disse di nuovo il suo nome
, annuì e accese il motore, imboccando l'autostrada.
Si
rendeva conto che stava iniziando a diventare irrequieto e non voleva
che Sam facesse domande, così allungò la mano e
accese la radio.
Sam capì da quel movimento che non voleva parlare, e
così per un
paio di ore non gli chiese nulla riguardo il suo strano
comportamento, ma quando si fermarono per fare benzina, non
riuscì
più a trattenere le domande. Voleva sapere cosa c'era sotto,
e se
quello a cui Dean stava pensando avrebbe compromesso la caccia che
stavano per affrontare.
“Allora
chi è lei?” Chiese a suo fratello, giungendo alla
conclusione più
logica.
Dean
lo guardò. “Non ho idea di cosa tu stia
parlando.”
“Certo..
Puoi dirmelo, lo sai.” Disse Sam, cercando di guardarlo negli
occhi
anche se lui stava evitando il contatto diretto.
“Sono
solo un po' in ansia per la caccia. Non sappiamo cosa stiamo per
affrontare.” Gli disse Dean con una scrollata di spalle.
Sam
sorrise appena “Lo scopriremo quando arriveremo
lì.”
Dean
annuì e risalirono sull'auto, guidando senza soste e senza
parlarsi
fino a Cottonwood Falls. Quando giunsero alla stazione di polizia,
Dean prese un grosso respiro e si fermò alla porta
realizzando che
non riusciva a farlo – Sam aveva diritto di sapere alcune
cose. Lui
non voleva parlarne, ma era una piccola città e loro non
avrebbero
potuto nascondersi nulla.. non potevano affrontare quella caccia
come tutte le altre.
“Sam..
qui mi conoscono.” Disse finalmente, fermando la mano di suo
fratello che aveva raggiunto la maniglia della porta.
Sam
lo guardò. “Cosa?”
“Il
padre di Milly è il capo della polizia.” Gli
spiegò Dean, e Sam
allontanò la sua mano dalla porta voltandosi verso di lui.
“Devi
darmi qualche spiegazione.” Gli disse, poi si
incamminò verso
l'Impala, e dopo un ultimo sguardo alla stazione, anche Dean si
allontanò da lì.
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