come nuvole
Come nuvole
-Tu mi piaci... puoi
mettere in dubbio tutte le altre cose che ti ho detto, ma non i miei
sentimenti.-
Akira osservava stancamente le nubi bianche che galleggiavano
nel cielo indifferenti a tutto quello che accadeva loro intorno, si limitavano
a seguire la spinta del vento.
Aveva saltato il pranzo approfittando di qualche attimo di
distrazione di Kengo per andare a rifugiarsi sul tetto della scuola, come
faceva ormai ogni giorno. Da quando Shirogane era scomparso, tutto sembrava
essere tornato alla normalità. Niente più Konkuchi da eliminare e niente più Shirogane a
rompergli le scatole.
Akira strinse con forza la mano destra in un pugno. Lo aveva
baciato, lui si era ripreso la sua parte Shin e poi era scomparso. La mano di Shirogane
si era frantumata tra le sue dita.
Chiuse gli occhi con forza per poi riaprirli dopo qualche
secondo.
Erano trascorsi mesi e ancora si aspettava che tornasse, lui
e quel suo stupido e fastidioso modo di fare.
Lui che era arrivato e che senza permesso lo aveva
trasformato in uno shin.
Che lo aveva baciato.
Inconsciamente si portò una mano alle labbra sfiorandole con
la punta delle dita.
Tornò ad osservare il cielo mentre quel dolore, fastidioso
quasi quanto Shirogane, tornava ad avvolgergli il petto.
Quello stupido non aveva fatto altro che dichiarare quanto lui gli piacesse e adesso...
Adesso non c’era più.
Una lacrima sfuggì all’autocontrollo di Akira che mormorando
imprecazioni contro quel maledetto di uno spirito, si alzò in piedi
costringendosi a scacciare la tristezza.
Lanciò un’ultima occhiata alle nuvole che tranquille e annoiate
continuavano la loro corsa, invidiandole. Prima dell’arrivo di Shirogane lui
era esattamente come loro, tranquillo e annoiato, ma lui era giunto a
scombussolare tutta la sua vita e poi se n’era andato, lasciando solo un vuoto
e una gran malinconia.
Maledetto. Pensando
così, abbandonò il tetto, incosciente di
un paio di occhi blu che lo osservavano sereni.
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