Note
dell'Autore (facoltative):
Ok.
Sono quasi certa e, totalmente
consapevole che questa fic
finirà tra quelle che aprirai, leggerai e cazzierai
– passami il termine - il
più possibile.
L’attinenza al tema
dovrebbe esserci, almeno in parte
(quanto meno la coppia è visibile)
L’IC dei personaggi
probabilmente per nulla azzeccato
(Sasuke non si vede quasi per nulla)
Per quanto riguarda l’idea non è particolarmente
originale quindi non tocco il
tasto.
Non ha nulla di particolare a parte
il fatto che è inspirata
ad una serie di video che ho visto in questi giorni e che hanno
condizionato
totalmente quello che avevo cominciato a scrivere.
Il testo in corsivo è
preso dalla canzone REGRET MESSAGE di
Rin Kagamine (Vocaloid)
Non propri tutto il corsivo ma,
volendo, si capisce.
Non è propriamente una
songfic, nonostante questo.
Non so nemmeno io se vi rientra tra
le songfic quindi… non
so più che dire e non ho voglia di tediarti oltre.
Spero solo non
t’intristisca quanto ha intristito me
scriverla con la canzone di sottofondo e il video che continuava ad
andare da
due giorni.
Buona lettura.
Rei.
Regret Message.
Cosa desideri
sinceramente ogni
giorno?
“mettendo
una
pergamena con un desiderio scritto sopra
In una
piccola
bottiglia…”
Il
ragazzo fissò l’acqua che
bagnava le punte dei propri piedi con aria malinconica.
Loro
venivano spesso a vedere il
mare.
Le
onde s’infrangevano contro le
rocce procurando quel lieve rumore che tanto amava.
Il
profumo della salsedine si
insinuava nei loro vestiti, impregnandoli, cosicché
potessero portarselo fino a
casa.
L’acqua
passava tra le loro dita,
sulla loro pelle…
Facevano
l’amore con il sapore
del sale sulle labbra e tutto… era perfetto.
Erano passati troppi anni
dall’ultima volta in cui aveva
visto il viso pallido e segnato dal rosso prodotto dal freddo, di
Sasuke.
Anni in cui aveva perso quasi
definitivamente il suo vero
odore, il sapore della sua pelle, il suono della sua voce.
L’avevano allontanato da se.
Gli avevano precluso la
possibilità di parlargli, di
guardare quegli occhi neri che, seri, lo rimproveravano quando faceva
una
stronzata ma, al contempo, sapevano dargli quanto amore potesse
desiderare
senza che nulla uscisse dalle sue labbra.
Nemmeno un
alito di
respiro.
Ora, il suono della sua voce era
simile al vento che passava
tra l’erba alta dove si trovava la sua tomba.
Il suo profumo era quello del mare e
della sabbia nelle
giornate di pioggia.
Il caldo del suo corpo erano i raggi
del sole e, tutto ciò
che era attorno, sopra e sotto di lui era Sasuke.
“…
Se il mare lo porta
via, quanto presto
Il desiderio
darà
frutto”
Si sedette sul bagnasciuga,
respirando a fondo, ricacciando
le lacrime.
Non lo avrebbe mai superato.
L’aveva conosciuto sul
posto di lavoro ed ora anche quello
non aveva più senso per lui.
Trovare tutte le mattine la forza per
alzarsi, uscire di casa
e fare quei gesti abitudinari era diventato un peso.
Troppo enorme per due spalle ormai
non più forti come le
sue.
Si rigirò la bottiglietta
tra le mani, fissando oltre
l’orizzonte.
Il suo migliore amico gli aveva detto
che, se metteva un
foglio di carta con un desiderio, dentro una bottiglia e poi lo
lasciava andare
in mare, quel desiderio si sarebbe avverato.
Kiba non credeva a quelle scemate
eppure…
Eppure era lì.
Cos’è che desideri
sinceramente ogni giorno?
- Rivedere il tuo viso –
Allungò una mano verso
l’acqua, sempre guardando di fronte a
se.
Cos’è che desideri
sinceramente ogni giorno?
- Sentire la tua voce –
Lasciò cadere
l’oggetto che, con un suono ovattato,
s’incagliò nella sabbia umida accanto al suo piede.
Aveva preso due settimane di ferie
per decidere.
Aveva preso due settimane di ferie
per fare il punto della
situazione.
La sua vita, senza Sasuke, non valeva
nulla.
Cos’è che desideri
sinceramente ogni giorno?
- Riaverti con me -
Calde lacrime cominciarono a lasciare
i suoi occhi mentre,
sospinta dalle onde del mare, la bottiglia cominciò ad
allontanarsi da lui,
prendendo il largo.
Cos’è che desideri
sinceramente ogni giorno?...
Portata via
dalla
corrente, una piccola bottiglia di vetro
Un messaggio
con un
desiderio racchiuso in esso
Oltre
l’orizzonte
Sparendo
lentamente
L’acqua aveva cominciato a
lambirgli la vita quando riaprì
gli occhi.
Aveva sognato Sasuke, di nuovo.
Era come se le carezze
dell’acqua fossero le sue mani ed il
vento il suo respiro.
Era come se, rimanendo in quel posto,
in quel particolare
periodo dell’anno, sotto le prime due settimane
d’ottobre, lui fosse ancora lì
e lo abbracciasse, rimanendo steso a fissare le stelle.
Nella posizione in cui si trovava,
poteva vedere ancora la
piccola bottiglia di vetro, ormai lontana, venir sballottata da una
parte
all’altra del mare, investita dalle onde in un viaggio senza
fine.
Chi mai avrebbe trovato e letto quel
messaggio, una volta
giunto dall’altra parte del mondo?
Forse una forza misteriosa
l’avrebbe attirata fino al cielo,
là dove l’altro avrebbe potuto leggerla e storcere
il naso disgustato dalla sua
poca forza di volontà.
Non c’era più
nulla che smuovesse la sua persona come solo
lo sguardo di Sasuke sapeva fare, quando era solo.
Sorrideva di fronte agli altri,
nascondeva il suo dolore e
poi, quando chiudeva il mondo fuori dalla propria porta di
casa…
Avevano discusso il giorno prima.
Per una scemata, un semplice disguido
che avrebbero potuto
risolvere parlando tranquillamente.
Non erano mai esistite vere parole
tra di loro.
Sasuke era un tipo troppo silenzioso
e riflessivo, il
perfetto contrario di Kiba.
I loro litigi spesso finivano in un
soliloquio urlato
dell’Inuzuka che, frustrato, stringeva i pugni chiedendo
attenzioni che l’altro
non voleva dargli.
L’aveva lasciato Sasuke.
Lui aveva sbagliato e
l’Uchiha l’aveva mollato dopo tre anni
di convivenza.
Aveva scelto qualcun altro a lui.
Lo stesso qualcuno che al suo
funerale non si era
presentato.
Quello che non visitava mai la sua
tomba.
La stessa persona che aveva sempre
ritenuto il suo migliore
amico.
Non aveva fatto in tempo a chiedergli
nemmeno scusa.
Era corso all’ospedale per
cogliere il suo ultimo respiro,
per vedere i suoi occhi chiudersi per l’ultima
volta…
I primi giorni d’ottobre di
tre anni prima il mare li aveva
legati a se.
Gli ultimi giorni di novembre di tre
anni dopo una macchina
se l’era portato via.
Non gli aveva chiesto scusa.
Non gli aveva detto “ti
amo”.
Non
gli aveva…
A questo
mare consegno
Il mio
desiderio
Portato via
dalla
corrente, un piccolo desiderio
Lacrime e un
lieve
rimpianto
Si riconosce
sempre la
colpa
Solo quando
tutto è
finito
L’acqua
l’aveva inghiottito quasi
completamente.
Il
suo corpo cercava di
riportarlo a galla, i polmoni richiedevano aria.
Aprì
la bocca lasciando che il
sapore salato la invadesse, le ultime bolle di ossigeno lasciarono le
sue labbra.
Quelle
due settimane di ferie
avevano contribuito a fargli prendere la sua decisione.
Il
non vedere nessuno l’aveva
aiutato a riflettere.
La
sua vita, senza Sasuke, non
valeva nulla.
Chiuse
gli occhi prima che gli
ultimi raggi di sole potessero raggiungerlo nelle profondità
dell’oceano.
Il
volto del moro si stagliò di
fronte a lui, sorridente, portandolo via con se.
- Cos’è
che desideri
sinceramente ogni giorno,
Kiba?-
- Che tu la smetta
di rimproverarmi qualsiasi cosa faccio –
Il moro storse il
naso contrariato.
- Scherzo, Sasuke.
Cosa desiderio ogni giorno? Che sia migliore del
precedente…
per sempre accanto a te -
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