Blu, come il suo cappello.

di Maruu
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Era una serata calda e come sempre Manuela era in ritardo. Non sapendo cosa fare mi appoggiai al bancone del locale. Da lì a poco avrei rivisto il suo viso bello ma quasi sempre inespressivo, con quegli occhi neri e quelle labbra disegnate..

“Buonasera, Fra” La voce allegra di Gianluca mi riportò alla realtà. Ero completamente assorta nei pensieri che non mi ero nemmeno accorta che lui e Marco erano entrati nel bar. Era un ragazzo sui ventitrè anni e l’amico, Marco, ne aveva venti ma ne dimostrava molto di meno. Per un lungo istante rimasi a guardarlo fisso negli occhi, poi scostai bruscamente lo sguardo su Gianluca. “Cosa ci fai qui?!”

“Aspetto Manuela, in ritardo come al solito. E tu, inizi già da ora a lavorare?”

“Eh già, quanto vorrei invece venire a mangiare con te una bella pizza!”

Non lo stavo ascoltando nemmeno, Marco stava trafficando con un cocktail e scoppiai a ridere quando per sbaglio, inciampò sulla borsa di Gianluca e per salvare il drink, cadde a faccia in giù. Quanto era carino da imbranato! Qualcuno mi abbracciò alle spalle: Manuela era appena arrivata.

“Era ora, ma quanto ci hai mes.. Ma cosa hai?”

“Abbiamo litigato di nuovo. Io proprio non lo capisco.” Rispose freddamente. “Dai andiamo a prendere il tavolo.” E mi trascinò verso il primo tavolo libero, proprio di fronte al bar. “Manu, mi vuoi spiegare bene cos’è successo? Hai l’aria abbastanza sconvolta. Questa volta cos’ha combinato Pietro?” cercai di buttarla sul ridere ma sulla sua faccia nemmeno l’ombra di un sorriso.

“Questa volta non lo perdono. Ah, ecco che arriva!”

Come se non fosse successo niente, Pietro avanzò verso di noi con disinvoltura.

“Il solito?” mi chiese, avendo capito che Manuela non gli rivolgeva nemmeno uno sguardo. “Certo.” Risposi noncurante, e si allontanò per tornare dieci minuti dopo con due pizze in mano, poggiandole una davanti a me e una davanti a Manuela, che non sembrava essersi accorta della sua presenza.

“Oh andiamo, non è successo niente con quella ragazza! Non essere così gelosa, per me esisti solamente tu.”

“Ma smettila, mi sono stancata di ascoltare tutte queste bugie. Con me hai chiuso.”

Ma non aveva fatto in tempo a finire la frase che Pietro era già accanto a lei e l’aveva presa per un braccio. Lei provò a divincolarsi, ma la sua stretta era molto più forte. L’alzò e la baciò così appassionatamente da sollevarla da terra e lei rispose con altrettanto entusiasmo.

E menomale che era arrabbiata, pensai. Dopo che si furono staccati,lui le promise che non avrebbe più fatto lo stupido con le altre ragazze.

In quel momento, aldilà del sorriso che andava da un orecchio all’altro di Manuela, incrociai lo sguardo timido e incerto di Gianluca. Per una frazione di secondo era come se la mia gola fosse completamente asciutta e che non ne potesse uscire altro che un misero gorgoglio. Quella sensazione svanì proprio quando i suoi occhi si scollarono dai miei e si rivolsero a Marco che gli porgeva un foglietto con le ordinazioni. Manu aveva assistito alla scena e mi guardava con aria interrogativa, ma per quanto fosse strano, nemmeno io potevo rispondere ai suoi dubbi.




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