Smoke
on the water
Era
notte.
Una
fottutissima notte, un'altra, ennesima fottutissima notte di
inseguimenti e motori ruggenti.
Le
strade si attorcigliavano in un intrico luminoso, che dava quasi sul
psichedelico.
Queste
luci cangianti, fatte di ombre passate, fanali rotti, lampioni
sfuggenti.
Un
bel po' d'auto mi stavano alle calcagna. Lo sentivo dallo sgusciare
stridulo delle gomme sull'asfalto.
La
radio emetteva un'odiosa musichetta che mi vorticava in mente, ma non
avevo sicuramente tempo di andarla a spegnere.
Svoltai
brusco a destra, evitando per un soffio una bicicletta quasi
invisibile nel buio ( ma gli strilli del conducente li sentii, eccome
) e entrai in una galleria.
I
fari della galleria creavano una scia multicolore intorno a me, che
mi piaceva. Mi sembrava di vivere un videogioco.
Sorpassai
un'auto, per poco rischiando un incidente nell'altra corsia.
Un
po' di cenere cadde dalla sigaretta e mi si adagiò sulle
gambe.
La
cantante continuava a recitare la sua commedia di parole amorevoli e
mezzi toni.
Uscii
da quel tunnel maledetto, ma proprio quando volli accelerare e
seminarli, mi ritrovai un muro di auto nere che si ergeva sopra di
me.
Mi
misi a ridere.
Non
sapevo perché.
Forse
per la birra? Per quella canzoncina così stonata? Perché
quella era la mia ultima sigaretta e che dovevo andarmi a compare un
altro pacchetto?
Se
non volevo andare a sbattere contro quelle automobili scure dovevo
frenare.
Toh,
pure Capitan Ovvio.
Schiacciai
il pedale e la macchina inchiodò, gemendo.
Mi
sporsi dal finestrino e vidi i passanti che si dileguavano,
spaventati. Altri che formavano un anello intorno a me e ai miei
inseguitori. Come se fossi il burattino protagonista di qualche
stupida commedia di pupazzi animati.
Aprii
lentamente la portiera.
I
tizi che mi stavano alle calcagna erano già scesi dalle loro
auto, i mitra indirizzati verso me.
Il
silenzio era schiacciante, interrotto solo dal suono di un'ambulanza
che stava scappando, lontana.
Misi le mani sui fianchi.
<<
Non vi conviene spar... >>
Vidi
dei lampi velocissimi davanti a me. Non capii cosa fossero, ma
facevano male.
Qualcosa
spaccò la mia lente sinistra.
E
oltrepassò il mio occhio.
Guardai
un attimo il mio corpo bucato di rosso, prima di accasciarmi a terra.
<<
Idiota, tanto non avresti mai detto una parola. >>
<<
N-no, mai. Bastardi. >> mormorai.
<<
Chi si ribella al grande Kira, non merita altro che la morte >>
Ed
ecco un altro a riempirsi la bocca con questi slogan.
Com'è
pronto l'essere umano a sacrificarsi per un'unica, sola vita per poi
ucciderne così facilmente un'altra.
Sembra
quasi un paradosso.
Sentii
l'occhio che si stava chiudendo, il mondo che si faceva come
sott'acqua.
Sorrisi.
Una
vita che cade...
La
sigaretta cadde, immacolata, sul mio grembo.
E
un'altra che si innalza verso il cielo.
Il
fumo saliva in alto sinuoso.
Non
seppi come mi sentii, in quell'attimo che precedette la mia morte.
Tutto
mi sembrava così stupido, eppure era tutto regolare.
E
poi, non avevo salvato la partita.
Ed
eccola qui.
Beh,
questa sera non avevo nulla da fare, ma avevo tanta voglia di
scrivere. Così ho partorito questa piccola oneshot...
Non
so cosa voglia esprimere, io scrivevo le parole come mi venivano di
getto.
Questa
è la mia versione della morte di Matt.
Non
so se l'ultima frase smentisca tutta la serietà della
fanfiction, se la completi o se sia inadeguata.
Boh,
giudicate voi.
Questa
è dedicata a Lion of Darkness. >:D
Una
recensione sarebbe gradita, perchè proprio non riesco a capire
il senso
(
se ce l'ha) di Smoke on the Water.
Ma
non vi posso comandare.
Ah
sì, e non so perché mi è venuto in mente quel
titolo, di una canzone dei Deep Purple. Stavo pensando a un nome per
la fanfiction e mi è venuta in mente l'immagine di Matt a
fumare sotto la pioggia.
E
vabbè.
Ecco
la cortissima fanfiction su un personaggio interessante quanto sfuggente di
Death Note.
Che
morte... idiota.
E
immeritata.
http://www.youtube.com/watch?v=nlhZAfDh4aU
Buona
visione a tutti ♥
Arys
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