[MissingMoment 4x12]
{Nadia's
Past Timeline}
The
funniest part
«
In questo tipo di lavoro, non puoi permtterti distrazioni.
Devi
essere professionale. Questo le salverà la vita.
Capito?
»
Roberto
a Caesar, 4x12 The Orphan
Cosa ne era stato di
quella regola?
Roberto Fox sollevò
gli occhi dalla vetrina e sospirò, pesantemente.
Nel negozio non era
rimasto più nessuno; eppure ricordava molti clienti, al suo arrivo.
Guardò l'orologio e
per poco non svenne: tre ore.
Impossibile.
Semplicemente, si
rifiutava di crederci.
Riprese a studiare i
gioielli esposti nella vetrina e ancora una volta, dopo averli passati
tutti in rassegna, scosse il capo con rassegnazione. Inutile,
doppiamente inutile, perché neanche uno di quegli oggetti era degno
dello scopo a cui intendeva destinarlo e perché la sua testa era troppo
affollata per riuscire a concentrarsi davvero.
L'idea di trovarsi
nel posto sbagliato al momento sbagliato era una certezza.
Mille e un motivo,
tutti più che validi, gli suggerivano di salutare, girare i tacchi e
tornare alla sua scrivania: c'era una missione prossima, due giovani
agenti molto su di giri, un distacco professionale da mantenere...
Uhm, magari il
ciondolo azzurro?
Sì, distacco
professionale.
Come no.
« Ha pensato che
potrebbe essere il genere sbagliato? » lo apostrofò gentilmente la voce
della commessa.
Roberto si voltò a
guardarla per la prima volta. Giovane, poco più grande dei suoi tre niños,
con un viso tondo e pulito incorniciato da un caschetto biondo
arruffato. Forse un consiglio da una persona di quell'età avrebbe potuto
essergli d'aiuto.
« Venga » estrasse
una scatola da sotto il bancone « Le faccio vedere qualcosa. Per chi é
il regalo? »
« Per Nadia. »
rispose meccanicamente l'uomo.
La donna sporse
leggermente il capo e fece un piccolo cenno, come per invitarlo a
fornire qualche informazione in più.
Roberto rimase un
momento interdetto: chi era Nadia?
Doveva semplicemente
inventare qualcosa. Figlia, nipote, sorella minore...
Il guaio era, però,
che non sarebbe stato lo stesso. E quel regalo doveva essere
perfetto per lei.
« ...E' una mia
allieva. »
Nemmeno troppo
simile ad una bugia.
Gli angoli della
bocca di lei si sollevarono appena, in un sorrisetto malizioso che
l'uomo non gradì affatto.
« Oh, capisco. »
No, che non
capisce.
Si limitò ad un
sorriso educato.
« Che ne dice di
questo? »
Nel palmo della
mano, in bella mostra, troneggiava un ciondolo argentato ornato da tre
brillanti. Pareva incredibilemente piccolo, se confrontato con le grandi
pietre colorate esposte nella vetrina della gioielleria, tanto che
avrebbe potuto tranquillamente passare inosservato. Eppure bastava
posarvi l'occhio al momento buono, con la giusta luce, per vedere un
bagliore spettacolare.
Inaspettatamente
speciale.
Somigliava a Nadia.
« E' perfetto. »
« Davvero? Bene, ne
sono felice! » il suo viso s'illuminò di soddisfazione « Glielo incarto?
»
« No. »
« No..? » ripeté,
perplessa.
Roberto scosse la
testa.
« Lo consegno di
persona. »
Pagò quanto dovuto e
se ne andò, senza nemmeno chiedere una scatola o almeno un sacchettino,
sotto lo sguardo attonito della ragazza.
Tenne il ciondolo in
mano, rigirandoselo tra le dita per ammirarlo meglio.
Sì, si
compiacque tra sé, a Nadia piacerà.
A Caesar un po'
meno.
Ma lì stava
il bello, in fin dei conti.
Notes
La Nadia/Roberto é
una coppia che per me non ha mai avuto nulla da invidiare alla
mia sacra triade Syd/Vaughn – Jack/Irina – Sark/Lauren. Ho scritto un
sacco di cose su di loro, che non sono ancora pronte a vedere la luce su
questo sito, ed é buffo che invece pubblichi questa fic, appena nata.