Capitolo 7:
Domenica, ovvero “Come finire bene una settimana di
agguati”
Aaaah,
la
domenica… un altro dei pochi giorni della settimana dove
chiunque può davvero
darsi al relax totale e godersi la giornata come un vero nababbo. E
infatti,
persino il Trio Baltico si poteva finalmente permettere un
po’ di vacanza,
anche se di un giorno soltanto e solo se erano facilmente individuabili
da Ivan,
come in giardino per esempio, dove in un gazebo si poteva benissimo
notare il
trio fare quattro chiacchiere e in un altro vedere Natalia, in veste di
domestica, servire un po’ di vodka a suo fratello. A questo
punto, voi sarete
sorpresi e vi chiederete “Ma cosa ci fa Natalia
li?”, stupendovi pure del
perché non è saltata addosso al russo. Ma non
preoccupatevi, cari lettori, perché
per scoprirlo basta solamente fare un salto indietro a quel sabato
pomeriggio…
-Un modo,
dici? E quale sarebbe?-
domandò Natalia.
-Beh, se come
dici faresti di
tutto, persino tendermi agguati, pur di stare con me…-
spiegò Ivan -Allora
potremmo fare un accordo: io accetterò di passare il tempo
con te se in cambio smetterai
di tendermi tutte quelle trappole e verrai a vivere a casa mia.-
-Sicuro di
non aver battuto la
testa troppo forte, fratello?-
-Non
preoccuparti, Naty, noi russi
abbiamo la testa dura, e in questo momento sono serissimo-
-Ma…
sei davvero sicuro che io
possa venire a casa tua?-
-Certo,
dovresti saperlo che in
casa di Madre Russia ogni ospite è bene accetto, che sia
parente, amico o
conoscente.-
-Oh, fratello
mio… sei proprio una
brava persona.-
-Eh,
già, eh eh eh…-
E fu
così
che le cose, almeno per il momento, vennero sistemate, e che grazie
all’idea di
Ivan, Natalia poté cominciare a vivere a casa del fratello
invece che entrarci
di nascosto come faceva di solito, venendo anche nominata come
capo
dei domestici, e ciò significava che ben presto i tre
Baltici ne avrebbero viste
delle belle.
-Visto,
Natalia? Alla fine possiamo dire che questa settimana non è
andata malaccio,
anzi, possiamo considerarci in parità, non credi?-
-Un
pareggio? Uhm… perché no? Tanto,
l’importante è partecipare.-
Fine
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