Non
rilascio interviste. Buona lettura ^o^/
Dal
primo istante in cui lo vidi, non riuscii più a togliermi
Edward Cullen dalla testa.
La
sua pelle bianca, il fisico forte e slanciato, quegli occhi...ma
soprattutto, quella forza sovrumana.
No,
Edward non era un ragazzo normale, lo avevo capito fin dal primo
istante.
Non
potevo andare avanti così, non più. Il suo pensiero mi
perseguitava giorno e notte. Ma adesso basta.
Quel
giorno lo avrei seguito. Dovevo assolutamente parlare con lui e
mettere chiarezza sulla sua identità. Dopotutto, la mia, era
diventata una vita insostenibile. Un'ossessione.
Ogni
volta che chiudevo gli occhi, mi compariva davanti semi nudo, con
solo dei micro jeans inguinali , mentre strofinava il sedere
inschiumato su un' automobile cantando "car wash"...
neanche fossi una fan girl in calore!
Dovevo
mettere fine a tutto questo e scoprire il perché di cotanta
bellossissima bellezza.
Una
bellezza inumana.
Insomma,
so di non essere mai stata una cima, o almeno così dicono...ma
ogni volta che mi si avvicinava, il suo fascino mi rendeva incapace
di fare qualsiasi cosa di vagamente più intelligente dello
sbattere convulsamente le ciglia .
E
poi, bé sì, avevo una gran voglia di farmelo.
Fu
così che, coprendomi con un lenzuolo decorato di mattoni
rossi, accostata a muri in cemento bianco, e nascondendomi dietro ad
una sagoma di cartone a forma di cespuglio, lo seguii per tutto il
pomeriggio.
Non
so bene come, dopo diverse ore di pedinamento, mi ritrovai nel bel
mezzo di un bosco. Probabilmente ero troppo impegnata a seguire
l'ancheggiamento erotico delle natiche di Edward per fare caso alle
vie che stava percorrendo.
In
effetti, avevo appena preso coscienza di me giusto per il fatto che,
quell'algido culetto, era improvvisamente scomparso dal mio campo
visivo.
Eppure
era qui, fino a pochi istanti fa.
-Bella!-
una
voce alle mie spalle richiamò la mia attenzione. Mi voltai e
lo vidi: Edward Cullen in tutto il suo cadaverico splendore!
Oh
diamine, che ci faceva dietro di me? Ero convinta di avercelo
davanti! Vabbè che io, con lui, non mi farei tanti problemi a
starci dietro, davanti, sopra, sotto...ehm, dicevamo? Ah, sì...Oh
santi numi, non è che stavo inseguendo le chiappette
sbagliate?
-Bella.-
Proseguì.- Mi ero accorto che mi stavi seguendo, quindi ti ho
condotta fin qui.-
Ah,
meno male, allora avevo seguito la pista giusta!
Aspetta
un momento, come si spiegava il fatto che mi fosse sparito da davanti
agli occhi, per poi comparirmi da dietro all'improvviso come nulla
fosse? E quella forza? E il fatto che stesse facendo slalon fra gli
alberi con un'immane velocità, manco fosse Speedy Gonzales,
così, senza un apparente motivo? Cavolo, mi auguravo solo non
facesse sesso con la stessa rapidità con la quale corre!
Tutto
mi sembrò più chiaro, in un istante.
-Io
lo so cosa sei...- Esclamai.
Lui
mi frenò accanto, sradicando dieci metri di manto erboso.
-Dimmelo- Mi disse in uno dei suoi soliti sospiri che, come una
reazione chimica, ti fanno ritrovare con le mutande bagnate.
-La
tua pelle è fredda al tatto, hai una forza sovrumana, corri
alla velocità della luce, hai una carnagione tendente al
cadaverico e lanci onde energetiche!-
-Ehm...Bella...-
-Tu
sei Freezer!!!-
-No.-
Ah,
in effetti gli mancava la coda da lucertolone, che sciocca, sono.
-Allora...sei
un gran figo, giusto un briciolo anemico, che ha fatto molta
palestra!-
Lo
vidi scuotere la testa con una vaga aria di rassegnazione sul
meravigliossissimissimo viso dai lineamenti soavemente perfetti.
Mi
afferrò per le spalle:-Bella, io sono un vampiro, cavolo!-
Sbattei,
tanto per cambiare, una decina di volte le palpebre. Aaaah, ora mi
era tutto chiaro! Mi aveva portata in un bosco, noi, soli soletti
isolati dal resto del mondo, per poi afferrarmi violentemente e dirmi
: “ Sono un vampiro”. Le intenzioni erano alquanto
evidenti!
Certo,
come gioco erotico avrei preferito un classico come il dottore e la
malata, ma se a lui arrapava giocare al vampiro, vada per il vampiro,
allora.
-Oh,
sì, Edward! Mordimi, mordimi tutta! Ho anche il maglione a
collo alto, nessuno si accorgerà dei succhiotti!-
Il
mio adone si lanciò uno schiaffo sulla fronte.
-Bella,
tu non mi credi, vero?-
Mi
strinse brutalmente per la vita tirandomi a sé , poi agguantò
una liana scesa da non so bene dove. Dopodiché, con un balzo a
dir poco felino e con quella, a mio avviso, preoccupante velocità,
tenendomi sulle sue spalle tipo sacco di patate, saltò da un
ramo all'altro degli alberi.
“Aspetta
un attimo, ma dovevamo giocare al vampiro, non a Tarzan e Jane!
Poco
male, l'importante è che in un modo o nell'altro si arrivi al
dunque.” Pensai.
Scendemmo
da un pino facendo un paio di tripli salti mortali, atterrando su una
specie di schifosissimo strapiombo che offriva il panorama della
città in tutto il suo nebbioso splendore.
-Bella,
ora ci credi che sono un vampiro?-
Roteai
gli occhi, poi fui costretta a deglutire. Avrei giusto voluto evitare
che il panino mangiato a pranzo, dopo tutte quelle acrobazie, si
ripresentasse a farci un salutino sotto forma decisamente più
liquida e meno invitante.
Comunque,
vabbè, annuii alla sua domanda, chissà non si fosse
deciso a saltarmi addosso, così.
-Sì,
Edward, ti credo.-
Si
sedette su quel marcio praticello e io lo imitai. Prese parola:- Sai,
Bella...io non sono solo molto bello, agile, forzuto e
velocissimo...-
-Ah,
sei anche molto dotato?-
-Sì,
molto.-
Sbattei
le palpebre, per l'ennesima volta:- Davvero???-
-Sì,
sono dotato anche di un altro potere.-
Ed
è un potere...grosso?-
-Molto
grosso-
-Non
è che potrei vederlo?-
Lui
sospirò, mestamente.- Io...non posso, non con te...-
Cosa,
cosa? Sperai d'aver capito male!
-Perché
con me no? Ho qualcosa che non va, io?-
-Vedi
Bella, con te non ci riesco!- Mi rispose sconsolato.
-Ma
Ed...se mi lasciassi provare...-
-Non
c'è nulla che tu possa fare, Bella. Vedi...io posso leggere
nel pensiero della gente, ma con te mi è impossibile, non ne
capisco il motivo.-
Ah...
Qualcosa
mi disse che non stavamo parlando esattamente della stessa cosa.
Comunque...
-Ehm,
certo...cioè, non riesci a leggere i miei pensieri?-
-No.
Te l'ho appena detto.-
-Mi
stai dicendo che ho la testa vuota, per caso?-
-Ma...ma
certo che no, Bella!-
-Ah,
ecco. Pareva tanto...-
La
sua espressione non sembrava molto convinta, ma lasciai correre.
Dopotutto era un bene che non riuscisse a leggere nella mia testa.
Sarebbe stato abbastanza imbarazzante se avesse scoperto la mia
fantasia del car wash, in effetti.
Mi
prese le mani fra le sue. -Bella, ma la cosa non ti sconvolge neanche
un po'? Non hai paura di me?-
Io
gli sorrisi, facendo spallucce. - Ed, a me non importa se sei un
vampiro, un lupo mannaro o un ornitorinco giamaicano...io ti amo per
come sei!-
-E...come
sono?-
-Sei
un gran figo, e questo mi basta!-
Mi
abbracciò, commosso:-Oh, Bella...anche io ti amo! Ci
conosciamo da circa tre giorni e avremmo parlato forse due volte di
sfuggita, ma...il fatto che non riesco a leggere nella tua testa mi
arrapa tantissimo! E poi, l'odore del tuo sangue mi fa lo stesso
effetto che fa quello della nutella all'autrice!-
in
quel momento capimmo che in nostro destino era di stare assieme. Per
sempre.
Ci
baciammo, appassionatamente.
La
sensazione che provai fu molto simile a quella di quando si mangia un
ghiacciolo, solo che più sottile e molle.
Ero
molto curiosa di scoprire il suo calippo, però.
Guardandolo
maliziosamente, mi inginocchiai sull'erba, fissandolo dal basso in
tutto il suo magnificoso, sexyssimo splendore. Probabilmente, il
formicolio che sentivo in tutto il corpo non era solo
eccitazione...lì in mezzo doveva esserci anche dell'ortica, ma
vabbè.
Lui,
si levò i pantaloni con una certa espressione beffarda sul
viso. Anche se non poteva leggermi nel pensiero, non serviva certo un
genio per capire che ogni parte di me lo voleva. Ogni cellula del mio
corpo gridava: "Sì! Deflorami brutalmente, Edward!!!"
All'improvviso,
una luce divina, come una benedizione del nostro amore, si fece
strada fra: le nubi perennemente statiche, una coltre di nebbia che
si poteva tagliare e spalmare su un panino al posto della marmellata,
un altrettanto fitto "boscume" di alberi dimentichi ormai della luce
del sole...investendo completamente il suo corpo nudo.
Fui
costretta a chiudere gli occhi per evitare una cecità perenne.
Poi, lentamente, abituando la vista, li riaprii...e lo vidi!
Lì,
era dritto, davanti a me come una spada sguainata. Non avevo mai
visto nulla di simile in vita mia!-E- Edward è...è...-
-Grosso?-
-No.-
-Possente?-
-No.-
-Duro?-
-No.-
-Ehm...invitante?-
-NO.-
-Mh...carino?-
-No!-
-Oh,
senti Bella...l'importante è come si usa, comunque!-
-E'...sbrilluccicoso!!!-
I
miei occhi scintillarono alla vista di cotanta bellezza. Edward,
invece, arrossì leggermente.
-Bè,
sì...io sono un vampiro, al sole brillo di luce propria-
Ancora
con questa storia. “Eh, vabbè, continuiamo a dargli
ragione” pensai, anche se lo sanno tutti che i vampiri al sole
si inceneriscono e di certo non scintillano come degli swarosky.
Ma
chissene, tanto è bellissimo!
E
così, dando vita a questa grande e solida storia d'amore,
scoprii che, non solo il coso, ma anche gli spermini dei “vampiri”
brillano, al sole. E fu grazie a questo nostro grande amore che una
certa, ormai nota scrittrice, potè scriverci altri tre libri e
guadagnarsi la rendita per il resto dei suoi giorni.
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