GrimmUlqui1
Note
iniziali:
Visto che abbiamo già avuto un fraintendimento,
specifichiamo
che questa storia NON è ambientata in Giappone. Conosciamo
la
cultura Giapponese, studiamo Giapponese, e abbiamo fatto vacanze studio
in Giappone, e proprio perché sappiamo quanto sono
rigide
le loro norme, le loro scuole, non ci siamo cimentate. tanto
più
che in una università Giapponese non ci siamo mai state e
probabilmente non ci andremmo mai, è una nostra bella
abitudine
non scrivere su cose che non conosciamo di prima mano. Se avessimo
voluto ambientare la storia in Giappone avremmo scritto di una vacanza
studio.
Quindi, dove è ambientata? Idealmente in Italia, visti i
riferimenti culturali, ma visto che i nomi non sono certo italiani (ma
nemmeno Giapponesi), e non potevamo tradurre i nomi in Giacomo e
Umberto (con nomi d'arte Grimmjow e Ulquiorra) abbiamo evitato di dare
una collocazione specificaXD
Questa storia è una AU, quindi un minimo di OOC mi sembra
normale, visto che i backgroud sono diversi, che i personaggi non sono
Arrancar, che non hanno poteri, non combattono, e via dicendo. E' il
cosiddetto "OOC giustificato" che c'è in tutte le AU. Se da
fastidio un consiglio (o una critica costruttiva)
sul come "arginare il problema" non sarebbe male.
E' una commedia, quindi contiene situazioni leggere. E' normale che sia
così, così come è normale che non ci
sia un
realismo assoluto. Nelle commedie, che siano manga o film, ci sono
sempre state situazioni paradossali ed esagerazioni. Se avessimo voluto
scrivere una cosa iper-realistica lo avremmo messo nelle note.
Questo è un capitolo di transizione, utile solo ad
inquadrare la
situazione e a spiegare un paio di cose. E' breve. Comunque buona
lettura!^__^
Ulquiorra aveva sempre vissuto una vita tranquilla. Aveva una stretta
cerchia di amici con cui si trovava bene, una brava famiglia, e
assolutamente nessun problema di sorta. Era felice dell'andamento della
sua vita, della sua scelta degli studi, dell'università che
frequentava.
Fin da bambino non aveva avuto ben chiaro cosa fare del suo
futuro.
Di una sola cosa era sempre stato certo: amava disegnare. Il disegno
era per lui passione e sfogo allo stesso tempo, qualcosa alla quale
dedicare anima e corpo. Così, nel dover decidere
l'università, la sua scelta era ricaduta nell'ambito della
moda.
Non che gli stesse particolarmente a cuore, semplicemente gli era
sembrata l'unica opportunità sensata, dal momento che univa
la
sua passione ad un guadagno accettabile. L'architettura l'aveva esclusa
a priori, non essendo tagliato per il disegno geometrico, e la pittura,
per quanto gli piacesse, non era adatta a qualcuno che nel futuro
desiderava un lavoro decentemente redditizio.
Era stato con questi presupposti che aveva iniziato le
lezioni,
qualcuna apprezzandola, qualcuna sopportandola. L'università
era
prestigiosa, un ottimo ambiente. Unico problema: la presenza di quel
tizio dai capelli azzurri e una fama di fannullone/perdigiorno a tempo
indeterminato. Ulquiorra pensò amaramente che aveva avuto il
piacere di
conoscerlo durante la prima settimana di università.
Ricordava che qualche anno prima, mentre frequentava
le
superiori, una sua amica aveva accennato alla presenza di una
“figura leggendaria” -naturalmente nel senso
ironico del
termine- all'interno della facoltà di architettura.
L'aveva
raccontata come una diceria passata da persona a persona, che aveva
sentito riferire da altre ragazze. Rukia era una delle sue
più
care amiche, difficilmente mentiva, anzi, era una delle poche ragazze
toste e dirette che conosceva. Non aveva messo in dubbio le sue parole,
semplicemente non si era mai fidato delle voci di corridoio che
passavano da scuola a scuola, su persone lontane che nessuno aveva
realmente visto di persona. Al tempo aveva creduto che fosse un balla:
insomma, chi cazzo poteva rimanere per cinque anni
all'università e non dare nemmeno un esame? Era assurdo
persino
da pensare.
Poi ricordava che anche il fratello di Rukia, Byakuya, gli
aveva
detto qualcosa al riguardo: Grimmjow Jeagerjacques – questo
il
suo nome – proveniva da una famiglia ricca; figlio di un
famoso
architetto, per levarselo (probabilmente) dalle scatole i genitori
avevano continuato a “donare” fondi alla scuola,
con la
cieca convinzione che un docente magnanimo potesse finalmente regalare
la laurea al figlio.
Quando aveva sentito quella storia raccontata prima da Rukia
poi da
Byakuya non aveva collegato il loro riferirsi alla stessa persona. I
pettegolezzi non erano mai stati di suo interesse, aveva sempre
preferito pensare ai fatti propri, e anche se i suoi amici avevano
accennato alla questione in seguito alla sua scelta
sull'università da frequentare, non aveva mai pensato che
qualcosa del genere -qualcuno
del genere- avrebbe potuto interferire con la sua vita.
Non avrebbe mai immaginato di ritrovarselo durante la prima
settimana, così, all'improvviso: non si era preparato
psicologicamente.
La lezione era stata noiosa, doveva ammetterlo,
però cavolo,
un po' di appunti doveva prenderli. Se non avesse seguito le lezioni
l'esame sarebbe stato veramente tosto. Il professore di certo non
aiutava a mantenere vivo l'interesse: spiegava lentamente, ogni tanto
si fermava, perdeva il segno, riprendeva da un punto imprecisato della
lezione, proseguiva, poi si fermava di nuovo... ci mancava solo
Grimmjow a rompere le palle. Con tutti i posti liberi che c'erano
nell'aula, proprio in quello vicino al suo aveva dovuto sedersi?
Ulquiorra, preso dai suoi pensieri, per poco non
camminò
oltre la fermata dell'autobus, rimuginando e rimuginando. Il tragitto
casa-scuola consisteva in un'oretta di bus, volendo poteva
arrivare a piedi seguendo una scorciatoia, ma faceva troppo caldo. Per
quello optò per il mezzo pubblico. Trovare un posto dove
sedersi
e dormire un'ora sarebbe stato di sicuro più piacevole che
camminare sotto il sole cocente. La strada a piedi poteva essere
più bella da vedere e più piacevole da
percorrere, ma in
quel momento non aveva bisogno di niente del genere. Era esausto,
mentalmente stanco e nervoso.
Ed era
solamente la prima settimana di università.
Aveva bisogno di tornare a casa il prima possibile, di fare una doccia.
Aveva bisogno di rilassarsi, di togliersi Grimmcoso
dalla mente, di perdere un po' di tempo a leggere uno dei suoi libri
preferiti, oppure di disegnare. Sì, di disegnare, di
lasciare
andare il pennello sulla tela, di lasciare che la fantasia volasse
libera. Avrebbe escluso a priori il colore azzurro dal suo ipotetico
dipinto, ne era certo.
Eppure la mente continuava a tornare sulle vicende appena
accadute. Certo, gli amici gli avevano parlato di lui, la reputazione
di quel Grimm-qualcosa
lo precedeva, ma non pensava che potesse essere così
rompipalle,
così insistente, così... il fatto è
che non aveva
mai conosciuto qualcuno così inutile.
Provava una sensazione di fastidio nei suoi confronti, un fastidio
definito e marcato. Non capiva come qualcuno potesse buttare a puttane
la propria vita in quel modo.
Se l'università non fosse stata fondata dal
bisnonno, quel
tizio sarebbe stato sbattuto fuori già da un pezzo. Da
quanto si
sapeva, il preside attuale doveva essere il nonno, e Ulquiorra si
chiedeva veramente come potesse permettere al nipote
di comportarsi indisturbatamente in quel modo, anzi, come potesse la
famiglia avere ancora la speranza di vederlo laureato.
A giudicare da come era venuto fuori il figlio, pure la
famiglia
doveva essere parecchio strana. Forse stavano solo aspettando il
momento opportuno per ammazzarlo e nascondere il cadavere. A saperle
queste cose...
In ogni caso, adesso conosceva
quell'individuo. Ma proprio vicino a lui aveva dovuto sedersi?
Ulquiorra non aveva mai fatto niente di male nella sua vita, da quanto
gli sembrava di ricordare.
Sperava che quel Grimm-qualcosa avesse perso ogni interesse
nei suoi
confronti. Non gli aveva dato nessuna confidenza, in più
aveva
risposto a monosillabi. Sperava che tutto ciò avesse
funzionato.
Sperava che quel primo incontro sarebbe rimasto l'unico, che non
avrebbero fatto altro che ignorarsi reciprocamente lungo i corridoi e
in qualsiasi aula fossero malauguratamente venuti ad incontrarsi.
Trovò finalmente due posti liberi sull'autobus,
prese posto
su un sedile e sull'altro appoggiò lo zaino.
Cercò
l'ipod, lo accese e indossò gli auricolari, pensando che un
po'
di musica avrebbe sicuramente fatto bene. In una decina di minuti si
addormentò. Percorse il tragitto di ritorno in uno stato di
dormiveglia, sbadigliando di tanto in tanto e controllando le fermate.
Quando scese era più stanco di quando si era addormentato. Maledetto Grimmjow.
The
corpse Bride: Allora, iniziamo per punti. Non abbiamo mai
specificato che la
fanfiction è ambientata in Giappone. Non ci sogneremmo MAI
di
ambientare una storia in una università Giapponese
perché
non l'abbiamo mai frequentata, sappiamo come funziona il loro sistema
scolastico, ma non avendoci mai messo piede preferiamo non toccare cose
che non conosciamo di prima persona per non scrivere cazzate. Quindi,
l'università non è Giapponese. Conosciamo la
cultura
Giapponese perché studiamo Lingue orientali
all'università, indirizzo Giappone. E siamo pure state in
Giappone, rispettivamente una e due volte.
- Quando abbiamo scritto abbiamo usato come riferimento la nostra
facoltà, non certo una scuola Giapponese in cui non siamo
mai
state. Problemi per i cappelli azzurri? C'è gente che gira
con i
capelli fuxia, viola, con i dread, con la cresta punk, e come se non
bastasse gira gente vestita nei modi più disparati. Nessuno
fa
storie se una persona viene vestita dark, gothic, gothic lolita,
cosplay, visual, e via dicendo. Una di noi due (Rika) è
andata
all'università con i capelli biondi e blu, e con
abbigliamento
vario, quindi non vedo proprio il problema se Grimmjow ha i capelli
azzurri. Loro non sono in un'università di lingue, ma
frequentando una facoltà d'arte, e penso che il discorso sia
simile. C'è un motivo se non li abbiamo messi a fare
giurisprudenza o medicina.
- Non è ambientata in Giappone, i professori non sono
Giapponesi, e le battute le fanno. E' capitato a noi, non vedo
perché non debba capitare a loro. Grimmjow è fin
troppo
sfrontato, ma ha un motivo per cui può esserlo. Un motivo
stupido e banale, ma è pur sempre un motivo, e questa
è
una commedia, quindi non ci sentiamo in dovere di ricercare il realismo
assoluto. Tanto più che le commedie, sia in ambito manga,
sia in
ambito film, da sempre sono giocate sull'esagerazione, e volendo sulla
parodia e sul surreale.
- Come detto siamo state in Giappone, a fare homestay. Non è
uso
comune, ma se proprio lo vogliono i Giapponesi un cappuccino lo trovano
senza problemi, e pure un caffé, e pure un cornetto. La
pizza
è un chiaro riferimento alla cultura italiana, e vuole
esserlo.
E poi pure in Giappone c'è.
- Abbiamo insegnanti che ricordano i nomi di quasi tutta la classe.
Abbiamo insegnanti che ci salutano per strada, che ci fermano sui
treni, che si fermano a chiacchierare con noi. Qualcuno è
anche
stato invitato al ristorante con gli studenti. E stiamo parlando di
un'università pubblica, figurarsi in una privata, o in una a
numero chiuso, dove tutto questo è pure più
probabile.
L'OOC. Siamo in una AU. Bleach non ha mai avuto una gran introspezione,
anzi, è sempre stato molto superficiale su questo. Grimmjow
di
base è un personaggio molto impulsivo, diretto, sfrontato, e
abbastanza tutto fumo e niente arrosto, visti i combattimenti che lo
riguardano. (Sembra voglia spaccare il mondo e poi le prende
puntualmente) Ulquiorra è serio, freddo, pacato, cinico e
riflessivo. Almeno questo è quello che vediamo noi, tenendo
presente che un po' d'interpretazione è legittima. In una AU
scolastica, senza che i personaggi abbiano subito nessun trauma di
nessun genere, senza i combattimenti e senza la possibilità
di
uccidersi a vicenda, senza poteri, e via dicendo, non potevamo certo
renderli "incisivi" come nel manga, abbiamo dovuto togliere i lati
cupi, e abbiamo dovuto rendere il tutto più leggero.
Ulquiorra
sopporta, e cos'altro avrebbe potuto fare? E' un ragazzo di vent'anni,
non ha nessuna esperienza simile alle spalle, fin'ora ha solo vissuto
la sua vita tranquillo e beato. Che altro doveva fare? Ci è
sembrata la cosa più logica farlo sopportare, almeno fino ad
un
certo punto. Grimmjow è spensierato proprio
perché non ha
subito tutto ciò che subito nell'anime. Saranno anche OOC,
paragonati al Grimmjow e all'Ulquiorra del manga, ma siamo in una AU
comica, i background sono diversi. Senza considerare che hai sparato
sentenze al riguardo senza dare nemmeno mezzo consiglio sul come
renderli più "loro" nella nostra trama. La SasuNaru? Non
abbiamo
mai seguito la SasuNaru, che anzi, non ci piace per nulla come coppia.
Non abbiamo nemmeno mai visto Junjou Romantica, ed evitiamo shojo e
yaoi-pseudo-shojo. Le coppie che seguiamo sono di tutt'altra pasta, e
non abbiamo preso in considerazione la GrimmUlqui perché "fa
molto figo" o perché "stuzzica". Stiamo provando a scriverci
una
commedia, e non un'angst pesantissimo o una lemon, tutto qui.
Stravolgimento dei personaggi? Ripeto, qualche consiglio non sarebbe
stato male.
franky9397:
GrazieXD
Sono felice di esserci riuscitaxD So che il capitolo è
parecchio
inutile, ma serve come intermezzo per mettere in chiaro un paio di cose
e per preparare i prossimi.
Vale: Grazie del commento *__* Si, beh, è il primo
capitolo...dovevamo un pò presentare i personaggi!
Ninive Shyal: Mi
dispiace, ma non ci piace granché la Ulquiorra/OrihimeXD
Però fa piacere sapere che come inizio ti è
piaciuto,
nonostante non sia la coppia che preferisci^o^
Vale: Come ha detto la Rika, non siamo molto amanti dello UlquiHime XD
Scusa! XD Mi fa piacere che ti sia piaciuto ^__^
Selfish:
Beh, penso che l'OOC sia inevitabileXD E' una AU,
Ulquoirra e Grimmjow non possono essere come nella serie
originale, i background sono diversi, stonerebbe troppo con la storia.
Non ci sono i presupposti per renderli in quel modo, e abbiamo dovuto
mettere il tutto su un piano più leggero e meno serioso. In
ogni
caso se hai idee per far notare meno la cosa siamo più che
disponibili verso i consigli^__^ Per Ulquiorra, almeno da parte mia
(Rika), non c'è stato nessun desiderio di dargli un senso
dell'umorismo, quando più di calcare sull'ironia. Ma a
gestire
Ulqui è principalmente Vale, e lo caratterizza come riesce
meglio a lei, e come lo vede lei in contesto AU. Io gestisco Grimmjow,
e i motivi per cui l'ho reso in questo modo li ho spiegati
già
nell'introduzione: non possiamo mettere cattiveria, crudezza o elementi
simili in questi personaggi, quindi per Grimmjow rimane
l'impulsività, l'atteggiamento di chi vuole rimanere fuori
dagli
schemi imposti. C'è anche l'aspetto da considerare se in
trama
nascono così e basta, in una AU bisogna pensare al motivo
per
cui uno potrebbe conciarsi con capelli azzurri e fisico palestrato in
quel modo, molto bello da vedere, e tutto il resto. Insomma, i
personaggi sono adattati alle esigenze di trama, per farla breveXD Per
i cognomi usiamo le traslitterazioni "ufficiali", quelle del manga, se
dovessi tradurre il Katakana sarebbero diversi anche i nomi^^
Vale: Come dice Rika, gestire Ulquiorra è un pò
complicato,
perchè non è certamente un tipo che risponde a
battute
(un tipo alla Ichigo per dire XD), lo vedo più portato per
il
sarcasmo e l'ironia. Riassumendo, visto che ha detto tutto Rika, siamo
in una AU, quindi certe scelte ce le siamo prese più o meno
liberamente, anche perchè la storia non è
ambientata in
Giappone (come abbiamo già precisato). Non hanno
nè
poteri paranormali, nè ci saranno botte in stile Bleach.
Altrimenti non mettevamo AU^^ Comunque, grazie per la recensione! E
poi, su, Ulquiorra è simpatico...è che nel manga
non ha
occasioni per mostrarloXD
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