I fratelli di Haruhi
1. “Nuovi arrivati all’Host Club”
-Sei sicuro che sia di qua? Comincio ad
essere stufa!-
Si lamentò una ragazza dai lunghi
capelli dorati.
-È da più di un’ora che giriamo a
vuoto…-
-Smettila di lamentarti! Non ti
sopporto più! Se non ne avevi voglia, potevi rimanere a casa!-
Rispose un ragazzo dai capelli castani.
-Ma…-
-Guarda siamo arrivati.-
Disse il ragazzo prima che la bionda
potesse ribattere.
-Aula di musica numero 3…sei sicuro
che sia qui?-
Chiese scettica.
-Certo che sono sicuro, ma se non mi
credi apri la porta e controlla di persona!-
La ragazza guardò la maniglia della
porta.
-Devo…devo aprirla io? Perché non la
apri tu?-
-È una maniglia, non morde.-
-Ah ah! Molto spiritoso!-
La ragazza continuò a fissare la
maniglia.
-Ehm…allora io apro…-
Posò la candida mano sul freddo
oggetto e aprì la porta. Lo scenario che si presentò davanti era di
una bellezza indescrivibile. La stanza era piena di tavoli e divani,
dove venivano fatte mettere le clienti che sceglievano il proprio
host che doveva intrattenerle, perché è questo che si faceva nel
famoso Host Club del liceo Ouran. Tutti i presenti si girarono,
curiosi di sapere chi aveva aperto la porta. Tamaki Suou, presidente
dell’Host Club, si avvicinò ai due ragazzi, o meglio, si avvicinò
alla ragazza dai capelli dorati.
-Benvenuta radiosa principessa dai
capelli color del sole, i tuoi occhi…-
-Ehi damerino biondo! Finiscila
subito!-
Lo ammonì il ragazzo dai capelli
castani.
-Perché? È la tua ragazza?-
-Cosa? No lei…-
-Senti, sai dove posso trovare Haruhi
Fujioka?- chiese la ragazza prima che il castano potesse rispondere.
-Come?-
Domandò Tamaki.
-Ti ho chiesto: sai dove posso trovare
Haruhi Fujioka?-
- Haruhi? Bè in questo momento non è
qui, ma tornerà tra poco-
-Ok grazie, allora fino a che non
tornerà, staremo qui, ok Yu?-
-Uffa…va bene va bene…basta
riposarsi un po’-
E così si accomodarono su uno dei
grandi divani. Tamaki guardò i due ragazzi perplesso. Come mai
conoscevano Haruhi? E cosa volevano da lei?
- Ah, senti…-
Improvvisamente una voce lo risvegliò
dai suoi pensieri.
-Ehm…volevo scusarmi per prima, non
mi sono neanche presentata! Io sono Konata Fujioka e quello
scorbutico laggiù è mio fratello Yu.-
-Ah, molto piacere Tamaki Su…-
Il ragazzo guardò la bionda a occhi
sgranati.
-Come hai detto di chiamarti?-
Domandò Tamaki.
-Konata Fujioka. -
-Fu…Fujioka?- Tamaki era ancora più
confuso.
-Sì…sono la sorella di Haruhi, lei
non ti ha mai parlato di me e di Yu?-
-Ehm…veramente no…-
Konata lo guardò con occhi tristi.
-Ah…bè è comprensibile che non
abbia voluto parlare di noi-
La ragazza era sul punto di piangere e
a Tamaki questo dispiaceva.
-Ma…ma forse Haruhi se lo sarà
dimenticato, o non ce l’avrà voluto dire. Sai, non ci racconta
molte cose di sé…-
Konata sorrise.
-Grazie…-
-Konata, vieni servono il tè e i
dolci. Non avevi fame?-
La ragazza, affamata, raggiunse il
fratello che le porse una fetta di torta. Tamaki guardò i due
fratelli. Possibile che fossero parenti di Haruhi? O forse facevano
soltanto finta? Poi ripensò agli occhi tristi di Konata. No, non
potevano aver mentito. Decise di andare a chiedere a Kyoya, il
vicepresidente del club. Lui ne sapeva una più del diavolo.
-Cosa? Fratelli?-
-Sì, volevo sapere se ne eri al
corrente-
-Mmmh…no…Ranka non me ne ha mai
parlato. Perché t’interessa?-
-Ecco vedi…-
Tamaki spiegò tutta la situazione
all’amico occhialuto.
-Ah, capisco…-
Al contrario del biondo, Kyoya non
perse la calma. Poi osservò Konata e Yu. Anche se non avevano
richiesto nessun host, dovevano pure pagare quello che stavano
mangiando. Scribacchiò qualcosa sui suoi fogli.
-Ehi Kyoya, sai forse dove sono quei
diabolici gemelli?-
-Hikaru e Kaoru? Hanno insistito così
tanto, che Haruhi se li è portati con sé-
-COSA? Maledetti…così importuneranno
la mia povera bambina!!!-
Kyoya lasciò Tamaki a discutere da
solo e camminò in direzione di Honey e Mori. Qualcuno doveva
avvertire anche loro della situazione no?
Intanto dei ragazzi stavano parlando
nel corridoio. O meglio, due ragazzi e una ragazza.
-Avete insistito tanto per
accompagnarmi e poi non mi aiutate neanche a portare le buste-
-Su, su Haruhi. Sappiamo tutti che ce
la puoi fare da sola-
La castana mugugnò. Tutti e sei i
ragazzi che facevano parte dell’Host Club, e anche tutti quelli
della scuola, erano dei ricchi scansafatiche. Quelli che conosceva
lei poi erano anche dei donnaioli. Sospirò. Tutta colpa di quel
vaso. Arrivarono davanti alla porta del club.
-Potreste almeno aprire, per piacere?-
Hikaru girò la maniglia.
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