ShikaCompleannomacabro
Drinking wine and thinking
bliss,
is on the other side of this,
I just need a compass
and a willing accomplice.
All my doubts that fill my
head
cascading up and down again,
up and down and round again,
down and up and round again.
Un giorno le chiese dove
le sarebbe piaciuto morire.
Lei stava mangiando un gelato che era più grande della sua
faccia e che le gocciolava sulle dita della mano, ma Temari non
sembrava
curarsene - Non m'interessa il posto.-
- Di questo passo morirai d'intossicazione alimentare davanti alla
più grande gelateria di Konoha.- le aveva detto, guardando
schifato le sue dita sporche.
- ... e sarebbe comunque una morte onorevole e piena di pathos.-
replicò leccando via il gelato dal dito, guardandolo di
sottecchi come per sottolineare il suo sarcasmo. Si, morire con un
enorme gelato al cioccolato in mano era pieno di pathos, decisamente.
- Immagino.-
- Immaginati me, mentre muoio qui, sporca di cioccolato e con ancora
questo gelato enorme in mano... non mi sembra brutta come cosa.-
- Hn.-
E lei aveva sghignazzato - Mi piacerebbe morire sotto un cielo in
tempesta, con il vento in faccia e la consapevolezza di non aver mai
sentito niente di così bello.-
- Perchè?-
- Perchè l'ultima cosa che vorrei sentire è la
rabbia del
mondo che si chiede perchè io e non qualcun altro.-
Oh,
I've had my chances
and I've taken them all.
Just to end up right back
here on the floor.
To end up right back
here on the floor.
Una volta era ritornata da una missione con la testa fasciata e tre
costole rotte, bocca e mani sporche di sangue, macchie di fango sulla
divisa ed ematomi un po' ovunque.
Aveva pure permesso a Sai di trasportare il suo ventaglio, Shikamaru
non si era fermato ad osservare le macchie che deturparvano il bianco.
Non si era neanche avvicinato, doveva aiutare Neji a trasportare gli
altri ninja in ospedale e Temari stava camminando da sola.
Era andato da lei la sera sperando di non essere scoperto dalle
infermiere di turno. Temari era ovviamente sveglia e non appena lui era
entrato nella stanza, chiudendosi la porta dietro le spalle, l'aveva
guardato con un'espressione stanca e sofferente. Tre costole rotte non
erano uno scherzo, lui lo sapeva benissimo, si era persino
stupito del
fatto che la donna davanti a lui non avesse ancora pianto per il dolore.
- Non dormi?-
- Non posso stendermi.- fu la sua risposta, non usò neanche
un
tono particolarmente interessato e Shikamaru si disse che ovviamente
non poteva stendersi, che domanda idiota.
- Mh.-
Temari allora socchiuse gli occhi e si girò verso la
finestra
aperta, era luglio dopotutto, la sera era calda e umida; la donna
alzò un braccio per prendere la bottiglietta d'acqua
appoggiata
sul mobile accanto a letto, ma il solo gesto le fece sfuggire un suono
strozzato. Ovviamente afferrò comunque la bottiglietta,
anche se
Shikamaru aveva fatto tre passi avanti per aiutarla.
In realtà non sapeva neanche perchè era
lì,
Sakura aveva assicurato tutti dicendo che Kiba e Temari-san erano fuori
pericolo e che loro (si erano appostati in trenta nel corridoio) non
avevano nessun bisogno di stare lì a fare gli uccellacci del
malaugurio. Temari, poi, non sembrava neanche così felice di
vederlo.
- Crybaby...-
- Mmmh?-
- Non sono morta.-
Ecco, forse era andato da lei per sentirselo dire dalla sua voce.
Temari lo guardò di nuovo, poi sospirò - Vai a
dormire, Shikamaru, hai una faccia che mi uccide.-
Pennies
in a well,
a million dollars in the fountain of a hotel.
Fortune teller that says:
"Maybe you will go to hell",
but I'm not scared at all...
hmm hmm hmm hmm hmm.
The cracks in the crystal,
the cracks in the crystal ball.
Lui non era ossessionato dalla morte, aveva soltanto bisogno di
parlarne una volta ogni tanto per non scordarsi che capita a tutti, in
modi e tempi diversi, ma capita a tutti e lui non era l'eccezione che
confermava la regola.
Gli bastava sapere che non era il solo a pensarci, che in
realtà
era una cosa normale farsi delle domande. Lui non era un soggetto
compulsivo-ossessivo, capiva fin troppo bene che la cosa migliore era,
ovviamente, vivere la sua vita al massimo senza privarsi di nulla,
così da non avere rimpianti.
A lui bastava parlarne. Non voleva guardarla in faccia e
ridere, non
voleva pregare per una morte dignitosa da buon ninja, ma non neanche
voleva
vivere nell'ignoranza.
Asuma lo avrebbe pestato di legnate se fosse stato ancora vivo,
l'avrebbe costretto ad un allenamento straziante per tenergli occupati
i neuroni, ma Asuma lì non c'era.
Non che Shikamaru soffrisse ancora così tanto per il suo
sensei,
semplicemente non riusciva a capacitarsi di essere cresciuto nonostante
tutto. Uno crede che il tempo si fermi ad un certo punto, si pensa 'non
starò mai più male di così' e poi la
si prende nel
didietro un'altra volta per una ragione completamente
diversa.
Lui aveva creduto di essere diventato uomo subito dopo la morte di
Asuma, si era visto con le spalle più larghe, e alla fine
gli
tremavano ancora le ginocchia quando doveva uccidere qualcuno per
difendersi.
Aveva vent'anni da dieci minuti, e non era cambiato niente.
Sometimes
you think everything
is wrapped inside a diamond ring.
Love just needs a witness
and a little forgivness,
and a halo of patience
and a less sporadic pace and
I'm learning to be brave
in my beautiful mistakes.
Era uscito di casa subito dopo aver cenato, troppo annoiato per
restarci, ma troppo pigro per andare lontano.
Si era seduto in una
delle tante staccionate che costeggiavano il fiume, si era acceso la
prima sigaretta della giornata e aveva guardato il riflesso del cielo
scuro sull'acqua limpida.
Trattenne il respiro. Il fumo bruciava in fondo alla gola, lo trattenne
dentro fino a quando anche i polmoni non cominciarono a bruciare per la
mancanza d'aria e quando, finalmente, sospirò non
uscì
quasi niente; la testa cominciò a girare, il formicolio alle
mani era una sensazione piacevole, lo faceva sentire più
leggero.
Si chiese, per l'ennesima volta, se morire non fosse un po' come
affondare la testa in una bacinella d'acqua mescolata al cloro, o al
sapone per i piatti, ma mica la vedevi la luce sul fondo della
bacinella. Sempre se quella luce esista sul serio.
Dicono che sia il cuore il primo a morire, in vero quel coso inizia a
morire molto prima del tempo, si buca, si rattoppa, si rompe di nuovo,
si riaggiusta di nuovo così tante volte, ancora e ancora,
che
alla fine cede, si arriccia, si fa piccolo come una mandorla e le pezze
si strappano.
Secondo lui a morire dopo era il fegato, magari si affogava nella sua
stessa bile per non soffrire troppo nel vedere i polmoni cedere. Poi
partiva il cervello. Crepava da solo come solo era sempre stato, diviso
dagli altri organi, isolato, più in alto di tutti...
- Che cazzo stai facendo?-
Shikamaru voltò appena il capo, per niente spaventato dalla
sua
improvvisa apparizione, e sollevò appena la sigaretta -
Festeggio.-
Lei fece una smorfia che rasentava il disgusto, per un attimo
sembrò intenzionata ad avvicinarsi, ma alla fine rimase e
due
metri di distanza da lui con le reni appoggiate alla staccionata e le
braccia incrociate al petto - Ti offendi se ti dico che non
è normale festeggiare con una sigaretta?-
- E una
seccatura.-
Lei sventolò la mano in aria - Sciocchezze, ripigliati e
andiamo a bere qualcosa!-
Un ramo scivolò leggero sulla superficie dell'acqua,
Shikamaru
seguì il suo tragitto fino a quando non fu bloccato da un
sasso
- Non sono dell'umore seccatura.-
Quella roteò gli occhi al cielo - Non dirmi che stai
pensando ancora alla morte!-
- Uhn.-
- Kami quanto sei scontato!-
- Sei bella tu...-
- Io sono bellissima!- replicò pomposamente mettendo in
evidenza
il seno coperto appena da una maglietta scollatissima - La vuoi sapere
una cosa? Se
ci pensi sul serio ti rendi conto che la morte intesa come la intendi
tu non è
niente di spettacolare,
non è qualcosa su cui perder tempo, non
è interessante.
Secondo te, ad un certo punto, il cuore semplicemente decide che
è
stanco, che è vecchio e che non ha nessun senso continuare a
pompare sangue al tuo corpo; smette di funzionare, spegne
l'interruttore. Sempre secondo te, il cervello impazzisce
perchè continua ad
inviare stimoli al tuo corpo che ovviamente non può
rispondere.
Tutto va in cancrena, il cervello si rompe le scatole e manda tutto a
puttane. Non è un processo interessante, questo tuo
interesse
non ha nessun senso. Tanto morirai con un kunai ficcato nel torace,
contento ora?-
Shikamaru sbuffò seccato, spense la sigaretta sulla
staccionata
e gettò il mozzicone lontano - Sei una rottura di palle
assurda...- bofonchiò.
- Io ero solo venuta per farti gli auguri di buon compleanno...-
s'illuminò in viso, un'espressione di stupore le
allargò
gli occhi. Rovistò nelle tasche dei pantaloni larghi che
indossava e ne tirò fuori un pacchetto dal colore
innominabile
(era fuxia), che subito gli tirò dietro mancando per un
soffio
gli occhi.
- Che è?-
- La dogana... è il tuo regalo, idiota!-
Era quasi sicuro che fosse arrossita, ma con quel buio era quasi
impossibile guardarla davvero in faccia.
Scartando con noia il pacchetto, Shikamaru decise che quello era un
momento imbarazzante, uno di quelli forti tra l'altro.
Erano due orecchini larghi un dito, sicuramente d'oro visto quanto
pesavano (non sapeva che la seccatura venisse pagata così
tanto
da permettersi certe sciocchezzuole), e brillavano nella notte come gli
occhi di una lince pronta ad attaccare.
Inarcò un sopracciglio, abbastanza sorpreso da quel regalo
inaspettato, ma troppo orgoglioso per mostrarlo - Grazie?-
- C'è una dedica,- disse mentre reclinava il collo
all'indietro
per guardare il cielo - mio padre mi regalò un ciondolo
simile
quando diventai genin. La frase non era la stessa, però...-
si
scrollò nelle spalle - ho pensato che magari per prendere i
coglioni in mano e riprenderti ti serviva un motivo.-
Wow, che belle parole da accompagnare ad un regalo...
- La Yamanaka li ha scelti, il modello e il materiale dico. E' un po'
da parte di entrambe.- si morse il labbro inferiore - In teoria tu
dovresti darne uno a qualcuno, dallo a lei.-
- Va bene.-
- Bene.-
- Si.-
- Perfetto!- si staccò dalla staccionata passandosi le mani
sui pantaloni - Io vado a bere.-
- Va bene.-
- Mhmh.-
- Okay.-
- Vado.-
- Si, vai.-
Oh
I've felt that fire and I,
I've been burned,
but
I wouldn't trade the pain
for what I've learned,
I wouldn't trade the pain
for what I've learned...
[Pink - Crystal Ball]
All'interno degli orecchini non c'era scritto 'fuma che ti passa' o 'ti
amo pasticcino'.
Shikamaru era quasi caduto dalla staccionata quando l'aveva decifrato
(perchè non era scritto a caratteri cubitali e lui non era
un
microscopio).
Forse
andrai all'inferno... questo c'era scritto.
Cavolo, ora l'altro orecchino glielo doveva dare per forza!
N/A
Al solito mio mi riduco all'ultimo momento, infatti l'ho scritta tutta
oggi e ho fumato un casino per finirla perchè l'ultima parte
non
voleva proprio uscire.
Questa cosa della morte lo so che è macabra e inadatta, ma
volevo far vedere la differenza tra il pensiero della morte (in
generale) di Shikamaru e quello di Temari. Non so se ci sono riuscita,
non ho intenzione di rimetterci mano perchè di questo passo
dico
ciaociao ad un polmone.
Tanjoubi
omedetou, Shikamaru!!
Grazie a May be Santa
Donna che mi ha avvisato (come vedi, mi riduco a quest'ora
ç_ç, sono un caso perso).
Angela.
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